Lo strappo della Roma: niente ricorso contro la chiusura della Curva Sud
Pallotta decide di non chiedere la riapertura del settore chiuso per gli striscioni contro la madre di Ciro Esposito
Dalle parole ai fatti. Il presidente della Roma, Pallotta, aveva scaricato con dure frasi gli ultras causa della chiusura della Curva Sud con gli striscioni contro la madre di Ciro Esposito e i cori anti-napoletani e, ora, ha dettato al club la linea dura. Niente ricorso per cercare di cancellare la squalifica. Domenica 19 aprile in occasione della sfida contro l'Atalanta i cancelli del settore caldo dell'Olimpico resteranno sbarrati. Una decisione coraggiosa e che certamente fa discutere e divide il tifo giallorosso. Mai in passato il club si era spinto a tanto, ma Pallotta voleva dare un segnale e dare corso alla rabbia espressa a parole dopo aver appreso della sanzione del Giudice Sportivo.
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La scelta è stata dettata probabilmente anche dalla consapevolezza che la posizione del club non era semplice. Il dispositivo del Giudice sportivo, infatti, richiamava non solo agli striscioni ma anche ai cori discriminatori contro i napoletani (con pluri recidiva) e alla mancata collaborazione nei minuti caldi della partita dell'Olimpico. In ogni caso i legali della Roma avevano dato parere favorevole alla presentazione del ricorso e la scelta di Pallotta è stata politica.
Il segnale, insomma, è stato lanciato e la speranza è che ora altre società si accodino nella lotta ai violenti e ai beceri da stadio. Non è solo un problema di Roma e della Roma, ma sono stati pochi i dirigenti che hanno avuto la forza di sfidare apertamente le proprie tifoserie. Ora Pallotta lo ha fatto.
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