Le cinque vite del Madison Square Garden
Dieci anni e la mitica arena dovrà traslocare per fare spazio all'ampliamento alla Pennsylvania Station. Il tempio dello sport e dello spettacolo americano cambierà indirizzo
Sotto quei riflettori è passata una buona parte della storia della cultura popolare a stelle e strisce. Non c'è memorabile partita di basket, storico concerto rock, leggendario incontro di pugilato, combattuta partita di hockey; non c'è imperdibile spettacolo teatrale o ricordato evento di massa che non possa essere accostato a quel nome. Ha vissuto tre vite quel tempio dello sport e spettacolo (quattro, se si conta la prima, quando era un deposito della stazione ferroviaria);ci sono stati tre diversi edifici per un solo, mitico nome: Madison Square Garden. L'ultimo costruito è l'arena sorta nel 1968 sopra alla Pennsylvania Station. Dieci anni di tempo e poi dovrà lasciare il passo all'ampliamento dell'importante scalo ferroviario. Lo ha deciso il Consiglio Comunale. (Con tutta probabilità) lo stadio dovrà essere abbattuto e trasferito, ricostruito in un'altra zona della metropoli. Troppo pressanti le esigenze di sviluppo della città per non chiedere al Garden di vivere altrove un'altra vita: la quinta.
Una storia secolare
Fu P.T. Barnum a dare forma alla prima vita del Garden. Quando attorno al 1871, il deposito ferroviario venne trasferito, l'inventore del "Più grande spettacolo del mondo", della più ambiziosa ed esotica performace circense dell'epoca, prese in leasing l'edificio e lo fece diventare un originale teatro per il suo circo o per altri show. Da grande imprenditore, Barnum aveva capito che quella location era speciale per i newyorchesi. Negli anni a seguire, uscito di scena lui, il Primo Garden si trasformò: divenne un velodromo, il ciclismo su pista era uno degli sport più seguiti negli Usa, e ospitò alcuni incontri di pugilato. I proprietari di allora - nomi mitici della finanza statunitense come JP Morgan e Andrew Carnagie - capirono che il business poteva essere ampliato. Decisero quindi di abbattere il vecchio edificio e di costruirne uno più grande.
Il Secondo Garden vide la luce il 6 giugno del 1890. Poteva contenere 17.000 persone. La sua storia durò poco meno di 40 anni. Tra le sue mura vennero combattuti importanti incontri di boxe, ma la struttura andò presto in sofferenza finanziaria e la società che ne era diventata proprietaria, la New York Life Insurance Company, decise di demolirla, per farne costruire una nuova, sempre chiamata Madison Square Garden, questa volta tra la 49° e la 50° strada a Manhattan. Era il 1928. Iniziava la terza vita, per lo più dedicata ai guantoni. Leggendari pugili salirono su quel ring. Henry Amstrong, l'unico a essere campione contemporaneamente in tre categorie; Sugar Ray Robinson, Jack La Motta, Rocky Marciano: nomi che hanno fatto la storia dello sport mondiale, con i loro trionfi e le loro sconfitte, con il loro sudore e le loro vicende private.
Ma il Garden non fu solo sangue e pugni: mantenne la sua anima poliedrica, la sua capacità di essere polo d'attrazione dello spettacolo non solo sportivo. Vero palcoscenico della cultura popolare statunitense per le forme espressive che quella cultura creava. Fu proprio quella la sua fortuna. I concerti di Frank Sinatra e di Elvis Presley, quell'indimenticabile sera del 1962 quando Marilyn Monroe cantò "Happy Birthday Mister President" davanti a JFK e a 15.000 persone che si erano radunate nello stadio per festeggiare il compleanno di John Fitzgerald Kennedy.
La quarta vita
La storia non si conclude con la costruzione del quarto edificio nel 1968, l'attuale. Anzi. Diventa ancora più ricca. Semplicemente, si trasforma. Il Garden si dimostra ancora più eclettico. Un grande Business. Lo sport che prende piede è il basket. E'nell'arena ("Un'architettura a forma di fritella rovesciata" scriverà una volta Time) che giocano i New York Knicks davanti a un pubblico di 20.000 persone. Poi arriva anche l'hockey su ghiaccio con i Rangers, che ne fanno lo stadio di casa. I concerti non finiscono, anzi, si moltiplicano grazie alla capacità della nuova struttura: dagli anni'70 (Led Zeppelin, il concerto per il Bangladesh, Billy Joel) agli anni'80 (Michael Jackson, Madonna, David Bowie per poi arrivare ai grandi concerti organizzati a scopo di beneficienza degli anni'90, nel 2001 dopo l'attacco alle Torri Gemelle e nel 2012 in favore delle vittime dell'uragano Sandy. Nel teatro ospitato all'interno del Garden c'è spazio anche per gli imponenti musical e per gli eventi politici: nel 1992, si tiene lì la convention democratica per la nomination di Bill Clinton per le elezioni presidenziali.
Ora, grazie alle decisioni dell'amministrazione newyorchese, il Madison Square Garden rischia di dover affrontare la sfida di una quinta vita. Lontano dall'attuale sede di Midtown, nel centro di Manhattan. I proprietari del Garden aveva chiesto la concessione perpetua del sito, ma la risposta delle istituzioni pubbliche è stata per ora diversa. C'è da scommettere che, comunque sia, il Garden rimarrà sempre quel tempio dello sport e dello spettacolo che è diventato nel corso della sua lunga storia secolare.