Lee Scratch Perry
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Musica

Addio a Lee Scratch Perry, il "padrino" di Bob Marley

ll grande cantante e produttore, il cui vero nome era Rainford Hugh Perry, è stato fondamentale per gli inizi della carriera del re del reggae. Aveva 85 anni


Il mondo del reggae da oggi è orfano del carismatico Lee Scratch Perry, uno dei suoi padri nobili, morto oggi a 85 anni. Il Jamaican Observer ha confermato la notizia che Perry è morto all'ospedale Noel Holmes in Lucea, nella Giamaica occidentale. Andrew Holness, il primo ministro della Giamaica, ha scritto su Twitter: «Le mie profonde condoglianze alla famiglia, agli amici e ai fan del leggendario produttore discografico e cantante, Rainford Hugh Perry OD, affettuosamente conosciuto come "Lee Scratch" Perry. Ha lavorato e prodotto per vari artisti, tra cui Bob Marley and the Wailers, the Congos, Adrian Sherwood, the Beastie Boys e molti altri.Indubbiamente, Lee Scratch Perry sarà sempre ricordato per il suo prezioso contributo alla fratellanza musicale. Possa la sua anima riposare in pace».

Il nome di Lee Scratch Perry, geniale produttore, cantante e mago del suono giamaicano, nato il 20 marzo 1936 a Kendal, Jamaica, è legato indissolubilmente a quello leggendario di Bob Marley. È stato proprio lui a scegliere il nome di Wailers per la sua band, producendo le prime hit Small Axe e Sun is shining e un album fondamentale come Soul Rebels nel 1970. Per Keith Richards, Lee Scratch Perry era il "Salvador Dalì della musica", mentre Afrika Bambaataa ha dichiarato che il suo sound ha fortemente influenzato gli albori dell'hip hop. Il musicista e produttore, utilizzando i sample e il remix, ha creato le fondamenta anche per il suono seduttivo e ipnotico del dub, unendo per la prima volta il reggae all'elettronica.

Perry aveva dichiarato nel 1984, tra il serio e il faceto: «Sono il miglior produttore discografico che la Giamaica abbia mai visto. Molti dicono che sono il migliore del mondo!». Nel 2003 Lee Scratch Perry aveva vinto il Grammy Award per il Miglior Album Reggae con Jamaican ET. Indimenticabili anche i suoi contributi allo splendido docufilm Marley, realizzato da Kevin Macdonald nel 2012,nel quale raccontava, con la sua impareggiabile verve, alcuni gustosi aneddoti sulla vita del re del reggae.

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Gabriele Antonucci