L'eterna sfida tra Waters e Gilmour: rumors, insulti e retromarce
Accusato di aver definito orribili gli assoli di chitarra del suo ex compagno di band, Waters smentisce tutto. Meno male...
C'è un'ombra sulla storia dei Pink Floyd fatta di album e tour straordinari, momenti irripetibili di musica, canzoni ed interi album che sono diventati talmente senza tempo da poter essere considerati musica classica. Tutto artisticamente perfetto, ma le band sono fatte di uomini e di rapporti interpersonali. Quelli tra Roger Waters e David Gilmour sono pessimi da decenni, con una breve interruzione delle ostilità e dei veti incrociati, durata 20 minuti, il tempo dell'esibizione al Live 8 di Londra nel 2005, l'ultima volta dei quattro Pink Floyd insieme su un palco.
Quella tra i due è diatriba senza fine iniziata negli anni Ottanta quando le loro strade si sono divise per sempre: Gilmour è diventato il signor Pink Floyd mentre Roger Waters è stato estromesso dal gruppo. Questioni di marchi, di soldi, di leadership (The Final Cut l'ultimo disco dei Pink Floyd classici era praticamente un album solista di Waters), di caratteri inconciliabili.
«Roger Waters è il pacifista più aggressivo che abbia mai conosciuto» disse Gilmour una volta per inquadrare il temperamento dell'ex compagno di band.
Sta di fatto che ancora oggi a quasi quarant'anni da quel divorzio i due non se le mandano a dire. Anzi, a dire la verità, al coro si è aggiunta anche la moglie di Gilmour, Polly Samson, con un tweet in cui definisce Waters «Un antisemita, tifoso di Putin, bugiardo e ipocrita, nonché evasore fiscale, misogino, invidioso e megalomane, che canta pure in playback». E il marito? Con un like al tweet di Polly ha fatto capire di condividere in pieno il contenuto del suo sfogo social.
A proposito di web e social, Waters non ha mai tollerato di essere stato bandito dai canali web e dagli account social della band. Sempre Waters, parlando del cinquantesimo anniversario di The dark Side of the moon, ha dichiarato: «Quell'album l'ho scritto io. È ora di finirla con questa stronzata del "noi". Eravamo un un gruppo tutti hanno contribuito alla musica, ma The Dark Side è fondamentalmente un mio progetto». E non si è fermato qui.
A rendere ancor più surreale il tutto un articolo pubblicato su The New Statesman a firma dal giornalista Stuart Maconie riguardante la scelta di Waters di registrare nuovamente The Dark Side of the Moon (uscirà a maggio 2023, salvo slittamenti), «rimuovendo dal disco, come riportato dal quotidiano spagnolo El Pais, gli orribili assoli di chitarra di Gilmour».
Troppo per essere vero. E infatti, Waters, ha reagito con queste parole: "Ora, non so chi pensa di citare quando quel giornalista scrive "gli orribili assoli di chitarra di Gilmour". Di sicuro non le mie parole. Adoro gli assoli di chitarra di Dave su The Dark Side of the Moon, entrambi, su Wish You Were Here, su Animals, The Wall e The Final Cut. Dal mio punto di vista, gli assoli di David in quegli album sono tra migliori di sempre nella storia del rock and roll». Meno male.