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Emis Killa, orgoglio rap

Emis Killa, orgoglio rap

Intervista al rapper di Effetto Notte, un album intenso, maturo e fortemente cinematografico dove ogni brano è associato a una pellicola cult

Ha lo svolgimento e l’intensità di un disco vero Effetto Notte, il nuovo album di Emis Killa. Un disco intenso, profondo, animato da una vena poetica che attraversa l’intera tracklist e che per essere compreso in tutte le sue sfumature richiede un ascolto attento. Non è il disco di una hit, ma un lavoro autobiografico, introspettivo, estremamente godibile all’ascolto, ma non superficiale. Lo dicono la scelta stessa del titolo dell’album, un omaggio al grande regista francese François Truffaut, e l’abbinamento di ogni brano ad una pellicola cult (da The Godfather a Closer passando per Carlito’s Way e Lolita). Tra i featuring, Lazza, Guè, Coez e Salmo.

Effetto Notte ha debuttato al primo posto nella classifica negli album dei vinili e dei singoli (On Fire – paid in full, feat. Sfera Ebbasta). Dopo alcune date estive Emis sarà al Forum di Milano il 28 ottobre. Il primo show del rapper al Forum, già sold out da settimane.

«Sono molto orgoglioso di quello che ho fatto, ma nei prossimi anni non ci sarà un altro disco come Effetto notte. Da un punto di vista emotivo è stato molto dispendioso fare questo album. Scrivere le canzoni è stato pesante. Ho anche scartato molti pezzi. Ho voluto associare il mondo del cinema alla musica e cercare di contestualizzare i brani attraverso il titolo di un film che in qualche modo rappresentasse almeno in una delle sue sfumature quella canzone. È andata così: d’altra parte vengo da un periodo in cui le canzoni sono uscite in questo modo. Adesso, ogni tanto mi viene la tentazione di fare musica un po’ più leggera» racconta.

L’erba cattiva il suo primo grande successo è stato un disco rivoluzionario nel suo genere, uno dei primi tentativi riusciti di contaminazione tra tra rap e melodia. Da lì in poi una serie di album e canzoni che fanno di Emis Killa uno degli artisti più iconici di un genere che è diventato estremamente mainstream e che da qualche anno monopolizza le classifiche e lo streaming. Quelli che oggi rappano e credono di rappare sono un esercito, qualcuno ce la fa altri no, ma il risultato finale è un’inflazione di artisti e canzoni non esattamente epocali che puntano più che altro ad un pubblico di teenager.

«Oggi c’è tantissima concorrenza in questo ambito musicale e questo può anche essere uno stimolo, dall’altra parte però mi dà un po’ fastidio dover fare a gomitate in classifica con un tipo di rap che secondo me è fatto meno bene del mio. Il pubblico del rap di oggi è giovanissimo. Magari arrivo agli adulti, ma i ragazzini non capiscono nemmeno quello che dico. Se io faccio una canzone d’amore, lo faccio con l’approccio di uno che ha 33 anni. Ovviamente il ragazzo di quindici anni non si sente rappresentato da quel pensiero e preferisce la canzone d’amore di un rapper ventenne. Io quando ho iniziato volevo piacere anche agli adulti e ci sono riuscito» spiega.

«Lo stato di “giovane in hype” rende tutto più semplice perché qualsiasi cosa fai viene ascoltata. Ma io quella fase l’ho già attraversata. A volte vorrei essere in grado di aprirmi a cose più leggere, un pò più pop che guardano alle classifiche, ma non mi riesce proprio per un questione di orgoglio artistico, per il desiderio di preservare la mia credibilità di rapper».

La credibilità nel rap: nel corso degli anni questo concetto è cambiato radicalmente: «La credibiità nel rap è ballerina, ormai vale tutto. È un mondo che non c’entra nulla con quello dei miei inizi. Io facevo rap perché era un cosa bella, perché quella era la mia attitudine, non sapevo minimamente che cosa sarebbe successo dopo. Era un po’ come giocare a calcio con gli amici nel cortile, lo facevi per piacere non perché pensavi che un giorno saresti arrivato in serie A. Oggi è semplice: i rapper sono ovunque basta guardare la Top 50 di Spotify. Ci sono tante hit rap, ma il rischio è che il pubblico si leghi alla canzone e non all’artista. Detto questo, il rap è il genere del momento perché fa breccia subito tra i più giovani: è immediato, è più comprensibile e spontaneo, racconta la vita di tutti i giorni dei ragazzi. È lo specchio della loro adolescenza».

E, infine, una distinzione fondamentale che il rapper di Effetto Notte tiene sempre ben presente: «La separazione tra l’uomo e l’artista è fondamentale. Come persona mi piace avere radici solide: la figlia, la fidanzata, la famiglia, gli amici».

IL TOUR

Sabato 28 ottobre 2023 | Assago (MI) @ Mediolanum Forum – SOLD OUT

Sabato 4 novembre 2023 – Firenze @ Tuscany Hall

Martedì 7 novembre 2023 – Napoli @ Casa della Musica

Mercoledì 8 novembre 2023 – Ciampino (RM) @ Orion

Sabato 11 novembre 2023 – Parma @ Campus Industry Music

Venerdì 17 novembre 2023 – Modugno (BA) @ Demodè

Venerdì 24 novembre 2023 – Brescia @ Gran Teatro Morato

Sabato 25 novembre 2023 – Padova @ Gran Teatro Geox

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