Mina: gli 80 anni della Tigre di Cremona
Mina (Ansa)
Musica

Mina: gli 80 anni della Tigre di Cremona

La più grande cantante italiana, che ha interpretato millecinquecento canzoni e che ha venduto centocinquanta milioni di dischi, ha fatto innamorare tre generazioni di ascoltatori

Aliena e umana, algida e coinvolgente, classica e moderna, rassicurante e spiazzante, Mina Anna Maria Mazzini, per tutti Mina, è universalmente considerata, dopo 60 anni di carriera e 75 album incisi, la più grande cantante italiana. La tigre di Cremona ha dimostrato anche nei recenti lavori Maeba, Paradiso (Lucio Battisti Songbook) e Mina Fossati di avere una voce inarrivabile, in grado di toccare le corde più recondite dell'anima, che ha fatto innamorare tre generazioni di ascoltatori.

Il segreto dell'intatta elasticità delle sue corde vocali è stato svelato da suo figlio Massimilano Pani durante la presentazione alla stampa di Maeba. "Mina non ha dissipato la voce in migliaia di concerti e poi ha il talento naturale di saperla utilizzare e di avere sempre le idee chiare su come farlo".

Dalla fine degli anni Cinquanta a oggi, l'artista nata a Busto Arsizio e cresciuta a Cremona, ma che da anni vive nella tranquillità di Lugano dopo il sorprendente allontanamento dal mondo dello spettacolo nel 1978, ha interpretato 1.500 canzoni, vendendo oltre 150 milioni di dischi, un numero in costante aumento. Impossibile elencare qui tutti i riconoscimenti ottenuti durante una carriera ineguagliabile, non solo per le sua canzoni, ma anche per il ruolo centrale che ha avuto nella storia della televisione italiana. Impossibile soprattutto dimenticare la storica esibizione di Mina e Battisti del 23 aprile del 1972 a Teatro 10, quanto tutta l'Italia si trovò davanti al televisore in bianco e nero per ammirare, una dopo l'altra, le esecuzioni stellari di Insieme, Mi ritorni in mente, Il tempo di morire, E penso a te, Io e te da soli, Eppur mi son scordato di te e Emozioni.

Poco meno di nove minuti complessivi, che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della televisione e della musica italiana, rivelando due artisti in stato di grazia. Curioso come due interpreti così intensi, giovani e comunicativi, da lì a poco, si sarebbero ritirati entrambi a vita privata, lasciando parlare soltanto le loro canzoni.

La loro collaborazione fu relativamente breve, ma fecondissima, concentrata soprattutto tra il biennio 1970-1971 quando Mina ha pubblicato quattro inediti consecutivi con canzoni di Battisti e Mogol: Insieme (maggio 1970), Io e te da soli (novembre 1970), Amor mio (maggio 1971), La mente torna (ottobre 1971). Mina ha dato ulteriormente lustro ai brani di Battisti negli anni successivi, in particolare negli album tematici Minacantalucio del 1975, Mazzini canta Battisti del 1994 e Paradiso (Lucio Battisti Songbook) del 2018 , disseminando la magia del loro incontro anche in altri album di studio e dal vivo, registrando sorprendenti versioni in diverse lingue delle composizioni scritte a quattro mani da Battisti e Mogol.

La Tigre di Cremona è stata un'artista dalla forte personalità e innovativa da diversi punti di vista: è stata la prima a indossare la minigonna in tv, la prima a fondare una sua etichetta per difendere l'integrità della sua musica, la prima a capire dove stava andando la televisione e soprattutto la musica in televisione, ritirandosi dalle scena prima di essere costretta a cancellare chirurgicamente i segni del tempo o i chili di troppo, parlando solo attraverso le sue canzoni. Mina ha giocato con la sua immagine, iconizzandola in copertine a dir poco coraggiose, ma non ha mai scherzato con la sua musica, che è ancora oggi la Stella Polare che indirizza ogni sua azione, sia che si tratti di incidere un nuovo album o di scoprire nuovi talenti delle sette note, a cui presta costante attenzione.


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Il fotografo e pittore Mauro Balletti ha modellato l'immagine della cantante con risultati sorprendenti: dalla barba Leonardesca diSalomè, alla citazione del film M the murder di Sorelle Lumiere, dal look tuareg di Sì buana, allo stile Botero di Caterpillar, fino alla Gioconda in Olio. La movimentata vita privata di Mina, con due figli avuti da due uomini diversi (Massimiliano da Corrado Pani, Benedetta da Virgilio Crocco) e i gravi lutti di un fratello e di un ex marito entrambi morti sulla strada, hanno alimentato i dibattiti su di lei, mentre erano fuori discussione le sue straordinarie doti d'interprete, in grado di valorizzare e migliorare i capolavori della canzone italiana come La canzone di Marinella e Il cielo in una stanza.

Insieme ad Adriano Celentano, per lei quasi un fratello, con il quale ha creato una complicità rara nel mondo della canzone italiana, ha realizzato due album di straordinario successo: Mina Celentano del 1998, che ha venduto quasi 2 milioni di copie, e Le migliori del 2016, che ha conquistato ben 8 dischi di platino. Il 10 gennaio 2006, dopo 25 anni di convivenza, Mina ha sposato il compagno, il cardiologo Eugenio Quaini.

Secondo la legge svizzera la sposa prende il cognome del marito, così il suo nome è oggi Anna Maria Quaini. Il mito di Mina, però, continua a vivere attraverso i suoi dischi, come l'ultimo, eccellenteMina Fossati, uscito lo scorso Natale. Un disco ispirato ed emozionante, che racconta del tempo presente, dell'importanza di concentrarsi sul qui ed ora, ponendo al centro i sentimenti, in particolare quell'amore che "si perdona anche attraverso il furore del temporale".

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Gabriele Antonucci