
Bob Dylan

Bob Dylan nel 1966

2004: Bob Dylan all’Università St Andrews

Bob Dylan nel 1981

Bob Dylan e Barack Obama

Bob Dylan 1978

Bob Dylan 1966

Bob Dylan

Blonde on Blonde di Bob Dylan

Bob Dylan

Bob Dylan

Bob Dylan a Londra nel 1965

Bob Dylan con David Bowie

Joan Baez e Bob Dylan al Civil Rights Rally di Washington nel 1963

Alfa Castaldi, Bob Dylan poster dress, Milano, 1967

Bob Dylan nel 1975

Bob Dylan

Al Gala “Person of the Year” del 2015 in onore di Bob Dylan.

Nascosto tra Rick Danko e Joni Mitchell al concerto di addio di “The Band” (1976) Si riconoscono Bob Dylan e Van Morrison.

Bob Dylan

La copertina del libro “Bob Dylan Play Book” di Matteo Guarnaccia e Giulia Pivetta, edito da 24Ore Cultura

Bob Dylan

Bob Dylan

Bon Johnston con Bob Dylan e Johnny Cash

Bob Dylan

Bob Dylan, 1966, parte di un servizio del magazine “McCall’s” dedicato al mondo degli adolescenti.

Bob Dylan

Ecco qui invece la US Highway 61, negli Stati Uniti, detta anche The Blues Highway, al confine tra Louisiana e Mississippi. Bob Dylan ha dedicato il titolo di un album a questa storica strada che collega il nord al sud degli Stati Uniti, dal Wyoming a New Orleans. E’ chiamata “La Blues Highway” per il percorso che porta da St. Paul a St. Louis, attraverso Memphis, nel Delta del Mississippi, e, infine, New Orleans, nota proprio come “Città del Blues”; ma è anche chiamata “la strada del grande fiume” poiché per gran parte del percorso affianca il grande fiume Missisipi. E’ lunga 2.300 km e attraversa Lousiana, Tennessee, Missouri, Wisconsin, Illinois e Minnesota.

Anche Bob Dylan ha cantato per salutare l’amico David Letterman

Bob Dylan ispeziona la collezione di dischi degli Alper, gennaio 1962

Bob Dylan, colazione a casa degli Alper, gennaio 1962

Bob Dylan a casa degli Alper, settembre 1961

Bob Dylan con la fidanzata Suze Rotolo, gennaio 1962

Bob Dylan, Tourne-disque, Paris 1966

Bob Dylan, T-shirt rayé, Londres 1965

Bob Dylan, Kids on street, Liverpool, 1966 (no.2)

Bob Dylan, Guitare acoustique, Paris 1964

Bob Dylan, LSD, Sheffield, England, 1966

Bob Dylan, Fumée black and white, Paris 1964

Bob Dylan, Aust Ferry, Bristol, 1966

Bob Dylan, Get Born, Londres, 1965

Bob Dylan, Fans looking in limo, London, 1966

Bob Dylan, sul terzo gradino del podio, in questa foto del 1978

Bob Dylan

Bob Dylan – 27/6 Udine, 29/6 Roma, 1/7 Lucca, 2/7 Torino

Bob Dylan

Bob Dylan, 1986

Bob Dylan

23) Stay with me – Bob Dylan

La cover di SHADOWS IN THE NIGHT

4-THE BYRDS Mossero i primi passi nei locali folk in California. Assieme a loro c’era David Crosby, futuro membro del trio con Stills e Nash. Nel 1964 la formazione fondata da Jim “Roger” McGuinn alla Rickenbacker a 12 corde incide una serie di demo prima del successo della cover di Bob Dylan: “Mr. Tambourine man”.

Bob Dylan: nel nuovo cd un omaggio jazz a Frank Sinatra

Bob Dylan nel 1969 (Getty Images)

Bob Dylan e Suze Rotolo

Bob Dylan

Bob Dylan con la chitarra

Bob Dylan & Joan Baez

Bob Dylan

Bob Dylan & Suze Rotolo

Bob Dylan

La copertina di Tempest, il nuovo cd di Bob Dylan

Bob Dylan

Bob Dylan

Bob Dylan in concerto

Bob Dylan

Bob Dylan

Bob De Niro e Bob Dylan al Roxy Theatre, 1976

Washington, DC, USA, 28 agosto 1963. Joan Baez e Bob Dylan.

Quest’anno il premio Nobel per la Letteratura 2016 è stato accolto con un’ovazione. Al nome “Bob Dylan” la sala si è scaldata. Si è accesa come a uno dei suoi concerti.
“Spero non ci siano critiche per questo premio”, ha detto Sara Danius, segretaria permanente dell’Accademia Svedese, che ogni anno assegna il Nobel. Potrebbe sembrare un atto rivoluzionario “ma se si guarda indietro a 2500 anni fa – ha detto la scrittrice – si incontrano poeti come Omero o Saffo che scrissero testi che dovevano essere interpretati o ascoltati anche con l’accompagnamento di strumenti musicali. Lo stesso accade con Bob Dylan. Noi leggiamo ancora Omero e Saffo e ci piacciono, anche Dylan può e dovrebbe essere letto oggi, perchè è un grande poeta”.
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BREAKING 2016 #NobelPrize in Literature to Bob Dylan “for having created new poetic expressions within the great American song tradition” pic.twitter.com/XYkeJKRfhv
; The Nobel Prize (@NobelPrize) 13 ottobre 2016
Affermazioni che non si discostano dalla motivazione ufficiale per cui è stato assegnato il premio per la Letteratura proprio al cantautore.
Dylan “ha creato una nuova espressione poetica nell’ambito della tradizione della grande canzone americana“. “Scrive poesia per le orecchie, ma è del tutto corretto leggere il suo lavoro come poesia – aggiunge Sara Danius che lo definisce “un grande poeta della tradizione in lingua inglese, un esempio meraviglioso e molto originale di quella tradizione. Per 54 anni è stato attivo e ha reinventato se stesso costantemente, creando sempre nuove identità”.
Congratulations to one of my favorite poets, Bob Dylan, on a well-deserved Nobel. https://t.co/c9cnANWPCS
President Obama (@POTUS) 13 ottobre 2016
Secondo la docente universitaria e saggista svedese “se si vuole iniziare ad ascoltare o leggere la sua poetica si potrebbe partire da Blonde on Blonde, album del 1966 che contiene molti classici ed è uno straordinario esempio del suo brillante modo di mettere insieme i versi e della sua visione delle cose”
Nessuna delusione dunque per chi era favorito ma è rimasto senza riconoscimento perché la leggenda Dylan, 75 anni “suonati” bene, ha sempre espresso nei suoi versi tutta la forza di un simbolismo intramontabile. Come solo un vero artista sa fare. Perché da narratore che scrive brani bellissimi ha saputo creare storie nuove e canzoni senza tempo.
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In Dylan si uniscono l’arte della parola, della musica, della voce che fuse insieme si trasformano in un passepartout capace di aprire la mente e il cuore. Influenzato dai poeti che ha letto in giovane età, come Elliott, Rimbaud, Ginsberg, ogni sua canzone diventa un viaggio anche nella letteratura. Un lungo cammino che va dal Nord al Sud degli Stati Uniti, dal Minnesota (dove lui è nato) a New Orleans, attraverso l’autostrada 61.
Nel 1996 viene indicato all’Accademia Reale Svedese come meritevole del prestigioso riconoscimento e a quella prima candidatura se ne aggiungono via via altre. Come quella del 2000, l’anno in cui il suo nome viene fatto ancora come possibile candidato. Fino ad arrivare ad oggi, 13 ottobre, il giorno della morte di un altro grande della letteratura, il Nobel Dario Fo.