Silenziose, sostenibili, e a volte anche status symbol: le auto elettriche sono sempre più diffuse (anche se non a livello delle previsioni di qualche anno addietro) ma anche, certamente, divisive. Sia per i costi molto alti che per le polemiche che le circondano, non ultima quella sull’impatto ecologico dello smaltimento delle batterie esauste e sui pericoli di combustione delle stesse, in caso di incidenti. Ma non è tutto: adesso sta emergendo -da ricerche scientifiche- un dato abbastanza fastidioso: i veicoli elettrici favorirebbero, infatti, un aumento del mal d’auto: la cosiddetta cinetosi. Ma come è possibile? La spiegazione, secondo le ultime ricerche, sta nelle caratteristiche stesse dell’auto elettrica che favorisce una sorta di conflitto neuronale nel nostro cervello. Il primo fattore è la quasi totale assenza di rumori e vibrazioni del motore. Nei veicoli tradizionali, infatti, rumori e leggere vibrazioni aiutano il nostro cervello a “prevedere” movimenti e accelerazioni: con un’auto elettrica, invece tutto è così silenzioso e apparentemente fluido che i sensi possono confondersi. Il nostro orecchio interno percepisce un movimento, ma gli occhi non lo vedono o non lo anticipano, o viceversa. Il risultato? Nausea, sudorazione fredda e malessere. Ma non è tutto: le auto elettriche hanno una ripresa immediata e questo si traduce in accelerazioni e decelerazioni improvvise, specialmente nel traffico cittadino. Chi guida spesso non se ne accorge, ma i passeggeri dietro possono sentirsi “sballottati”, come conferma uno studio della Technical University of Munich.
Sotto accusa sono finite anche le modalità di guida assistita o semi-autonoma: molti modelli elettrici di fascia alta includono funzioni di autopilot che gestiscono curve e frenate, e secondo alcune ricerche pubblicate su Frontiers in Psychology, non avere il controllo diretto sul volante aumenta il rischio di mal d’auto, perché non si riescono ad anticipare i movimenti. Gli accorgimenti per tenere a bada la cinetosi sono sempre gli stessi: sedersi davanti, non leggere e tantomeno consultare lo smartphone mentre si è in movimento, non muoversi di scatto e cercare di guardare fuori dal finestrino e di distrarsi. Nei casi particolarmente gravi, può essere d’aiuto assumere blandi farmaci contro il mal d’auto a base di dimenidrinato o indossare i braccialetti anti-nausea per i polsi che sfruttano i principi dell’acupressione. Intanto, veloce e silenziosa come il motore elettrico, corre anche la ricerca: i produttori di auto stanno infatti sperimentando soluzioni smart per aumentare il benessere alla guida, come sedili che compensano le curve, segnali vibrazionali, sistemi di realtà aumentata sul parabrezza per aiutare il cervello a “interpretare” meglio la strada, nonché software di assistenza alla guida più fluidi e cinture di sicurezza intelligenti adatte a “correggere” e indirizzare i movimenti dei passeggeri.
