Non ci sono più le principesse di una volta
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Non ci sono più le principesse di una volta

Quelle di oggi non aspettano più che un uomo forzuto o un principe azzurro arrivi in loro soccorso. Si salvano da sole e a volte salvano anche il mondo. Il ruolo delle eroine nei film Disney e a Hollywood si è evoluto ed emancipato. E a farne le spese sono i protagonisti maschi, in totale crisi di identità.

«Sei andata a vivere con sette uomini che non conoscevi e sei stata avvelenata dal cibo che una sconosciuta ti ha offerto. Sono davvero impressionata dalla tua fiducia nelle persone». Nelle vignette dell'artista venezuelana Maria Guadarrama (meglio conosciuta come Guadascribbles), Biancaneve finisce in terapia. Ed è proprio la prima principessa creata da Walt Disney a essere oggi al centro di un surreale dibattito. Il bacio ricevuto sarebbe infatti un abuso, perché Biancaneve non poteva dare il suo consenso. Per risolvere la bagarre si è scomodata persino la giurisprudenza. L'avvocato Davide Steccanella (tra i suoi clienti ci sono Renato Vallanzasca e Cesare Battisti) ha infatti dichiarato che il principe verrebbe assolto in tribunale, perché «il bacio a Biancaneve non è reato. Il principe agisce in stato di necessità per salvare qualcuno da un pericolo attuale e grave. Biancaneve era stata avvelenata dalla strega. Quel bacio le ha ridato la vita». Il ruolo della principessa nella fiction, come nei cartoni animati, storicamente è sempre stato quello di essere salvata.

L'archetipo della «damsel in distress» (damigella in pericolo) permea la letteratura da tempi antichi. Perseo che salva Andromeda è stato uno dei miti più amati dai pittori come Rembrandt. King Kong, in cima all'Empire State Building dopo aver rapito Ann Darrow, è una delle immagini più iconiche della storia del cinema e ancora oggi la pellicola viene riconosciuta per il suo impatto significativo dal punto di vista simbolico e culturale. Il videogioco più venduto al mondo, Super Mario, vede un piccolo idraulico baffuto battersi per salvare la sua amata Principessa Peach. Persino nel cartone animato campione d'incassi Ralph spacca Internet, Raperonzolo parlando alla piccola Vannelope che sostiene di essere una principessa dice: «Tutti pensano che non hai problemi perché un uomo possente è entrato nella tua vita»

La realtà oggi sta cambiando. Le principesse non aspettano più che un uomo forzuto arrivi a salvarle, si salvano da sole e a volte salvano anche il mondo. Questo accade nella realtà, nei libri, nella fiction e, specialmente anche nei cartoni animati.

Un esempio di questa tendenza è l'iniziativa Noi Principesse Sempre promossa da Disney. Le eroine diventano icone di coraggio e gentilezza. Una ricerca commissionata a Fly Research ha evidenziato come la maggioranza dei genitori italiani intervistati (circa il 78 per cento) utilizzi personaggi fidati come le principesse Disney per trasmettere ai propri figli valori e lezioni di vita importanti: come Jasmine (Aladdin) che vede la bontà degli altri, Cenerentola che tratta sempre tutti con gentilezza, o Belle (La Bella e la Bestia) che stringe amicizia con chi si sente solo. La ricerca evidenzia che la gentilezza è considerata la qualità più importante per l'85 per cento dei genitori italiani e per il 92 per cento è importante vivere la vita con coraggio. Nel nuovo libro Disney Storie di coraggio e gentilezza, 14 tra le principesse più amate diventano protagoniste di nuove storie. Racconti creati ad hoc per ispirare atti di gentilezza nei bambini di tutto il mondo. Madrina dell'iniziativa è la cantante Noemi, che già in passato ha collaborato con Disney Italia, prestando la sua voce proprio a una principessa «autonoma e coraggiosa», Merida (protagonista di Ribelle).

In una telefonata con Panorama, l'artista, fresca del successo a Sanremo con il suo singolo Glicine, ha detto: «È bello che ci sia un po' di magia nel mondo, c'è sempre tempo per diventare cinici». Per Noemi, Noi Principesse Sempre è un'occasione «per dare più peso alla figura femminile». Le principesse diventano così un punto di riferimento «per i bambini, ma anche per gli adulti». E alla domanda, «con quale principessa duetteresti?» Noemi non ha dubbi: «Ariel de La sirenetta. Anche se devo ammettere di essere sempre stata affascinata da Ursula (sempre de La Sirenetta) per la sua voce un po' blues».

Anche la stessa cantante sembra essersi trasformata come le principesse che patrocina. «Il mio ultimo album Metamorfosi nasce in un periodo in cui mi sentivo un po' persa, un po' fuori fuoco» rivela. «In Metamorfosi trovate una Noemi diversa. Non ho perso la mia essenza, ma ho trovato nuove direzioni dove portare la mia voce. Alcune tracce dell'album si adattano perfettamente ad altrettante principesse. Un esempio? «Ariel che da sirenetta diventa umana è perfetta per il brano Metamorfosi».

Le principesse di oggi sono cambiate. Hanno personalità e aspirazioni che non ruotano intorno alla presenza di un principe e non sono necessaria- mente total white come Biancaneve, ma di origine multietnica. Ne è un esempio Raya (asiatica) che, nell'ultimo film di casa Disney, si trova a combattere per salvare il mondo dal male, sola contro tutti. Anche nella saga Frozen figure maschili e principi hanno ruoli di serie B, mentre le vere eroine sono Elsa e sua sorella Anna. Nel film Mulan, la protagonista (cinese) preferisce indossare l'armatura del padre e salvare il suo Paese piuttosto che diventare una sposa. Tiana, la prima principessa di colore, nel film La principessa e il ranocchio confessa il suo sogno: non trovare l'amore, bensì aprire un ristorante.

Sansa Stark ne Il Trono di Spade inizia la sua avventura come una bambina sprovveduta e finisce per diventare la Regina del Nord, portando avanti il progetto del padre. Antesignana di questa riscossa femminista fu alla fine degli anni Settanta Lady Oscar, il cui manga oggi è diventato un successo in libreria. Sulla sua scia si inserisce Sailor Moon (anni Novanta), che tornerà in un film Netflix in uscita il prossimo 3 giugno. Anche Star Wars, film tipico da maschi con eroi maschi, ha cambiato rotta. Negli ultimi due episodi il ruolo principale, quello dell'unico jedi capace di contrastare il lato oscuro della forza, è affidato a Rey, ragazza guerriera dalle doti straordinarie. Devorah Blachor, autrice del libro Guida femminista per educare una piccola principessa, ha raccontato di essersi ricreduta in merito alla «cultura delle principesse» negli anni. «Ho incontrato tante donne interessanti e impegnate nonostante le loro ossessioni da principesse dell'infanzia».

Da Lady Diana, tornata a essere un'icona grazie al successo della serie The Crown, a Meghan Markle che racconta nel salotto tv di Oprah Winfrey la sua fuga da Queen Elizabeth, alla regina «nera» Carlotta della serie tv Bridgerton, passando per Livia Drusilla, consorte dell'imperatore romano Augusto e protagonista della nuova serie Domina, le figure femminili si stanno ritagliando un ruolo sempre più importante nei media. Le principesse non sono più semplici pedine nella scacchiera della vita. Diventano veri simboli di indipendenza, coraggio e femminismo in grado di ribaltare il gioco in poche semplici mosse, posizionarsi davanti ai re e sovrastarli. Insomma, scacco matto per le nuove eroine con la corona.

Il libro «Storie di coraggio e gentilezza»

Le storie contenute all'interno del libro

Ariel racconta l’importanza del gioco di squadra

Dopo un litigio con le sue sorelle, Ariel incontra un gruppo di amiche sirene che la portano con loro in una misteriosa avventura nel mare più profondo/nelle profondità del mare – e le insegnano così che il lavoro di squadra può farti brillare di più che agire da solo.

Anna insegna a essere al comando con amore

Da quando è diventata regina tutti insistono per fare qualsiasi cosa per Anna. Lei vorrebbe solo che le persone la trattassero come prima. Dopotutto essere una regina non cambia ciò che lei è – essere una regina è semplicemente il suo lavoro. Può aiutare gli abitanti del villaggio ad avere una nuova consapevolezza di cosa può essere una regina?

Aurora mostra che bisogna essere gentile con gli animali

Quando le bacchette magiche di Flora, Fauna e Serenella vanno perdute, Aurora aiuta le fate a usare i loro punti di forza per ritrovare una ad una le loro bacchette. Per aiutarle a scovare l’ultima bacchetta, Aurora deve però affrontare le sue personali paure, e insegna così alle fate che non hanno bisogno della magia, basta un po’ di coraggio per realizzare piccoli atti di gentilezza.

Belle insegna a comprendere le diversità

Belle organizza uno scambio letterario/di libri per aggiungere varietà alla sua biblioteca/alla sua collezione di libri. Presto, Belle e il Principe si ritroveranno a ospitare al castello visitatori in arrivo persino dal Marocco! L’interprete però è a letto con il raffreddore! Belle e i suoi ospiti riusciranno a trovare nuovi modi di comunicare per far sì che la visita sia un successo?

Cenerentola dice no al bullismo

La Matrigna ha promesso a Cenerentola che potrà recitare una poesia all prossima ballo se sbrigherà in tempo tutte le faccende domestiche. Come al solito, Anastasia e Genoveffa fanno tutto il possibile per non dover dividere la scena con la loro sorellastra. Ma quando questi dispetti si ritorceranno contro loro stesse, le sorelle saranno costrette ad affidarsi alla gentilezza e al coraggio di Cenerentola per salvare la giornata.

Elsa impara a gestire il suo potere

Elsa e gli spiriti percepiscono agitazione nella foresta incantata, ma quale sarà la causa? Quando scopre che i visitatori stanno saccheggiando le risorse vitali della foresta, Elsa deve ingegnarsi per risolvere la questione in un modo comprensibile agli umani – e agli spiriti.

Vaiana insegna ad affrontare le sfide

Quando Vaiana era ancora una bambina, era molto amica di una tartaruga di nome Fonu, che l’aveva salvata dal rischio di annegamento. Anni dopo, Fonu si ritrova nel mezzo di una brutta tempesta, e quando Vaiana scopre che la tartaruga è in pericolo, capisce che è giunto il suo momento per trovare il coraggio di aiutare l’amica.

Pocahontas aiuta a capire il mondo

Con l'avvicinarsi dell'inverno, Pocahontas è impegnata con il raccolto e ad aiutare le altre donne Powhatan a costruire rifugi caldi per i mesi freddi in arrivo. Una delle donne inglesi è scandalizzata dal fatto che Pocahontas stia facendo quello che lei considererebbe un lavoro da uomini, mentre un'altra è intrigata da questa nuova idea. Quando una precoce tempesta invernale colpisce, Pocahontas e le donne inglesi riusciranno a unire le forze per aiutare i loro amici?

Raperonzolo realizza i suoi sogni

Rapunzel vuole costruire un osservatorio con un enorme telescopio. Ma prima deve convincere Augustine, un produttore di lenti in pensione, ad aiutarla. Dopo una serie di tentativi falliti per convincere Augustine, Rapunzel si confida con lui su come il suo lavoro abbia influenzato la sua vita e lo aiuta a capire che, lavorando insieme, tutto è possibile.

Mulan insegna a credere in se stessi

Mulan e la sua vicina Lishuo aspettano entrambe con impazienza il tradizionale Festival delle Lanterne (Lantern Festival) che consiste nel lasciar andare il sé passato e abbracciarne uno nuovo. Lishuo ammira Mulan e vorrebbe essere coraggiosa come lei. E Mulan ammira Lishuo, che sa integrarsi e conduce una vita tranquilla. Quando scoppia un incendio al tempio, Mulan e Lishuo devono lavorare insieme per salvare la situazione.

Biancaneve trova la forza nei suoi amici

Durante una tempesta, un albero cade sulla casetta dei nani, distruggendo l’abitazione e tutto ciò che c'è dentro. Mentre i nani pianificano la ricostruzione, si trovano in disaccordo su come utilizzare il legno dell’albero per migliorare la loro casa. Ma con l’aiuto e il sostegno di Biancaneve, si rendono conto che l’albero è abbastanza grande da esaudire tutti e sette i loro desideri e pianificano anche una piccola sorpresa per avverare anche i desideri della stessa Biancaneve.

Tiana mostra l’importanza di restituire alla propria comunità

La principessa Tiana vuole fare qualcosa di speciale in memoria del suo amato papà, il cui compleanno è proprio dietro l'angolo. È determinata a trovare il modo giusto per rendergli onore, ma ognuno sembra pensarla diversamente su come farlo. Riuscirà Tiana a trovare il modo perfetto per omaggiare suo padre in tempo per il suo giorno speciale?

Noemi (Disney)

Tutti conoscono la voce inconfondibile di Noemi. La cantante, all’anagrafe Veronica Scopelliti, ha partecipato all’ultima edizione del Festival di Sanremo con il brano Glicine, già certificato oro. Il brano ha anticipato l’album Metamorfosi, pubblicato lo scorso 5 marzo. Un progetto autobiografico dove il pop incontra l’underground contemporaneo. La stessa Noemi definisce il nuovo disco, «la diapositiva di un salto». Ma Veronica è anche il volto della nuova campagna Disney Noi Principesse Sempre, per cui ha registrato un singolo - su tutte le piattaforme digitali da questo venerdì - intitolato Un nuovo inizio. Un periodo intenso e fortunato, di cui la cantante si dice felice.

Questa è la tua seconda collaborazione con Disney, dopo aver prestato la tua voce a Merida (Brave). Come descriveresti questo nuovo progetto?

«Sono molto contenta che Disney mi abbia scelto come ambasciatrice di Noi Principesse per sempre. Penso che questa iniziativa sia in un certo modo collegata con Merida, non solo perché è una principessa, ma perché è gentile e coraggiosa. Merida prima di trovare un partner vuole trovare se stessa. C’è bisogno di dare ai più giovani, ma anche agli adulti, dei punti di riferimento ed è bello guardare alla vita con un po’ di magia. C’è sempre tempo per essere cinici».

C’è chi parla di una svolta femminista delle principesse. Concordi?

«Sono convinta che le principesse abbiano sempre trasmesso valori importanti. Questa nuova iniziativa non presenta una svolta “femminista” secondo me, ma è un’ulteriore pennellata a una figura che era già importante. È un’occasione, ottima, per dare ancora più peso alla donna e a tutte le sue sfaccettature».

Com’è stata la tua ultima esperienza a Sanremo?

«Sono stata felicissima di aver partecipato e nutro grande stima per Amadeus, Fiorello e tutte le persone che hanno lavorato per mettere in scena l’evento in un periodo così difficile. Sono convinta che avessimo tutti bisogno di staccare per una settimana e parlare di musica. Non voglio assolutamente sminuire l’importanza di tutte le perdite causate dalla pandemia, ma per me è stato importante e significativo tornare sul palco».

Da artista, quanto senti la mancanza del contatto con il pubblico?

«Immensamente. Alcuni colleghi si trovano meglio nello studio, mentre io amo cantare davanti a un pubblico. Quando canto davanti a un pubblico sento che la mia vita ha un senso. Mi fa sentire bene».

Glicine è stata molto apprezzata dal pubblico e dalla critica.

«Per me è stato importante. Glicine è una canzone che racconta una parte di me, la sento molto vicina e sono molto contenta sia stata apprezzata. È come se mi avessero dato una pacca sulla spalla. Come artista sono convinta che l’incontro con l’altro sia importante. La bellezza di una canzone sta anche nell’impatto che ha sulle persone».

Glicine è stata il primo assaggio di Metamorfosi, un album molto personale. Cosa ti ha spinto a prendere questa direzione?

«Metamorfosi nasce dopo un periodo buio dove mi sentivo un po’ persa, un po’ fuori fuoco. Attraverso un dialogo interiore sono riuscita a ritrovare me stessa, e da lì è nato il disco. Posso dire che Metamorfosi è una presa di coscienza. Per la prima volta so cosa voglio dire e come. Metamorfosi racconta una Noemi nuova. Questo non vuol dire che ho perso la mia essenza, ma ho disegnato un profilo musicale nuovo, ho trovato nuovi modi per declinare la mia voce e collaborato con tanti colleghi».

Nel disco sembri esserti affiancata all’underground italiana. Come è stato esplorare questo mondo?

«Sono del segno dell’Acquario e imputo a quello il mio bisogno di movimento. Nell’ultimo periodo mi sentivo ferma, come se mi stessi ripiegando su me stessa. Interfacciarmi con stili nuovi e persone nuove mi ha permesso di visitare luoghi nuovi. Il dinamismo è la metamorfosi della vita e mi piace essere sempre nuova e contemporanea».

Se potessi duettare con una delle principesse Disney, chi sceglieresti?

«Ariel della Sirenetta. Ho sempre amato la sua voce, ma se devo essere sincera ho sempre avuto un debole anche per la cattiva della storia: Ursula. Trovo fantastico il suo look e la sua voce un po’ blues».

Vorrei fare un piccolo gioco. A quali principesse dedicheresti le tracce di Metamorfosi?

«Metamorfosi va sicuramente ad Ariel che è diventata umana per amore. Glicine invece sarebbe perfetta per Belle (La Bella e la Bestia), mentre Ora la dedicherei alla Bella Addormentata perché è ora di svegliarsi! Solo Meraviglie sembra fatta apposta per Alice nel Paese delle Meraviglie, e Tu non vedi potrebbe andare a Biancaneve che non si era accorta che la mela era avvelenata».

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Mariella Baroli