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Amal Clooney difende le schiave dell’Isis

Amal Clooney difende le schiave dell’Isis

L’avvocato ha accettato di portare il dramma di Nadia Mourad di fronte alla Corte Penale Internazionale dell’ONU

Amal Clooney difende le schiave dell’Isis
Ansa

Amal Clooney

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Amal Clooney con il ministro federale dello stato Baden-Wuerttemberg Winfried Kretschmann e Nadia Mourad

Amal Clooney difende le schiave dell’Isis
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Amal Clooney, George Clooney e Julia Roberts sul red carpet di “Money Monster” al Festival di Cannes, 12 maggio 2016.

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Johm MacDougall/AFP/Getty Images

George Clooney e sua moglie Amal Alamuddin sul red carpet del film “Ave, Cesare!” al Festival di Berlino, 11 febbraio 2016.

Amal Clooney difende le schiave dell’Isis
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Amal Alamuddin ha assunto la difesa dell’ex presidente delle Maldive Mohammed Rasheed, condannato a 13 anni di carcere dalla giunta golpista islamica

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Amal Clooney ha incontrato di recente il primo ministro inglese David Cameron per spiegargli la situazione giudiziaria di Mohammed Rasheed, attualmente in esilio in Gran Bretagna

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Una delle ultime uscite pubbliche di George e Amal Clooney

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George e Amal Clooney

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George e Amal Clooney

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Amal Clooney

Nuova importante sfida per Amal Clooney.

L’avvocato ha infatti accettato di difendere Nadia Mourad, una ragazza yazida di 19 anni, una delle tante cosiddette “Schiave dell’Isis”: donne rapite, violentate, tenute prigioniere dai miliziani che il più delle volte finiscono, poi, per ucciderle.

L’inizio del calvario di Nadia risale al 2014 quando un gruppo di miliziani entra nel suo villaggio e la rapisce insieme a due sorelle. P

er tre mesi da giovane, allora minorenne, ha subito ogni tipo di sevizie fino a quando non è riuscita a scappare e a trovare rifugio politico in Germania.

Da allora Nadia ha cercato ogni modo per farsi giustizia e raccontare la sua storia. Nel 2016 ha ricevuto la candidatura al Nobel per la Pacee già a dicembre aveva raccontato la sua storia al Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Ora Mourad è riuscita a portare la testimonianza di quanto accade alle donne a causa dell’Isis alla Corte penale Internazionale dell’Onu e si è rivolta ad Amal Clooney per essere rappresentata.

Il potente avvocato, legale, tra gli altri, di Julian Assange, ha accettato dichiarando al New York Times: “Come è possibile che i più grandi crimini contro l’umanità siano commessi sotto i nostri occhi, senza che gli autori siano perseguiti dal Tribunale dell’Aja?”

E ha poi aggiunto “Sappiamo che migliaia di donne yazide sono state ridotte in schiavitù dall’Isis che ha pubblicamente proclamato la sua intenzione di commettere un genocidio”.

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