È morta Virna Lisi, icona del cinema italiano
GUIDO MONTANI / PAL
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È morta Virna Lisi, icona del cinema italiano

Aveva 78 anni, due David di Donatello alla carriera, bella e grande interprete del grande schermo

Bella, brava, elegante. Se ne è andata Virna Lisi. L'attrice dalla bravura straordinaria, dalla bellezza splendente, aveva 78 anni. Premiata a Cannes, due David di Donatello alla carriera, è stata interprete intensa al cinema e in tv.

La vita

Nata ad Ancona l'8 novembre 1936, nella sua carriera aveva ricevuto numerosi riconoscimenti. Negli ultimi anni la sua presenza come attrice era stata più marcata nella televisione, prendendo parte a
fiction Rai di grande successo e continuando ad essere figura di primo piano dello spettacolo.

Aveva scoperto, solo un mese fa, di avere una malattia incurabile. Il figlio Corrado, che ha dato la notizia, ha detto che la madre si è spenta circa un'ora fa tranquillamente nel sonno.

L'artista

Una bellezza perfetta, aristocratica, Virna Lisi, nome d'arte di Virna Pieralisi, nonostante fosse un'antidiva aveva vinto tanto: sei Nastri d'argento e un Prix d'interpretation feminine a Cannes per la
"Regina Margot", due David di Donatello per le sue interpretazioni e altrettanti alla carriera. Aveva, da 'Orgoglio e pregiudizio', nel 1957, fino alle ultime interpretazioni televisive tra cui "Baciamo le mani", dedicato la sua professionalità di attrice stakanovista e puntuale al cinema e alle fiction tv.

Elegante, sempre perfetta, aveva però detto tanti no nella sua carriera. Tra gli altri a Ferzan Ozpetek. ''Aveva scritto per me il ruolo che poi è andato a Lisa Gastoni in "Cuore sacro", ma io ero già "impegnata'' aveva detto l'attrice in una intervista di qualche anno fa. ''Con quella bocca lei può dire ciò che vuole'' le concedeva ai tempi del Carosello la celebre pubblicità del dentifricio Chlorodont e spesso, con quella bocca, Virna Lisi aveva appunto detto ''no''.

I rifiuti storici

Il suo "no" più sentito e sincero lo disse a Hollywood dove andò nel '64 per fare un film con Jack Lemmon "Come uccidere vostra moglie". ''Fu il maggior successo dell'anno - racconta - Mi fecero ponti d'oro: girai altri due film, con Tony Curtis (Due assi nella Manica) e Frank Sinatra (U 112 - assalto al Queen Mary), ma poi decisi di ricomprare il mio contratto, che durava altri sette anni, e tornare a casa. Fu difficilissimo: ci vollero tre mesi di trattative e avvocati bravissimi, ma alla fine ce l'ho fatta''.

Tra i suoi altri storici rifiuti quello per Barbarella che fu la fortuna di Jane Fonda. ''Volevano farmi fare Barbarella - racconta - ma io non avevo voglia di mettermi le ali d'argento, la tutina e la parrucca''. E il carattere indipendente, unito alla nostalgia di casa, la portarono al gran rifiuto. ''A Hollywood - ricorda - c'erano contratti terribili che venivano venduti e ricomprati da una major all'altra come al mercato degli schiavi. La preparazione di un film durava mesi, mi impedivano di prendere l'aereo e venire a trovare mio marito, in più avevo un bambino piccolo. Insomma, non era la vita per
me''.

La famiglia

Costruirsi una famiglia anche a costo di qualche rinuncia, è stata la linea seguita dalla Lisi ma nonostante questo ha perso due figli per lo stress da lavoro, un dolore che ricorda ancora oggi. ''Ho un figlio e tre nipoti, e potrei avere altri due figli se non li avessi perduti per lo stress di stare sul set per dodici ore al giorno, svegliarsi alle 5 del mattino, eccetera... Mi creda: questo è un mestiere molto difficile''.

''Un mestiere difficile''. Solo una professionista lo dice. Solo una professionista sa essere dura con le veline e le aspiranti tali. ''I consigli li riservo alle persone care. E le ragazzine di oggi sembra che capiscano tutto loro, che ne sappiano piu' di tutti, ma forse nel verso sbagliato'', dice sincera.

Tra i registi con cui ha lavorato fra gli altri: Dino Risi, Mario Monicelli, Franco Brusati, Mauro Bolognini, Alberto Lattuada) considera il piu' grande di tutti un indipendente come lei: Pietro Germi con cui interpreto' il gioiello ''Signore e Signori''.

Wikimedia Commons
Virna Lisi in una foto degli anni '50

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Redazione