Sanremo 2022: il meglio e il peggio della prima puntata
Fiorello, Ornella Muti e Amadeus (Ansa)
Televisione

Sanremo 2022: il meglio e il peggio della prima puntata

Niente strappi, zero scossoni e imprevedibilità col contagocce, scaletta rispetta al minuto. Amadeus non si smentisce, punta sulla sua tv rassicurante e porta a casa una buona prima per Sanremo 2022: non era facile con la vigilia agitata dalla variante Omicron e il protocollo di sicurezza che impedisce guizzi e ospiti internazionali, ma l’Ama-ter è puntellato dal mantra “formula che vince non si cambia” e regge l’impatto. Quattro ore e mezza di show sono tante e il sipario cala all’1.10, prima dei vari Grandi Fratelli da tele-nottambuli, venti minuti prima dello scorso anno. L’Auditel gli darà ragione? In attesa del temuto verdetto, ecco il meglio e il peggio della prima puntata, che si è chiusa con il trionfo di Mahmood e Blanco e la bocciatura di Ana Mena.

FIORELLO C’È (MA CHISSÀ PER QUANTO) L’effetto dejà vù è dietro l’angolo, ma alla fine Fiorello è sempre Fiorello. Può piacere o meno, ma almeno una botta di imprevedibilità la garantisce. «Sono la vostra terza dose, sono il booster dell’intrattenimento», ironizza (e non risparmia i no vax). «La prima volta sono venuto per amicizia, la seconda per confermala, la terza per romperla. Mi hai stalkerizzato», dice strapazzando il sodale Amadeus. Dice che avrebbe preferito stare sul divano, con il plaid, a godersi lo show e probabilmente è vero. Poi si lascia andate e si diverte, il pubblico pure, spariglia i giochi, costringe il conduttore a baciare il direttore di Rai1, Stefano Coletta (citando il bacio che lui diede a Del Noce, a un altro Festival). Fuoriclasse dell’improvvisazione. Sul finale sembra congedarsi per sempre dal Festival: tornerà nelle prossime serate? Voto: 7

IL BATTESIMO DI ACHILLE LAURO Pantalone Gucci in pelle, tatuaggi in bella vista, acquasantiera in mano. Archiviata l’iconica tutina e il mantello, le parrucche e il citazionismo sofisticato, questa volta a fine esibizione si auto-battezza. Provocatorio, sempre. Criptico, pure. C’è il coro gospel, il movimento pelvico e pure l’acqua santa («Oggi 61 anni fa nasceva mia madre. Oggi 61 anni dopo le regalo l’apertura del Festival di Sanremo», ha scritto in un post spiegando il senso della sua esibizione. Oggi, in un nuovo inizio, vi omaggio del mio battesimo»). Un grande boh. Bocciato dai giornalisti finisce nono in classifica. Ma la rimonta col televoto è dietro l’angolo. Voto: 4



MÅNESKIN, CHE SHOW Altro che le provocazioni di Lauro. A sbancare davvero sono i Måneskin, che Amadeus va a recuperare fuori dall’hotel con la golf car delle giostre per portarli poi nel backstage del teatro: loro stanno al gioco e si divertono, poi si esibiscono e si mangiano il palco. Energia, potenza e dolcezza, compresa la commozione finale, e una grande dose di gratitudine. Talento vero. Voto: 9

LA MUTI NON CONVINCE Molto annunciatrice, poco conduttrice. Entrare nel ruolo non è semplice e quel palco fa paura a tutti, pure ai grandi dello spettacolo. Ornella Muti non si sfreezza, resta prigioniera dell’emozione per tutta la sera. La guardi e pensi: “Fottitene e balla”, per citare la canzone di Dargen D’Amico. Emozionata senza dubbio, ingessata anche. Voto: 5

TUTTI PAZZI PER BERRETTINI Bello, bravo e pure simpatico. Primo piano da divo del cinema, sorriso sornione. Matteo Berrettini in smoking (del suo nuovo sponsor, ça va sans dire) è la quota sportiva che serviva al Festival e il giusto omaggio a un orgoglio italiano nel mondo. Voto: 7



AMADEUS COL PILOTA AUTOMATICO Appena il tempo di lasciarsi andare a un po’ di emozione, a inizio serata, poi Amadeus innesta il pilota automatico e con un timing portentoso porta a casa la serata senza sforare di un minuto la scaletta. Non è da tutti. Lo show è compatto, ha ritmo, tutti i cantanti si esibiscono entro la mezzanotte ed è una mezzo miracolo. Un professionista vero. Voto: 8

LA BERTI E LA SINDROME BENJAMIN BUTTON La seconda primavera professionale di Orietta Berti è un caso da studio. Era riesplosa lo scorso anno proprio al Festival con conchiglie e paillettes, e da quel momento non si è più fermata. È la nostra Lady Gaga in quota over, look feroci e cotonature senza limiti, star del social più delle giovanissime. Inarrestabile, ringiovanisce invece che invecchiare. In tre minuti di collegamento dalla nave Costa Toscana, uno degli sponsor di questa edizione, si prende la scena meglio della Muti. Voto: 7



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Francesco Canino