La storia del Vov, il liquore all’uovo
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La storia del Vov, il liquore all’uovo

La Rubrica - Chef in Camicia

I più giovani forse non ne hanno sentito parlare così spesso, soprattutto se non frequentano le piste da sci o le zone da escursione montana.

Stiamo parlando del Vov, il famoso liquore veneto a base di uova che ha una storia antica, apprezzato da tutti in Italia e all’estero.

Occasionalmente bevuto durante le feste, rappresenta anche un esempio raro e perfetto di espansione di un prodotto industriale, diventato famoso ancora prima della sua versione casalinga.

Come nasce il Vov

Quante volte abbiamo sentito parlare di prodotti nati da errori o persino da scarti? Ecco, il Vov ha la sua origine proprio da questi.

Nel 1845 infatti, il pasticcere Gian Battista Pezziol di Padova preparando il torrone utilizzando principalmente albumi aveva bisogno di trovare un modo per usare i tuorli in eccesso. La sua idea fu quella di mescolarli con l’alcool e altri ingredienti, convertendoli in un liquore dal nome dialettale delle uova: “vovi”.

Inutile dire che il successo di questa bevanda fu praticamente immediato, tanto da godere di apprezzamenti persino all’estero, soprattutto a Vienna. Quando poi scoppiò la Seconda Guerra Mondiale venne utilizzato dalle truppe italiane, in qualità di alimento rinvigorente e ricco di nutrienti che poteva sfamare e soddisfare i soldati senza appesantirli.

Raggiunse poi il suo apice nel corso degli anni ‘80, quando venne abbinato per la prima volta con altri superalcolici, dando vita al celebre bombardino: un bicchiere di vov caldo con brandy e panna montata, davvero squisito.

Come fare il Vov a casa

Nonostante sia un prodotto realizzato principalmente in pasticceria o a livello industriale, si presta benissimo anche alla preparazione casalinga.

Ecco la ricetta perfetta:

●Latte intero, 1 litro;

●Tuorli d’uovo, 9;

●Zucchero semolato, 800 g;

●Zucchero a velo vanigliato, 50 g;

●Alcool puro a 95°, 200 ml;

●Marsala secco, 250 ml.

Scaldate in una pentola latte e zucchero e, una volta ben amalgamati, lasciate raffreddare. Unite il composto di tuorli e zucchero vanigliato montati in precedenza e per finire versate lentamente il Marsala con in ultimo l’alcool. Imbottigliate il liquore e conservatelo in frigo per non più di tre mesi.

info: chefincamicia.com

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Federico Pizzileo