Coronavirus, la riapertura dei cinema: come sarà tornare in sala
Il cinema Anteo (Ansa/Mourad Balti Touati)
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Coronavirus, la riapertura dei cinema: come sarà tornare in sala

Dal 15 giugno si torna in sala con mascherina e a distanza. Ma non tutti riapriranno. E sarà difficile trovare film inediti

Da lunedì 15 giugno i cinema in Italia possono riaprire i battenti dopo lo stop forzato di quasi quattro mesi causato dalla pandemia. È dal 23 febbraio che al Nord hanno spento i loro proiettori, dall'8 marzo nel resto della Penisola. Ma quanti, davvero, si riaccenderanno?
E, mascherina in viso, compagni di poltroncina distanti, orecchie puntate a eventuali colpi di tosse, come sarà tornare al cinema da spettatore?

«Credo che qualche cinema non riaprirà più, anche se spero che non sia così», dice Carmine Imparato del cinema Gabbiano di Senigallia (An), programmatore delle Sale della Comunità delle Marche e coordinatore delle stesse a livello nazionale. «Chi ha locali in affitto in qualche modo dovrà riaprire, qualcun altro rimanderà a settembre perché, facendo qualche conto, perderebbe meno a rimanere chiuso che a riaprire. Le sale cinematografiche al chiuso, storicamente, non hanno mai lavorato d'estate. È vero che la gente avrà nostalgia e vorrà tornare al cinema, ma ci sono pochi film disponibili: alcune uscite sono state spostate al 2021 o al 2022, altri titoli sono usciti in piattaforma. I cinema che potranno puntare su arene estive, dove sarà più facile garantire la sicurezza e attrarre gli spettatori, potranno avere una marcia in più».

La riapertura dei cinema, quindi, sarà un calcolo molto soggettivo: ogni esercente farà le sue scelte.

Le riaperture

Tra i cinema pronti allo start c'è il Beltrade di Milano.

«Riapriamo il 15 giugno, siamo qua da qualche giorno a fare i preparativi, in ufficio e al cinema» ci dice Monica Naldi che insieme a Paola Corti gestisce la sala meneghina di via Oxilia, che si contraddistingue per una programmazione interessante e particolare: film d'autore, spesso lontani dal circuito mainstream, in lingua originale. «Le riaperture dipendono molto dalle caratteristiche delle singole sale visto che bisogna garantire distanziamento: dimensioni, vicinanza delle file di poltroncine... Noi magari abbiamo meno problemi di altri perché non abbiamo bar e aria condizionata. Alcuni cinema hanno fatto i loro conti: rimettendo a lavorare i dipendenti, con incassi sicuramente più che dimezzati, diventa un'attività difficile da sostenere. Noi non abbiamo fatto un ragionamento economico, non abbiamo fatto un calcolo preciso del fatto che la riapertura ci farà perdere soldi, perché ovviamente dobbiamo rimettere a lavorare le persone (a parte che eravamo anche preoccupate per i nostri collaboratori perché la cassa integrazione per le piccole imprese è una cifra ridicola, meno dei 600 euro per chi ha le Partite Iva). Ha prevalso la voglia di riaprire e ricreare il contatto con gli spettatori: ci sono tante persone che aspettano questo momento».

Lionello Cerri, fondatore e amministratore delegato di Anteo SpazioCinema di Milano, circuito di riferimento per i cinefili lombardi, ha detto in una conferenza stampa sulla riapertura: «La cosa che ci è mancata di più in questi mesi è il contatto con il pubblico che ci ha permesso in questi anni di migliorarci». E poi: «Ci piacerebbe riaprire le sale al chiuso il 18 o 19 giugno, stiamo facendo di tutto per farlo, dipenderà da quello che saranno le ordinanze. Questo vale per tutti gli schermi tranne per la sala Eataly Nobel che dovrebbe restare chiusa: dal punto di vista sanitario è difficile avere la possibilità di cenare e vedersi il film».

Il 15 giugno, invece, riparte a Milano AriAnteo, la tradizionale rassegna di cinema all'aperto targata Anteo, che prende il via al Chiostro dell'Incoronata. Si inizia con La vita invisibile di Eurídice Gusmão, film già distribuito a fine 2019, e Tornare di Cristina Comencini, film che in una vita normale senza Covid sarebbe uscito il 12 marzo 2020 e invece ha visto rivoluzionare la sua distribuzione, prima su piattaforme digitali, ora, finalmente, su grande schermo.
La novità di questa edizione è che fanno squadra, in questa ripresa di timori e speranze, le forze culturali del capoluogo della regione d'Italia più colpita dall'emergenza Coronavirus. Con Anteo collaborano Triennale Milano e Zelig Media Company. Ecco quindi che spunta la nuova location AriAnteo Triennale, al via dal 17 giugno. In più, a partire dalla seconda settimana di programmazione (22-28 giugno), una volta a settimana per ciascuna arena ci sarà uno spettacolo con un artista di Zelig prima della visione del film.

Imparato del Gabbiano di Senigallia, cinema molto attento alla qualità della programmazione, spiega: «Noi il 15 non riapriamo, anche perché questa data coincide con la partenza delle nostre ferie abituali. Abbiamo sempre chiuso dal 15 al 30 giugno, per poi aprire l'arena estiva. Ora stiamo cercando di capire come riaprirla, non tanto per i protocolli (quelli che abbiamo non soddisfano, ma magari tra 15 giorni cambiano di nuovo in seguito all'andamento del virus), più che altro dal punto di vista dei film da proiettare. Stiamo cercando di capire come si muoveranno le distribuzioni. Di solito l'arena debuttava nell'ultimo giorno del CaterRaduno (manifestazione tipica dell'estate senigalliese, al momento sospesa per l'emergenza Covid, ndr). Ora credo che apriremo il 22 o il 25 giugno, a fine giugno».
L'arena estiva del Gabbiano normalmente contava 400 posti: con le nuove disposizioni saranno 130-150 posti.

L'arena estiva del cinema Gabbiano di Senigallia

Le regole da seguire in sala

Al cinema mascherati, senza essere supereroi Marvel o DC Comics. Ma i cinefili sapranno farsi andar bene anche una mascherina in viso, pur di riprendere la passione a lungo interrotta.

Il Dpcm che ha decretato la possibilità di riapertura dei cinema dice: "Gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto restano sospesi fino al 14 giugno 2020. Dal 15 giugno 2020, detti spettacoli sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori, con il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all'aperto e di 200 persone per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala".

Ecco, quindi, come sarà tornare in sala. «Gli spettatori si troveranno dei percorsi segnati da seguire, sia all'ingresso che in uscita: si uscirà da una porta inedita che è la porta d'emergenza. Nei primi giorni le regole saranno in rodaggio, anche per noi, quindi chiederemo un po' di pazienza» dice Naldi del Beltrade. Dei 200 posti a disposizione ne resteranno fruibili solo 72. «I posti saranno uno sì e due no, con tutte le file occupate ma in modo disassato, così che ci sia comunque il metro di distanza sulla diagonale. Faremo entrare sia nell'atrio che in sala uno alla volta. Chiederemo di arrivare un po' prima, così che non si crei l'affollamento alla cassa. Ci saranno gel igienizzanti all'ingresso e, ovviamente, obbligo di mascherina. Dobbiamo misurare la febbre ai dipendenti tutti i giorni quando arrivano, ma pare che non dovremo misurarla al pubblico. Preferibilmente dovremo prendere i dati degli spettatori e tenerli per due settimane».

Il cinema Beltrade di Milano

Il Beltrade era solito proporre nella stessa sala film diversi a disparati orari del giorno. «Rispetto a prima ora gli spettacoli saranno molto più distanziati, con un'ora abbondante tra una proiezione e l'altra per arieggiare i locali e igienizzare le superfici toccate dagli spettatori. Faremo comunque 4 proiezioni di 4 film diversi». Si comincia con La scomparsa di mia madre, documentario dedicato alla prima top model italiana, Benedetta Barzini, uscito a ottobre 2019. È il film più visto durante il lockdown sulla piattaforma di Video On Demand "Il Beltrade sul Sofà" che la sala ha creato durante la chiusura forzata per mantenere un legame con il suo pubblico.

Il nodo del listino di film

Oltre ai protocolli sanitari da seguire, a complicare ulteriormente le ambizioni di questa desiderata ripresa c'è la questione "quali film proiettare". La chiusura dei cinema, infatti, ha creato un inevitabile tappo nelle distribuzioni. Tanti film pronti a uscire in sala si sono visti bloccati. Si vive una volta sola di Carlo Verdone sarebbe dovuto uscire il 26 febbraio. Il nuovo 007 No time to die il 9 aprile (è stato riprogrammato per novembre).

Per alcuni film, poi, sono giunte "in soccorso" le piattaforme digitali, sdoganando la proverbiale rivalità tra streaming e sala cinematografica. Alcuni titoli (come Tornare della Comencini) hanno bypassato la sala arrivando direttamente sul web. Sono sorte anche piattaforme digitali associate alle stesse sale fisiche (da #IoRestoInSala a MioCinema), realtà online che hanno permesso agli esercenti cinematografici di esserci e incassare qualcosa pur con le saracinesche giù, nuovi mondi che continueranno a esistere parallelamente anche ora che i proiettori si riaccendono.

Sergio Oliva e Lionello Cerri (Foto: Anteo SpazioCinema)

«Dobbiamo iniziare da dove siamo rimasti», ha detto Sergio Oliva di Anteo SpazioCinema. «Non possiamo fare altro: nuovi film in distribuzione non ce ne sono. Troverete i film dell'ultimo periodo, di gennaio e febbraio (il titolo più forte: Parasite) e quei film che non sono potuti uscire in sala e sono andati nelle piattaforme: Tornare, Favolacce, I miserabili, quei 4-5 film che non sono potuti uscire nella settimana in cui i cinema in Lombardia erano chiusi tipo Doppio sospetto. E anche film di cui era appena iniziata la programmazione, come L'hotel degli amori smarriti e Il lago delle oche selvatiche, che tra l'altro è stato girato a Wuhan (la regione della Cina da cui è partita la pandemia, ndr)».

«In oltre tre mesi sono stati tanti gli spostamenti e i cambiamenti delle uscite» gli fa eco Imparato. «Ora abbiamo distribuzioni che si stanno reinventando le uscite. Gli anni più belli di Gabriele Muccino, ad esempio, non può essere programmato fino al 15 luglio perché la Rai, giustamente, sta pensando al rilancio del film. Stesso discorso per Volevo nascondermi, di cui faranno anteprime intorno al 16 agosto per riuscire in sala il 20 agosto. La prima casa che si è posizionata è stata la Disney che ha piazzato Onward - Oltre la magia, che doveva uscire a Pasqua, per il 22 luglio. Adesso gli altri si stanno inserendo. Ho stilato un programma di massima che contiene successi, purtroppo, da ottobre a febbraio: prima andavamo a lavorare su film usciti da gennaio a giugno. Bisogna però passare un'altra settimana per avere una situazione chiara. Al momento è un fare e un disfare, con cambiamenti dall'oggi all'oggi e all'oggi ancora».

Il costo del biglietto? Non si tocca

Quanto ai prezzi dei biglietti, l'idea comune sembra essere quella di non far pagare i rischi e la crisi agli spettatori. Il costo dei biglietti non si tocca.

«Mai aumentare il prezzo del biglietto» dice Imparato. «Tra l'altro il pubblico non avrà neanche lo stesso potere di acquisto di prima».

E questo è parere condiviso. «Il prezzo del biglietto rimarrà lo stesso» affermano dal Beltrade. «Avremo dei gadget (magliette, matite, borse) in vendita per chi vorrà sostenerci».

«Non aumentiamo neanche di 1 euro il costo del biglietto nonostante i protocolli sanitari siano molto pesanti e dovremo usare più persone per sanificare» è la convinzione anche di Anteo SpazioCinema.

Le emozioni della riapertura

In questa riapertura traboccano le emozioni.

«Quando si parlava di ripartenza, si parlava di tutte le altre attività, mai del cinema e del teatro», ha osservato Lionello Cerri, uomo temprato, da decenni nel mondo del cinema anche in veste di produttore, che eppure si commuove e deve fermare ogni tanto la voce, quando ripercorre i mesi del lockdown e pensa alle 80 persone coinvolte nel progetto Anteo, tra uffici e sale. «Siamo rimasti chiusi troppo tempo, con le paure che tutti noi abbiamo vissuto, tensioni e domande».

Però ora si guarda avanti, si deve guardare avanti. «Per noi è veramente emozionante: quasi contemporaneamente riapriamo l'arena AriaAnteo e le sale al chiuso» ha detto il suo socio Oliva. «Non è scontato. Ci sono tanti colleghi che non apriranno. L'investimento economico è molto alto, più di prima. Non c'è certezza di pubblico, né di prodotto cinematografico».

Dal Beltrade, Naldi ci dice: «Finalmente si riparte. Speriamo che vada tutto bene, all'inizio ci sarà un po' da giocare con gli spettatori con queste nuove regole, che possono essere molto fastidiose. Siamo un po' agitate ma anche felici di riaprire».

Proprio quando eravamo tutti chiusi in casa, braccati dal virus e dallo sgomento, il cinema è stato un sostegno importante, nei pomeriggi e nelle sere in casa passati sulle ali di un bel film, visto in tv o sul pc. Ora ripartire e tornare in sala è anche un investimento sul nostro futuro.
Cerri illumina: «Credo che il cinema sia di diritto all'interno del patrimonio culturale italiano. Che possa stimolare le menti e far crescere tutta una serie di domande per la crescita di ognuno di noi».

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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