La Grecia, dopo avere subito l’occupazione italo-tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale, si affacciò all’ Europa postbellica ulteriormente scossa da una feroce guerra civile. Anche negli anni precedenti l’attacco dell’Asse, il paese si era allontanato dai princìpi della democrazia nata nelle poleis greche. Il primo ministro Ioannis Metaxas aveva infatti abolito la costituzione, ponendosi a capo di un regime autoritario sul modello del fascismo italiano.
Cacciati i tedeschi nel 1944, però, i focolai della divisione politica del paese nacquero dai membri della stessa Resistenza. Da una parte i combattenti “regolari” che rimasero al fianco degli Inglesi e dall’altra i partigiani comunisti organizzati dal KKE. I combattimenti durarono sino al 1948 quando gli ultimi ribelli sulle alture si arresero all’esercito regolare addestrato dagli inglesi e finanziato dagli americani.