Appuntamento al Teatro Manzoni, ieri sera, per la terza edizione dei Black Carpet Awards. La manifestazione, promossa da Afro Fashion Association con il patrocinio Comune di Milano e con il supporto di CNMI-Camera Nazionale della Moda Italiana, celebra i leader del cambiamento, personalità di ogni origine e formazione, che si sono distinte per un impegno concreto nella promozione della diversità, dell’inclusione e dell’equità all’interno dell’industria creativa. “In un mondo che spesso innalza muri invece di abbatterli, i Black Carpet Awards vogliono ricordarci che esistono voci capaci di unire invece di dividere, ma soprattutto che la rappresentanza genera accesso”, ha spiegato, Michelle Francine Ngonmo, fondatrice e Ceo di Afro Fashion Association, che nel 2025 compie 10 anni di attività, “Abbiamo creato l’Afro Fashion Association e i Black Carpet Awards per dare visibilità a chi troppo a lungo è rimasto invisibile, offrendo un palco a chi chiede soltanto di essere ascoltato. Oggi, più che mai, è fondamentale costruire invece di distruggere, celebrare le differenze e trasformarle in forza collettiva”. Nel corso della serata, dunque, sono stati annunciati i dieci vincitori, selezionati tra ventidue finalisti, delle cinque categorie di premi dei Leader of Change, ossia Culture, Creativity, Community, Enterpreneurship e Legacy. Nel dettaglio, il One-Time Award è stato dedicato alla memoria di Koyo Kouoh, curatrice della Biennale Arte di Venezia recentemente scomparsa. L’attesa madrina, la top model Naomi Campbell, si è mostrata in video, mentre a condurre l’evento è stata chiamata Tamu McPherson, creativa e chief di All the Pretty Birds Official, fondatrice di Shoe up for Justice e ambasciatrice della Responsabilità Sociale d’Impresa di Bulgari.

Il premio One-Time è dedicato alla memoria di Koyo Kouoh, curatrice della Biennale Arte di Venezia, per la valorizzazione dell’arte africana e diasporica
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