
Motociclisti tedeschi in partenza per il fronte. In primo piano una Indian. Altre sono NSU.

Ufficiale americano con la sua Indian

Una rara Reading Standard in servizio presso il Regio Esercito

Stucchi (prodotta a Milano) in servizio al 113°Btg. Fanteria della Brigata Mantova

Pubblicità degli pneumetici inglesi Clincher durante la Grande Guerra

Soldati australiani con le loro Triumph

Portaordini italiano su BSA

Compagnia dell’US Army posa con una Sears: fu prodotta con il marchio del magnate della grande distribuzione Usa

“Fearless Tom”, centauro acrobata americano, prima di partire per il fronte europeo

Trento: Ufficiali Austroungarici su sidecar Excelsior, di produzione statunitense

Squadra su Triumph fotografata a Parigi.

Austriaci con una Puch di produzione nazionale

Soldato francese pronto all’azione su un rarissimo triciclo inglese prodotto dalla Rover

Due soldati italiani si esibiscono in acrobazie su sidecar Harley-Davidson

Portaordini britannico su Triumph

Soldato tedesco su FN quattro cilindri di fabbricazione belga

Soldati tedeschi attorno a un caccia con moto Wanderer e NSU

Soldati francesi in una foto posata che simula la battaglia. Le moto sono le nazionali René Gillet e Moto Rève

Fante italiano su una britannica Sunbeam in versione corsa

Aldo Carrer, autore dei volumi “The Motorcycle in the Great War” in sella a una Indian degli anni della Grande Guerra
Agli albori del motociclismo, prima della Grande Guerra, le due ruote avevano già vissuto l’azione militare. Le motociclette furono impegate dagli Americani già dal 1913 e tre anni dopo saranno utilizzate dal Generale Pershing nella caccia a Pancho Villa in Messico.
In Italia le motociclette saranno utilizzate dall’Esercito addirittura prima: già nel 1911 nella guerra di Libia, con funzioni di collegamento e ricognizione.
Per illustrare gli anni epico-pionieristici delle motociclette nel primo conflitto mondiale sono state raccolte oltre 300 immagini contenute nell’opera in due volumi di Aldo Carrer “The Motorcycle in the Great War” (Dbs Edizioni-testo italiano e inglese).
Il più grande banco di prova per i centauri in grigioverde fu infatti la Grande Guerra, che offrì l’occasione di poter sfruttare su ampia scala i vantaggi tattici di un mezzo veloce e versatile in sostituzione del cavallo o degli animali da soma. Durante i mesi di guerra fu aumentata la produzione su commessa militare delle principali marche che già si stavano affermando a livello industriale: negli Stati Uniti la Harley-Davidson e la Indian; in Italia la Frera, la Bianchi e la Stucchi; in Gran Bretagna la Triumph, la BSA, la Norton e la Sunbeam; nell’Impero germanico le NSU; in quello Austro-Ungarico le Puch.
Nel Regio Esercito la prima costituzione organica di unità interamente costituite da motociclisti si ebbe verso la fine del conflitto, durante l’anno 1918. I Corpi che accolsero nei propri ranghi i centauri armati saranno i Bersaglieri (che già annoveravano diverse Compagnie Ciclisti) e gli Arditi. Proprio una delle 4 Compagnie su due ruote fu tra le prime ad entrare a Vittorio Veneto. Le motociclette furono impiegate dai Reparti in svariati modi, spesso dettati dalle necessità contingenti. Durante la Prima Guerra Mondiale si ebbero le primissime installazioni di armi automatiche sulle motociclette o sui loro sidecar, mentre le due ruote si rivelarono molto pratiche nel trasporto delle nuove mitragliatrici, pesanti ed ingombranti a causa della presenza dell’impianto di raffreddamento a liquido che le rendeva inadatte al trasporto someggiato.
La Grande Guerra terminerà proprio con l’immagine di una motocicletta: quella del Caporale dell’Us Army Roy Holz che passò per primo il confine tedesco in sella alla sua scoppiettante Harley-Davidson. Era il 12 novembre 1918.
