
Alberto Savinio, Il vecchio e il nuovo mondo, 1927

Franco Angeli, Souvenir, 1974-78

Mario Sironi, Famiglia di lavoratori, 1924

Pablo Picasso, Teté d’homme barbu, 1964

Mimmo Paladino, Busto

Giorgio Morandi, Paesaggio, 1942

Giacomo Manzù, Ritratto di Anna Mella, 1946 ca.

Yves Klein, Venus d’Alexandrie, 1962

Lucio Fontana, Ritratto di ragazza, 1929-30 Gesso colorato in azzurro alla base del collo

Tano Festa, Michelangelo, 1967

André Derain, Natura morta con pesci, 1912

Giorgio De Chirico, Cavalieri in un paese

Felice Casorati, Giovinetta (o Nudo nello studio), 1934

Giuseppe Capogrossi, Donna con velo, 1931

Carlo Carrà, Madre e figlio, 1934

Salvator Dalì, Vénus de Milo traversée par des Tiroirs Ideata nel 1964, prima fusione 1988 Scultura in bronzo, tecnica a cera persa

Massimo Campigli, Il gioco degli scacchi, 1921

Marcel Duchamp, L’envers de la peinture, 1955 Tessuto, penna e collage
La mostra allestita al Museo d’Arte della città di Ravenna (sino al 26 giugno 2016), ripercorrendo la storia del secolo scorso con uno sguardo diverso, mira a documentare artisti e vicende che testimoniano l’attenzione all’ “antico” non solo degli artisti che non shanno parteipato alle trasgressioni delle avanguardie, ma anche di molti che senza rinnegare le tendenze innovative, hanno attinto, in modi diversi, alla memoria storica.
Una memoria ripresa talora come restituzione moderna di modelli dell’antico, magari fino all’esplicita citazione; oppure in forma evocativa, o ancora, come pretesto per una rilettura inedita o uno sguardo disincantato rivolto a opere e figure mitizzate del passato, per contestualizzarle in una contemporaneità all’apparenza quanto più lontana dalla tradizione. Fino alle operazioni più disincantate e dissacratorie condotte da alcuni artisti.
Da protagonisti come De Chirico, Morandi, Carrà, Martini, Casorati, al periodo cruciale del ‘ritorno all’ordine’ fra le due guerre, col ‘Novecento’ di Margherita Sarfatti e la figura dominante di Sironi, fino al cosiddetto ‘Realismo magico’, ma anche alle versioni diversissime del ‘neobarocco’, da Scipione a Fontana a Leoncillo; figure come Guttuso e Clerici, quindi la stagione della Pop Art, con Schifano, Festa, Angeli, Ceroli, e quindi, nel pieno dell’Arte Povera, Paolini e Pistoletto. E ancora, da Salvo ad Ontani, da Mariani a Paladino. Con una presenza rilevante di stranieri, quali Duchamp, Man Ray, Picasso, Klein. Tanto per citare solo pochi nomi.
La mostra, divisa in sette sezione, è curata da Claudio Spadoni, Antonio Paolucci, Elena Pontiggia, Marco Bazzocchi ed è realizzata grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
La seduzione dell’antico
21 febbraio – 26 giugno 2016
MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna –
Via di Roma, 13