Linee, simboli e colori non sono scelti a caso: raccontano origini, ambizioni e identità dei marchi più iconici al mondo. E scoprire cosa c’è dietro quei simboli rende ogni auto ancora più interessante.
Volvo, la forza del ferro
Il nome è derivato dalla declinazione alla prima persona singolare del verbo latino volvere (rotolare). Questo perché in origine l’azienda, sussidiaria della Skf, produceva cuscinetti a sfera. Il logo, un cerchio con una freccia in alto a destra rappresenta invece l’antico simbolo chimico del ferro, nonché un richiamo alla divinità classica di Marte, dio della guerra e delle armi, costruite appunto con il ferro. Emblema di una solidità da sempre caratteristica distintiva del marchio svedese.
Mercedes-Benz: terra, mare e cielo in tre punte
Il marchio della stella nasce nel 1926, dopo la fusione tra la Daimler e la Mercedes-Benz. In un cerchio contornato da alloro fu inserita la stella stilizzata a tre punte. Simboleggiava l’ambizione della casa di poter un giorno dominare con i suoi motori la terra, il cielo ed il mare.
Citroen: il disegno di un ingranaggio
Noto a tutti come il «double chevron», o doppio gallone, il logo della casa di Levallois-Perret non ha nulla a che fare con i gradi militari. Si tratta della stilizzazione dei denti di un particolare ingranaggio inventato in Polonia per le ruote dei mulini di cui il fondatore André Citroen acquisì i diritti nel 1900, iniziando l’ascesa verso il successo industriale. I denti innovativi erano a «lisca di pesce». Ne isolò due che sembravano galloni e nacque il logo di Citroen sin dagli esordi nel 1919.
Renault: la purezza del diamante
Fondata nel 1900 dai fratelli Marcel, Louis e Fernand Renault, il logo della casa francese passò dalle iniziali dei fondatori ad una griglia iscritta in un ovale che ornava i radiatori dei modelli fino agli anni ’20. Nel 1925 comparve per la prima volta il marchio romboidale, che simboleggia un diamante poco più tardi inscritto in uno sfondo di colore giallo simboleggiante la tenacia e la creatività. Nel 1972 il diamante (o losanga, identificante la casa francese) fu ridisegnato dal pittore franco-ungherese Victor Vasarely con linee verticali che davano tridimensionalità al logo.
Chevrolet: il logo è un papillon
Apparentemente il logo della casa americana potrebbe sembrare la semplice fusione di due parallelogrammi. In realtà sarebbe la stilizzazione di un papillon. La leggenda vuole che il co-fondatore William Durant, un giramondo, fu ispirato dalla tappezzeria di un hotel di Parigi durante un viaggio nel 1908. Il disegno era quello di un cravattino che sarebbe poi comparso sui cofani della marca di Detroit. Esistono altre due versioni sull’idea alla base del logo Chevrolet. La prima sarebbe stata tratta da una pubblicità di un’azienda notata da Durant su un quotidiano nel 1912, mentre la seconda sarebbe nata dal socio Louis Chevrolet, svizzero di nascita. Il marchio potrebbe essere stato originato da un’interpretazione della croce bianca presente sulla bandiera elvetica.
Bmw: gira l’elica
Il famigerato logo tondo della Bayerische Motoren Werke nasceva come una chiara celebrazione dei colori della Baviera, azzurro e bianco. Gli spicchi inscritti nel cerchio furono in seguito identificati come un richiamo all’aviazione (Bmw produceva anche motori per aeroplani) quando la rivista Flugzeug Nachrichten edita dalla casa di Monaco mostrò in copertina un gruppo di aerei le cui eliche in movimento disegnavano il logo Bmw. Così nel 1942 la rivista riprese nuovamente l’idea tra le sue pagine e il mito rimase nei decenni, mai confermato ma neppure smentito. Il simbolo che oggi conosciamo non comparve per la prima volta su un’automobile, ma sulla prima moto Bmw, la R-32 del 1923.
Subaru: le Pleiadi
Relativamente giovane, la giapponese Subaru nacque nel 1953 da uno degli spin off delle Fuji Heavy Industries, a loro volta rinate dalle ceneri della Nakajima, produttore durante la guerra di aerei da caccia come il Ki-43 Hayabusa. Il marchio rappresenta sei stelle, di cui una più grande in alto a sinistra e riproduce schematicamente le Pleiadi, stelle della costellazione del Toro. L’idea fu dell’allora ceo Kenji Kita, che pensò alla costellazione (Subaru in giapponese) come simbolo di unità tra le aziende che la formarono. Le Pleiadi, dette anche le «Sette Sorelle» nel logo della casa giapponese sono solo sei, perché sono quelle che normalmente l’occhio umano riesce a distinguere a occhio nudo.