Eto'o mania, la Sampdoria riscopre l'entusiasmo degli anni '90
Ferrero scatenato sul mercato, a ruba la maglia numero 99 del camerunense. E i sogni si sprecano...
Le richieste sono tantissime. La maglia numero 99 della Sampdoria ha già il valore di un cimelio. Quattro lettere per sognare come non succedeva da tempo: Eto'o. Samuel Eto'o. Curioso che l'ex Barcellona abbia scelto lo stesso numero che fu di Antonio Cassano, ultimo ad esaltare la gradinata sud nei tempi recenti. Eto'o è stato l'acquisto di punta di un mercato invernale che la Sampdoria non viveva da tempo e che dati alla mano forse non aveva mai vissuto. Per un Gabbiadini che ha fatto le valigie verso Napoli sono arrivati in blucerchiato il camerunense, Muriel e Coda dall'Udinese e il giovane talento argentino Correa, consigliato a Mihajlovic dall'ex compagno di squadra Sebastian Veron. In arrivo anche rinforzi per la difesa: Gastaldello verso Bologna, al suo posto sono ai dettagli le operazioni per Gabriel Paletta del Parma e Luca Marrone della Juventus. Osti ha messo gli occhi anche su Murru e Ibarbo del Cagliari, Bianchetti dell'Empoli e Moisander dell'Ajax, quest'ultimo capitano dei lancieri in scadenza a giugno. Un mercato da big.
Eto'o si è presentato a Bogliasco per il primo allenamento mostrando già uno stato di forma eccellente, segnando e illuminando con la sua classe. Per i cugini del Genoa è "troppo vecchio", per Zamparini addirittura "bollito", per i sampdoriani semplicemente un sogno che si realizza, in stile Ruud Gullit. Per smorzare un entusiasmo a tratti ingestibile bisogna ricorrere ai dubbi e alle paure sul futuro della società, compito che spetta però prevalentemente a chi soffre per le gioie dei sampdoriani. Dagli anni d'oro di Paolo Mantovani la Sampdoria non era più stata così protagonista nel calcio italiano, sul campo e nel mondo dell'informazione. L'arrivo di Eto'o traccia così i contorni di un progetto chiaro: cercare da subito la qualificazione europea puntando prima di tutto al terzo posto che garantirebbe la qualificazione Champions.
L'entusiasmo intorno ai colori blucerchiati coinvolge la metà sampdoriana di Genova, pronta a rispondere anche in termini di presenze e partecipazione, realtà tra le prime in Italia per il rapporto tra abbonati ed abitanti. Mentre l'industria cittadina fatica e tante aziende abbandonano il capoluogo ligure, il dolce sogno firmato Ferrero porta una curiosità internazionale verso una città che negli ultimi anni ha vissuto la luce dei riflettori per lo più per i tristi fatti di cronaca. Eto'o alla Sampdoria è un colpo in termini di esaltazione del popolo, merchandising, prospettive europee e bacini d'utenza. Gli altri rinforzi, gli investimenti per il futuro e il lavoro di Carlo Osti su giovani da portare a Genova (ultimo il camerunense Fabrice Olinga, classe 1996, consigliato da Eto'o e più giovane marcatore nella storia della Liga) sono ciliegine su una torta che in pochi avevano previsto di gustare nel giorno dell'insediamento del nuovo presidente. Il futuro è un punto interrogativo ma ad oggi è impossibile nascondere i sorrisi per un top player del calcio mondiale che ha risvegliato i sogni di una cenerentola del calcio italiano, ultima realtà a vincere nel 1991 un campionato dominato dalle solite grandi. Sognare è gratis e parsimoniosi come i genovesi ce ne sono pochi...