Messina Denaro
(Ansa)
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Messina Denaro sfida ancora lo Stato: «Senza malattia non mi prendevate»

Il sottosegretario di Stato alla Giustizia ha detto che l'ex boss latitante dovrà rimanere al 41 bis perché esso non compromette il suo delicato stato di salute. «Senza la malattia non mi prendevate» ha detto Matteo Messina Denaro durante l'interrogatorio a cui è stato sottoposto.

Lo stato di salute di Messina Denaro, già precario prima del suo arresto, si è aggravato di recente ed è stato trasferito nell'ospedale de l'Aquila. «Il mafioso Matteo Messina Denaro riceve le migliori cure mediche e la revoca del 41 bis non comporterebbe in alcun modo prestazioni sanitarie migliori o anche solo diverse». A dirlo è Andrea Delmastro delle Vedove, sottosegretario di Stato alla Giustizia e deputato di Fratelli d’Italia, che ha così commentato la notizia del ricovero del boss all’ospedale de l’Aquila, a seguito dell’aggravarsi – stando a quanto affermano i suoi avvocati – delle condizioni di salute: «In particolar modo il detenuto Matteo Messina Denaro è costantemente seguito da uno specialista, effettua analisi ed esami prescritti e nessuna ulteriore terapia potrebbe svolgere da libero. Le condizioni cliniche di Matteo Messina Denaro, alla luce del trattamento sanitario in atto, non costituiscono presupposto per la revoca del regime di detenzione speciale del c.d. (carcere duro)».

Nelle quasi due ore di interrogatorio, a cui Matteo Messina Denaro viene sottoposto dai procuratori di Palermo Maurizio De Lucia e Paolo Guido, sono diversi gli argomenti trattati. Secondo il boss ad averlo "indebolito" sarebbe stato proprio l'uso di tecnologia e cellulari. «Allora ascolti – dice l'ex latitante a uno dei procuratori – non voglio fare né il superuomo e nemmeno l’arrogante, voi mi avete preso per la malattia: senza la malattia non mi prendevate».

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Francesca Catino