Francesca Fagnani
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Televisione

Francesca Fagnani: «Le mie Belve, tra confessioni inaspettate e no eccellenti»

Venerdì 14 maggio debutta su Rai2 il programma di interviste "feroci": Rosalinda Celentano e Arisa prime ospiti, poi arriveranno la Raggi, Barbara Alberti e la Barale. «La De Filippi ha declinato con classe, Sabina Guzzanti è stata sgarbata», rivela la giornalista

Spregiudicate, ferocissime, allergiche ai cliché e alle «quote rosa». Sono loro le protagoniste di Belve, il programma di Francesca Fagnani che dopo una stagione di pausa debutta su Rai2 con dieci puntate e venti interviste ad alto tasso di corrosività e schiettezza. «Ci vuole un po' di coraggio, spregiudicatezza e voglia di mettersi in gioco, infatti non tutte accettano l'invito: Sabina Guzzanti, ad esempio, ha reagito male quando le ho chiesto di venire», rivela a Panorama.it la giornalista, che debutta venerdì 14 maggio in seconda serata con Arisa e Rosalinda Celentano.

Fagnani, nella scala da zero a dieci lei quanto è belva?

«Direi sette, per la determinazione. E lo dico con un certo imbarazzo perché lo ritengo un complimento e non è bello autoincensarsi».

Sostituendo il dieci alle Belve che ha intervistato in passato, chi sceglierebbe?

«L'avvocato Annamaria Bernardini de Pace o Alfonso Signorini. Stanno in cima alla classifica, vincono a mani basse».

Da intervistatrice, Belve si gioca meglio facendo un passo di lato?

«No, anzi, è un match paritario, sennò non avrebbe senso. Sia le domande che le risposte sono da belva. Tanto che un'ospite una volta mi chiese: "Ma la belva sono io o sei tu?"».

E lei cosa rispose?

«Facciamo a turno» (ride)

Venire ospiti da lei equivale a un coming out rispetto al lato più feroce del proprio carattere. Per qualcuno è stato o è un impedimento?

«Il titolo stesso è un impedimento per chi non vuole rappresentarsi come una belva. Soprattutto nel mondo politico ci sono più remore: non è facile venire e rivendicare un modo di essere. Ma c'è anche chi non si è sottratto».

Ad esempio?

«Giorgia Meloni. Quando la invitai mi disse ironica: "Perché non mi ha chiamato per prima?". Fu da me che parlò per la prima volta del rapporto controverso con il padre. Ma si sono raccontate senza filtri e con orgoglio "belvesco" anche Daniela Santanchè e Mara Carfagna…tutte donne di destra, ora che ci penso».

Le donne di sinistra fanno più fatica a dire di essere Belve?

«Sarei ingiusta a dirlo visto che ho invitato solo Maria Elena Boschi e mi ha detto di no. Virginia Raggi ha accettato subito, invece, e lo trovo un atto di coraggio: è un tipo d'intervista in cui se ti metti in gioco ti porta molte più simpatie che antipatie. Ma bisogna sapere giocare e a tratti osare».



Il no che l'ha più stupita?

«Quello di Sabina Guzzanti: non solo ha reagito male all'invito ma è stata sgarbata. Mi ha detto che non condivideva il titolo e che non si sente affatto una belva. Anche Michela Murgia ha preferito non esserci».

Il grande sogno?

«Maria De Filippi. Ha declinato con un biglietto molto elegante, da grande signora».

L'intervista è un genere abusato in tv e il problema di base è la scelta degli ospti. Lei che criteri segue?

«Punto sul vissuto, la personalità, l'incastro di caratteriste fuori dall'ordinario. La belva ha mille sfumature, tutte diverse, così in questa stagione passerò da Barbara Alberti a Laura Ravetto, da Paola Barale a Sonia Bruganelli, la moglie di Paolo Bonolis, una che non ha paura di sfidare i pregiudizi e non è interessata a dare un'immagine edulcorata di sé».

Qual è il filo che le unisce?

«Il carattere, la determinazione, il fatto di essere personalità dominanti e mai delle gregarie».

Di Rosalinda Celentano, la sua prima ospite, cosa l'ha spiazzata?

«La lucidità e crudezza con cui racconta ad esempio l'autolesionismo e il desiderio di morire. In lei la voglia di vivere ha prevalso e per questo mi è sembrata una guerriera e una sopravvissuta».

Di Arisa invece cos'ha capito?

«Che non bisogna farsi distrarre del look e da quell'atteggiamento in bilico tra l'esserci e il farci. Ha una fame e una voglia di farcela - sostenute da un talento immenso – incredibili. Racconterà per altro un episodio che farà molto parlare».



Tra le prossime ospiti c'è Anna Carrino, ex compagna del boss dei casalesi Francesco Bidognetti. Perché l'ha voluta?

«Perché ha una storia incredibile e un cambio vita che vale la pena raccontare. Per trent'anni ha condivido la ferocia assoluta di uno dei boss più sanguinari della Camorra, è stata persino reggente del clan, poi a un certo punto ha vissuto un pentimento interiore e oggi è una collaboratrice di giustizia».

Lei la criminalità organizzata l'ha raccontata ne Il prezzo: le piacerebbe fare una seconda stagione?

«Sì, perché il reportage resta uno dei generi che preferisco e soprattutto perché la criminalità va raccontata sempre: cambia pelle come la società e gli anelli deboli restano sempre i ragazzi, che vivono in bilico vite da predestinati».

Tornando a Belve, ci saranno due quote azzurre. Chi sono?

«Una è Marco Travaglio, l'altra una sorpresa».

Michele Santoro, uno dei suoi pigmalioni televisivi con Minoli, l'ha chiamato?

«No, con Michele ho il cuore debole: mi ha messo un mestiere tra le mani, nutro una riconoscenza tale per cui non avrei la "belvanza" giusta per intervistarlo in stile Belve. È una presa d'atto la mia».

Enrico Mentana, il suo compagno, lo intervisterebbe?

(ride) «No. Così come non intervisterei mai nemmeno i miei amici».

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Francesco Canino