Women's Health elimina il "Bikini body"
Basta la cancellazione di un'espressione per cambiare lo stereotipo estetico?
Bikini body: una locuzione - corpo da spiaggia - che evoca forme da top model, assenza di cellulite, addominali piatti e natiche che non temono lo scorrere del tempo.
Un'alchimia che sfugge alla stragrande maggioranza della popolazione mondiale che, comunque, tra rotolini e morbidezze varie, indossa il bikini per andare al mare.
A rendersi conto della discrasia tra l'ideale iconico di bikini boby e i vari "bodies" che il bikini lo portano comunque è stato il magazine Women's health noto proprio per la sua crociata verso la perfezione fisica che però ora fa un passo indietro.
A spiegare cosa sia successo al mito del "corpo da spiaggia" è stata la caporedattrice Amy Keller Laird che ha motivato la censura al concetto di bikini body sostenendo di aver voluto ascoltare le tante lettrici che si sentivano intimidite da ideali estetici troppo difficili da raggiungere. "Vergognatevi - aveva scritto un lettore - ogni corpo è un corpo da spiaggia. Non fate altro che conferirgli un significato negativo che sta diventando davvero molesto".
Ecco che così, con un colpo al marketing e uno al politically correct, la cover di Gwyneth Paltrow con la dida "Bikini body" resterà l'ultima nella storia della rivista e dal 2016 la malefica espressione scomparirà dalla rivista.
Lo stesso era successo, qualche tempo fa, con il concetto di dieta. La parola era stata cancellata e le vendite erano aumentate.
L'iniziativa è stata molto apprezzata dalle lettrici che adesso si sentono più rappresentate.
Resta alla base la difficoltà di una mediazione tra un'America sempre più obesa e la necessità di vendere i magazine che incitano alla salute e alla bellezza. Abbassare la famosa asticella farà bene all'umore delle lettrici, ma all'ago della bilancia?