Il debutto da solista di Young K dei Day6 è "Eternal"
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Il debutto da solista di Young K dei Day6 è "Eternal"

Sette tracce, tutte scritte e prodotte da Young K. "Eternal" è il primo mini-album come solista del bassista dei Day6. La pubblicazione dell'album è stato rivelata il 16 agosto, lo stesso giorno in cui Young K ha anche annunciato il suo arruolamento al servizio di leva militare obbligatorio previsto per ottobre. "Eternal" è un capolavoro emotivo; tutte le tracce mostrano l'abilità artistica di Young K e trasmettono nei testi e nelle melodie il messaggio universale dell'amore eterno e del prendersi cura delle persone care.

Abbiamo chiacchierato a cuore aperto con Young K oggi, lo stesso giorno del sesto anniversario di Day6.


Questo è il tuo primo mini-album. Puoi raccontarcelo?

«L'album si chiama "Eternal", ho scelto io questo nome perché (l'agenzia, ndr.) mi ha dato l'opportunità di farlo. Il titolo è nato dopo che la canzone "Guard You" è stata scelta come singolo. Il titolo di questa canzone in inglese è Guard You, ma se la si legge in coreano e poi la si traduce, significa "Ti custodirò fino alla fine". E mi sono chiesto: qual è la fine? Dov'è la fine? Che aspetto ha la fine. E la mia conclusione è stata che siccome non voglio che la fine arrivi, allora ho immaginato di voler essere Eterno».

Eterno è una parola significativa per te.

«Sì, è anche una parola significativa per me. Perché il mio vero nome è Kang Young-hyun e lo Young in esso significa Eterno».

Hai scritto ogni traccia del mini-album e l'hai anche prodotto. Quando hai finito il tuo lavoro, quali sono stati i tuoi primi pensieri?

«A essere onesti, prima che questo album uscisse, ero un po' preoccupato perché non ero sicuro di essere abbastanza pronto essendo la prima volta che faccio uscire un album da solo come Young K e non con gli altri membri, quindi ero molto nervoso, ma immagino che quando è uscito ieri mi sono sentito molto meglio non appena è uscito».

Lavorare da solo può essere impegnativo. Hai avuto qualche difficoltà che hai dovuto superare? Come ci sei riuscito?

«Non solo su questo, ma per superare ogni tipo di sfida nella mia vita, mi sono semplicemente buttato e ho aspettato di vedere cosa sarebbe successo, e soprattutto ho avuto fiducia nel "futuro me stesso". Ho semplicemente dato il meglio di me, e qualunque sia il risultato, riconosco e ammetto che ciò che ho fatto. Posso solo dire che ho fiducia nel mio duro lavoro? Ma per questo lavoro, l'album stesso era la mia sfida. Mentre lo preparavo mi sono accorto che non stavo impegnando abbastanza del mio tempo per me stesso e per crescere. Stavo facendo un sacco di cose, e credo di essere cresciuto anche da quelle, ma sai, solo per preparare più testi, o solo per studiare nuove cose, nuova musica, nuova melodia, mi sono reso conto che non ho fatto molte di queste cose e per questo è stato un po' difficile mentre scrivevo le canzoni. Inoltre, mentre scrivevo l'intero album, ho dovuto pensare a "cosa voglio mettere in questo lavoro". Cosa voglio dire? Chi sono io? Perché esisto? Tutti questi tipi di domande per me stesso. E ho capito che sono ho dei punti di forza, ma ho anche delle debolezze. Mi sono reso conto di tutte queste cose".

Ti stai preparando ad arruolarti per il periodo obbligatorio nell'esercito. Quando ho letto il titolo della tua title track, ho avuto l'impressione tu dicessi a chi ti ascolta: "andrà tutto bene, anche se sarò via per un po', sarò sempre al tuo fianco". Questo album è il tuo modo di salutare - per ora - i tuoi fan?

«Questo è quello che voglio dire, ma non volevo nemmeno specificarlo e limitare l'intero messaggio perché dipende davvero da chi lo sta ascoltando e da come lo sta ascoltando. Ma credo che molte persone possano prenderlo in questo modo in questa situazione, ma sento anche che può essere un messaggio ampio che può funzionare per tutti».

La tua vita sta per cambiare: stai andando nell'esercito e ora stai debuttando come solista. Ma chi è Young K adesso?

«Chi sono in questo momento? Credo di essere Young K (ride, ndr.). E chi è Young K? Questa è una domanda molto difficile per me, ma credo che Young K sia anche Brian ma anche Kang Young-hyun, ed è una persona che lavora sodo e che sta cercando di vivere la sua vita e di lavorare sodo. Non solo nella musica. E inoltre, sta cercando di dire a se stesso, "fallo nel modo giusto. Non troppo, non meno. Solo il giusto". Questo è quello che sto cercando di fare. Credo di non aver ancora trovato la linea giusta, ma ci sto lavorando e la sto cercando».

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Marianna Baroli

Giornalista, autore

(Milano, 1986) La prima volta che ha detto «farò la giornalista» aveva solo 7 anni. Cresciuta tra i libri di Giurisprudenza, ha collaborato con il quotidiano Libero. Iperconnessa e ipersocial, è estremamente appassionata delle sfaccettature della cultura asiatica, di Giappone, dell'universo K-pop e di Hallyu wave. Dal 2020 è Honorary Reporter per il Ministero della Cultura Coreana. Si rilassa programmando viaggi, scoprendo hotel e ristoranti in giro per il mondo. Appena può salta da un parco Disney all'altro. Ha scritto un libro «La Corea dalla A alla Z», edito da Edizioni Nuova Cultura, e in collaborazione con il KOCIS (Ministero della Cultura Coreana) e l'Istituto Culturale Coreano in Italia.

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