Milano Moda Uomo, tra l’incerto e il possibile
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Milano Moda Uomo, tra l’incerto e il possibile

Si è conclusa giovedì scorso l’edizione 101 di Pitti Immagine Uomo che, malgrado le aspettative pessimistiche da parte di molti dovute al momento storico, è risultata un’edizione positiva e di successo, e non solo a detta dell’organizzazione stessa. In Fortezza da Basso la maggior parte dei quasi 600 espositori si è detta soddisfatta, l’affluenza ha raggiunto quasi le 8.000 presenze tra buyer e addetti del settore, sottolineando ancora una volta la voglia, e la necessità, di un pensiero positivo e la volontà di intraprendere un percorso di ripartenza. Non è un caso che l’originale evento voluto da Chiara Boni a Firenze, una sfilata in pieno stile glamour/retro tenutasi all’interno dello storico Caffè Paszkowski, abbia simbolicamente rappresentato il primo evento fisico in presenza del 2022.

Chiara Boni

Zegna

Lasciata la Fortezza da Basso e la meravigliosa Firenze, come di consueto i riflettori della moda maschile si spostano su Milano che da venerdì scorso ospita le nuove collezioni uomo per il prossimo autunno inverno 2022-2023. Uno spin-off anomalo contraddistinto da incertezze e dubbi che hanno portato aziende come Giorgio Armani, J.W.Anderson e MSGM ad annullare l’evento o a variarne il format per comprensibili motivi di sicurezza.

Il sipario della kermesse milanese si è aperto ancora una volta sulla collezione Zegna che anche per questa stagione conferma il format phygital inaugurato a giugno 2021. In ottemperanza delle restrizioni Covid imposte, una ristretta cerchia di giornalisti e buyer hanno potuto visionare la presentazione digitale mandata in streaming seguita da una più dettagliata descrizione dei capi direttamente dalle parole del Direttore Creativo, Alessandro Sartori. Che asserisce che la continuità e l’evoluzione sono due elementi alla base dell’identità Zegna. Tradizione e innovazione, dunque. Seguendo con coerenza il percorso intrapreso sin dall’inizio della sua collaborazione con l’azienda, Sartori traduce la sartorialità in Urbanwear, cancella le classificazioni di stile per definire la nuova realtà formale. Contaminazioni di genere e un attento studio dei volumi definiscono lo stile contemporaneo e la nuova eleganza Zegna.

«Osservo il mondo attraverso lo sguardo di Zegna. La realtà in cui viviamo ha bisogno di adattabilità, ci richiede di essere fluidi. Tradurre questa idea in abiti significa costruire una grammatica di forme e texture che matura e si consolida nel tempo, rispondendo alle esigenze del momento. Mi piace continuare ad esplorare la nozione di ibrido, perché è dal superamento di categorie convenzionali che nasce il progresso», afferma Alessandro Sartori.

Husky

È un nuovo concetto di dress code - battezzato come «smart formalwear» - quello potato in scena da Husky. La storica azienda, nata nel 1965 dall’intuizione dell’aviatore americano Steve Gylyas e da sua moglie Elsa, oggi, grazie all’expertise produttiva di Saverio Moschillo entra nel calendario della Camera Nazionale della Moda Italia, attraverso un fashion film che ripercorre le tipiche atmosfere londinesi, a ribadire la connessione del brand col territorio.

Arte, amore e passione sono il fil rouge che ci guida alla coperta della nuova collezione autunno/inverno, incentrata sulla celebre giacca da caccia trapuntata in nylon, diventata negli anni vero e proprio status symbol, principalmente grazie al silenzioso endorsement della famiglia reale inglese, dalla regina Elisabetta all’indimenticabile Lady D.

«La qualità si produce non s’inventa» afferma Moschillo, che alla classica hunting jacket, sintesi di stile e comodità, affianca nuovi modelli, tagli e colori dall’anima contemporanea, resi ancora più preziosi dai dettagli unici e dalla qualità Made in Italy. Si parte così dal classico husky per creare un capo due in uno, in grado di fondere l’animo dell’activewear all’attenzione sartoriale. Innovativa e funzionale, questa nuova giacca è composta da una “corazza” in nylon bordeaux e un gilet pivot nero in cashmere e pura lana vergine, ideale per accompagnare l’uomo attraverso ogni stagione.

Vero protagonista della collezione per il prossimo inverno è però il papillon. Ispirandosi all’omonima pellicola del 1973 con Steve McQueen e Dustin Hoffman protagonisti, Saverio Moschillo rilancia la giacca come nuovo must have nel guardaroba maschile che scardina le regole e le definizioni di capospalla.

DSquared2

Aprire la porta, lasciarsi tutto alle spalle e partire per un viaggio. #D2Hi_king - il nome dato alla collezione per il prossimo autunno/inverno - è un gioco di parole che ci spinge a esplorare il mondo, innamorati della vita (high on life) e ad affrontare le sue sfide una alla volta.

Il viaggiatore firmato DSquared2 si veste di strati, colori e motivi. Così una coperta si trasforma in cappotto, da indossare comodamente drappeggiato su una spalla, il kilt si indossa insieme al jeans e il cappotto si trasforma in un sacco a pelo da avvolgere su una maglia a righe, una camicia di flanella a quadri e un paio di scarponi in stile retrò.

Gli stivali e gli accessori si ispirano alla montagna ma anche all’attrezzatura per la pesca a mosca. I «Duckboots» scamosciati, gli scarponi tecnici da trekking dotati di ramponi, gli zaini ricamati con toppe e arricchiti da moschettoni, tutto è pensato per essere indossato e vissuto. Un effetto di finta pelle morbida rifinisce gilet e pantaloncini trapuntati, mentre parka di gomma e pantaloni mimetici gommati sono abbinati a ghette-protettori impermeabili, e maxi camicie foderate di shearling. Il nuovo pantalone, dal taglio «Roadie» ha un fit dritto e largo in corda e denim con tasche multiple di utilità.

A conquistare un posto nel cuore degli amanti della moda e delle collaborazioni - sempre più numerose - sono però i prodotti creati insieme a Invicta. Il marchio italiano di accessori outdoor, debutta in passerella con uno zaino dotato di una tazza di metallo e un orsacchiotto coloratissimo in nylon. Le felpe Invicta Dsquared2 sono invece prodotte in morbido teddy combinando i loghi del marchio della foglia d'acero e la 'I' simbolo di Invicta.

Alyx

La collezione 1017 Alyx 9SM dall’evocativo titolo «Fade» (Dissolvenza, ndr), è incentrato sullo shearling che per l’occasione viene reinterpretato in una nuova gamma di silhouette e colori. Giacche unisex, dal fit oversize, mostrano dettagli di costruzione in 3D invertiti, mostrando la continua ricerca del brand in fatto di materiali e costruzioni.

Ritroviamo infatti il 3D anche nella nuova gamma di modelli di pantaloni tattici/cargo, con tasche a filetto esterne e una nuova silhouette a gamba larga, da accompagnare a pantaloni ibridi elasticizzati slim fit a contrasto composti da una vita tattica e leggings stretch integrati.

Il naturale e il tecnico dialogano attraeverso combinazioni inaspettate di materiali come la pelle, il già menzionato shearling e il nylon, il bouclé e il PVC, le lane da outerwear materiche e il nylon e il jersey dalla trama fitta.

La maglieria è presentata sotto forma di lavorazione a nido d’ape esagerata dalla texture, marcata con fodere in nylon che diventano outerwear e maglie mohair più fini unite a complesse maniche a punti combinati in filati di nylon di cotone e colli con zip in PU nero lucido. I piumini e i gilet imbottiti uniscono il comfort del jersey pesante con la protezione necessaria per la vita in città, il tutto punteggiato da una costellazione di rivetti in metallo.

C’è però anche spazio per il tailoring, dove lane dalle texture importanti e moderni materiali stretch tagliati con una spalla esagerata e dettagli di pince costruiti con nuove chiusure in metallo creano punti di rottura alti e aperture sul davanti enfatizzate nei modelli per uomo e donna.

Infine, la calzatura Mono - grande successo dello stilista Matthew Williams - si sviluppa in uno nuovo stivale iniettato con un unico polimero a creare una silhouette esagerata, che forma la base di ogni look.

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Alessandro Ferrari

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Mariella Baroli