Chi è Pharrell Williams, lo «studente perpetuo»
(Photo by Marc Piasecki/WireImage)
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Chi è Pharrell Williams, lo «studente perpetuo»

Il nuovo direttore creativo di Louis Vuitton Homme si prepara al debutto in passerella alla Paris Fashion Week

«Le persone vengono semplicemente programmate da ciò che i media raccontano nel tentativo di far passare un individuo come una cosa o l’altra» si legge a pagina 91 di Pharrell-isms, l’ultima pubblicazione di No More Rulers (NMR) e Princeton University Press.

Un libro che è anche una raccolta di frasi, capaci di catturare il processo creativo alla base della poliedrica carriera di Pharrell Williams.

Disegnare i contorni di un personaggio come Pharrell può sembrare un gioco a perdere. Sembra riduttivo definirlo cantante quando scrive testi, produce musica (per se stesso e per altri) ed è spesso menzionato da colleghi come una continua fonte di ispirazione. Sembra riduttivo chiamarlo stilista quando, ancor prima di essere annunciato come il nuovo direttore creativo di Louis Vuitton Homme, ha collaborato con innumerevoli marchi di moda, dall’high end al lusso.

E forse è proprio in questa ambiguità che Pharrell ha trovato il modo negli anni di cimentarsi in sfide sempre diverse, dalla collaborazione con Takashi Murakami durante l’edizione 2009 dell’Art Basel al lancio del suo brand di skincare Humanrace (2020).

In una recente intervista al New York Times, l’artista si è definito «uno studente perpetuo». Un tentativo, forse, di compensare a quella mancata formazione che ha offerto terreno fertile ai suoi detrattori. «So bene che alla mia nomina c’è stato chi ha storto il naso: “Ma lui non ha fatto alcuna scuola di moda”» ha raccontato Williams a Repubblica. «Nemmeno Vivienne Westwood l’ha fatta. Anche Tadao Ando è un autodidatta, eppure è il più grande di tutti i tempi. Il mondo è pieno di creativi non formati. Io sono un osservatore di persone. Ovunque vado porto con me il mio istinto e il mio spirito d’osservazione. Qualunque cosa faccia, musica o bauli non importa».

Ad accompagnarlo nel giorno del debutto sulle passerelle della Paris Fashion Week, c’è anche una nuova traccia - Joy (Unspeakable) - nata in collaborazione con il coro gospel Voices of Fire, da lui formato insieme allo zio Bishop Ezekiel Williams nel corso della omonima docuserie di Netflix del 2020.

L’ennesima sfida. E l’ennesimo momento da consegnare alla storia.

Della sua prima campagna pubblicitaria per Louis Vuitton che vede come protagonista Rihanna, l’uomo ha infatti dichiarato: «Mi sono detto: chi meglio della mia bellissima amica incinta può rappresentarle? (Parla delle iconiche borse Speedy, declinate in varie forme e colori, ndr). Grazie a lei quella foto è diventata un momento a sé qualcosa che rimarrà».

La sfilata, prevista stasera alle 21, prende il nome di «Lovers», un rimando alla data in cui Pharrell a firmato il suo contratto con la maison francese: il 14 febbraio. «È successo in un giorno particolare, San Valentino e in effetti questa è la storia di un amore a prima vista. Difficile dire no a una proposta del genere e alla possibilità di fare qualcosa di ancora più grande di quanto fatto finora. Questo è stato un dono. E poi le iniziali LV rimandano all’amore» ha dichiarato il creativo a WWD.

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Mariella Baroli