Da Gucci c'è la fine di un mondo, ma non del mondo
(Photo by Frazer Harrison/Getty Images for LACMA)
Moda

Da Gucci c'è la fine di un mondo, ma non del mondo

Marco Bizzarri lascerà il suo ruolo di Presidente e Ceo di Gucci il 23 settembre dopo la prima sfilata di Sabato De Sarno da lui scelto alla guida creativa del marchio. Un duro colpo al suo ego alleviato, pare, da 60 milioni di euro di "risarcimento" per la recessione in anticipo del contratto

A Borse chiuse, mancano 10 minuti alle 18,00 di martedì 18 luglio 2023, il Gruppo Kering fa sapere, attraverso un comunicato strategico, che Marco Bizzarri, il Presidente e CEO del marchio Gucci lascerà l’azienda il 23 settembre, appena dopo il debutto in passerella di Sabato De Sarno, ex braccio destro di Pierpaolo Piccioli da Valentino, scelto alla direzione creativa del brand delle due G dallo stesso Bizzarri.

La notizia ha fatto il giro del mondo con la velocità virale che la comunicazione contemporanea ci ha insegnato, aprendo la via a nuovi scenari, alcuni già chiari e delineati dai vertici di Kering nel comunicato ufficiale, altri frutto di supposizioni e immaginazioni non sempre infondate.

Così se ufficialmente si sa che Francesca Bellettini, attuale presidente e CEO di Saint Laurent in aggiunta al suo ruolo corrente viene nominata Kering Deputy Ceo, responsabile per il Brand Development del Gruppo, sul versante dei rumors qualcuno ipotizza che Patrizio Bertelli abbia già telefonato a Marco Bizzarri: tra titani, pur di caratteri diversi, molto diversi, bastano poche parole per intendersi.

Il pettegolezzo potrebbe avere un suo fondamento, in fondo, al Gruppo Prada un uomo di moda, di conti e strategie vincenti come Bizzarri potrebbe giovare non poco, anche magari affiancato da Andrea Guerra, attuale AD del brand nonché uomo con notevoli doti gestionali ma forse poco fashion.

Ora cosa deciderà di fare Bizzarri non è dato sapere: di sicuro il suo ego ha subito un durissimo colpo. Che stando alle voci dei ben informati, è stato "leggermente" attutito da una cifra di ringraziamento e di risarcimento pari a 60 milioni di euro.

Bisogna ricordare che Bizzarri era stato riconfermato nel suo ruolo di deus ex machina anche dopo la dipartita di Alessandro Michele perché, diciamolo grazie a lui il fatturato di Gucci in questi otto anni circa, è passato da 3.9 miliardi a più di 10.5 miliardi, innalzandolo alle vette dei brand con il più alto profitto al mondo.

Peccato che il vento gira, le mode cambiano e con esse anche le magnifiche ossessioni dei top spender che capricciosi e bulimici di novità hanno cambiato estetica per nuovi immaginari, il mercato ne ha risentito e la crescita pure.

Chi si occupa di business sostiene che Gucci da un po' di tempo presenta risultati stagnanti che impattano negativamente sul titolo, in un mondo in cui i mercati si aspettano sempre una crescita in avanti.

La risposta di Kering a tali mercati è arrivata: vi dimostriamo che stiamo facendo qualcosa cambiando l'asset apicale del marchio e del Gruppo. Questa è stata, probabilmente, la logica sottesa alla decisione di alienare Bizzarri, agendo su una strategia di breve periodo, com'è nelle corde di Kering.

Si sa, le multinazionali non possono provare riconoscenza. La riconoscenza è un sentimento che guarda al passato, mentre i grandi Gruppi sono proiettati solo sul futuro.

«Al posto di Marco Bizzarri è stato scelto Jean-François Palus, attuale direttore generale del Gruppo Kering, che quindi diventa il neo presidente e CEO di Gucci, ma per un periodo transitorio. E si potrebbe ipotizzare che molto presto, forse già dai primi mesi del 2024 a presiedere la doppia G potrebbe essere la stessa Francesca Bellettini, donna di grande capacità e competenza» aggiunge Carmine Rotondaro, top manager di lungo corso e proprietario di Collini 1937.

Intanto, pare che, Sabato, cioè il direttore creativo non abbia trascorso notti tranquille. A lui i nostri migliori pensieri per una serena e gioiosa creatività.

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Antonella Matarrese