Il termine tedesco Gesamtkunstwerk indica il concetto di opera d’arte totale, ossia l’unione di diverse forme artistiche in un’unica opera. Con questa premessa, il Vitra Design Museum ospita fino al 15 febbraio 2026, l’esposizione Catwalk -The Art of the Fashion Show. Realizzata in partnership con Louis Vuitton, la mostra esplora il fenomeno delle sfilate a partire dal 1920, quando erano presentazioni intime all’interno degli atelier parigini, fino a diventare i rituali globali dello stile di oggi. Il percorso, organizzato in quattro sale per ordine cronologico, mette sotto la lente d’ingrandimento più di cento anni di storia delle passerelle, riunendo maison come Azzedine Alaïa, Balenciaga, Chanel, Dior, Gucci, Prada, Viktor & Rolf, Louis Vuitton e Yohji Yamamoto. Il risultato è un’analisi sulle idee di corpo e cambiamento sociale. Così all’inizio del Novecento, la sfilata era un privilegio per pochi e l’alta moda iniziava a confrontarsi con le sfide della contemporaneità. Nel 1945, infatti, nasce il Théâtre de la Mode, una mostra itinerante con circa 200 bambole vestite da couturier come Patou, Schiaparelli, Vionnet e Balenciaga, che avevano il duplice obiettivo di promuovere lo stile francese e raccogliere fondi per la ricostruzione. Nel suo primo anno di vita il Teatro della moda viaggia tra Londra, Barcellona, Stoccolma e New York, fissando, di fatto, il carattere globale dei futuri show. Superato l’impasse del primo dopoguerra, la passerella si trasforma in spettacolo, gli inviti raggiungono le celebrities e le mannequin iniziano ad avere un nome e un cognome a partire da Pat Cleveland: è l’inizio dell’era delle supermodelle, che raggiungerà il suo culmine grazie a Gianni Versace che trasformerà Cindy Crawford, Naomi Campbell, Linda Evangelista e Christy Turlington in vere e proprie divinità terrene. Tra gli anni Novanta e i primi Duemila, i fashion show si trasformano nuovamente, il pubblico non guarda più solo la collezione, vuole l’evento. Ed è così che lo storytelling della moda percorre chilometri di passerelle, spesso realizzate da grandi architetti come il tandem Rem Koolhaas Studio OMA e Prada per citare un caso esemplare, per definire un’estetica a favore di social e media, dove le arti si incontrano e trovano spazio istante politiche (Westwood, Dior nel periodo di Maria Grazia Chiuri, etc.) e provocazioni (Balenciaga, Vetements, etc.) che utilizzano il corpo come territorio di sperimentazione. A completare Catwalk -The Art of the Fashion Show, il catalogo dedicato, un compendio sulle passerelle dalla A alla Z, con le riflessioni di addetti ai lavori come il sound supervisor Michel Gaubert, il buyer Andreas Murkudis, la critica Cathy Horyn, la storica Valerie Steele e la modella Małgosia Bela.

Con Catwalk -The Art of the Fashion Show, la pinacoteca, insieme a Louis Vuitton, ripercorre l’evoluzione delle presentazioni moda dai primi del Novecento ad oggi
Catwalk -The Art of the Fashion Show, Christy Turlington, Cindy Crawford, Linda Evangelista, louis vuitton, Naomi Campbell, Vitra Design Museum





























