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La Fiorentina disperata pensa a Paratici: è l’ora del rientro in Italia?

La Fiorentina disperata pensa a Paratici: è l’ora del rientro in Italia?

Il discusso ex dirigente della Juventus, Fabio Paratici, può tornare a lavorare in Italia. Lo cerca la Fiorentina e Commisso vuole affidargli l’impresa di evitare la retrocessione

In estate era stato vicino al rientro nel calcio italiano, accostato al Milan che poi ha scelto Igli Tare. Ora Fabio Paratici, smaltita la squalifica sportiva per le vicende delle plusvalenze fittizie della Juventus, torna ad accarezzare l’idea del ritorno in patria lasciando dopo pochi mesi l’avventura da direttore sportivo del Tottenham. A pensare a lui è la Fiorentina in profonda crisi, con un piede in Serie B pur non essendo nemmeno trascorsa la prima metà del campionato.

Club allo sbando, privo di una figura di riferimento dell’area sportiva che tenga in mano la situazione e progetti un mercato di gennaio che deve rimediare agli errori di quello estivo, costato le dimissioni a Daniele Pradè e un avvio di stagione choc con zero vittorie nelle prime 15 giornate.

Al netto dei problemi di rosa e dell’alternanza di allenatori – prima Pioli con ricchissimo contratto triennale, poi Vanoli che non ha cambiato marcia alla squadra e infine chissà -, la diagnosi di Rocco Commisso è che a mancare sia proprio il manico. Ecco perché l’idea di Paratici che ha superato nelle gerarchie anche Cristiano Giuntoli, liberato dalla Juventus in estate dopo due anni tutt’altro che indimenticabili.

Il patron viola, che è negli Stati Uniti e non è finora rientrato a Firenze per curarsi al meglio, ha presentato a Paratici un’offerta su un progetto a lungo termine (5 anni) chiedendogli di lasciare il Tottenham e assumere subito la guida della Fiorentina. Una tentazione non da poco per un dirigente che è rimasto impigliato nel processo sportivo sui bilanci della Juventus (il cosiddetto “sistema Paratici”), ha subito una lunga squalifica e un evidente danno reputazionale.

Anche per questo l’idea di rientrare in Serie A è un incentivo potente, nonostante in questo momento il direttore sportivo sia al lavoro nella ricca Premier League. La trattativa potrebbe svilupparsi molto in fretta anche perché la Fiorentina non ha tempo da sprecare se vuole giocarsi qualche chance di salvezza dopo un girone d’andata disastroso.

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