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Forse non sapevi che… Chef Boyardee era un piacentino geniale diventato mito in America

Forse non sapevi che… Chef Boyardee era un piacentino geniale diventato mito in America

Da Piacenza agli scaffali di tutti gli Stati Uniti: la vera storia di Ettore Boiardi, lo chef italiano dietro al successo di Chef Boy-Ar-Dee

Da Piacenza, a New York, a Cleveland per lasciare alla fine il segno nei gusti alimentari degli Americani. Questo il percorso del successo di un emigrante italiano, Ettore Boiardi, nato nel 1897 nella città emiliana patria della pasta fresca.

Giovane talento in cucina fin dall’età di 11 anni, fece esperienza in Italia e Francia prima di emigrare in America assieme al fratello Paolo. Assunto al prestigioso ristorante dell’Hotel Plaza, si fece apprezzare tanto da diventare chef in poco più di due anni e dove preparò il menù per una visita del presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson.

Il Giardino d’Italia e la nascita di Boy-Ar-Dee

A Cleveland, capitale dell’Ohio, Boiardi aprì il suo primo ristorante «Il Giardino d’Italia» nel 1924. Il successo dei suoi piatti e le richieste dei clienti di avere le sue specialità anche da asporto, fecero nascere nel cuoco piacentino l’idea del grande business.

La sua prima linea di cibo pronto si chiamò Boy-Ar-Dee (dalla trascrizione fonetica del suo cognome). Cresciuta progressivamente durante tutti gli anni Trenta, la marca che offriva spaghetti meatballs, ravioli pronti e pasta al ragù si espanse in Pennsylvania, dove impiantò le proprie colture di pomodori e verdure da orto.

Lo chef degli americani in guerra (e in pace)

Durante la Seconda Guerra Mondiale lo chef servì migliaia di soldati americani impegnati su tutti i fronti del conflitto, tanto da meritarsi alla fine della guerra la «Stella d’Oro dell’Eccellenza» da parte del Gabinetto di guerra dell’esercito degli Stati Uniti.

Nel secondo dopoguerra la «Chef Boy-Ar-Dee» impiegava più di 5.000 addetti, una dimensione che il titolare Ettore, noto in America come Hector, decise di non voler più gestire. Per la stratosferica cifra di 6 milioni di dollari del 1946, vendette al colosso agroalimentare American Home Foods, rimanendo consulente del suo brand.

Un’eredità inscatolata nella memoria americana

Successivamente la Boy-Ar-Dee fu venduta alla ConAgra, che nel 2025 è stata a sua volta rilevata dalla Hometown Food Company.

A Milton, in Pennsylvania, una statua in bronzo è stata posata a ricordo perenne di quel talentuoso piacentino, morto nel 1985, che ha inscatolato il gusto dell’Italia in tavola per milioni di bocche oltreoceano.

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