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Musica

Will: «Essere a Sanremo è già una vittoria»

Il giovane cantautore lanciato da X Factor, classe 1999, si racconta alla vigilia della sua prima partecipazione al Festival della Canzone italiana

Uno dei motivi di maggior interesse del prossimo Festival di Sanremo, che si terrà dal 7 all'11 febbraio nella tradizionale cornice del Teatro Ariston, sarà la sfida, all'interno della stessa categoria, tra i 22 Big e i 6 Giovani, senza più la distinzione che c'è stata per anni: uno stimolante scontro/incontro tra generazioni ed esperienze assai diverse.

Uno dei partecipanti più giovani del Festival sarà Will, al secolo William Busetti, classe 1999, che ha partecipato alla scorsa edizione di Sanremo Giovani con il brano Le cose più importanti, guadagnandosi un posto nella gara più ambita. Nonostante la giovane età, Will ha già una discreta esperienza nel mondo musicale: nel 2020 partecipa a X Factor arrivando a cantare davanti ai giudici, in prima serata, il brano Estate, liberamente ispirato a Someone you loved di Lewis Capaldi, un'esibizione che è diventata virale su TikTok. Nel giugno del 2022 arriva il primo Ep ufficiale Chi sono veramente pubblicato dalla Capitol Records (Universal Music Italy), cui segue un tour nelle principali città italiane, mentre a fine anno si guadagna la partecipazione al Festival di Sanremo 2023, dove presenterà l'inedito Stupido. A maggio, poco dopo l'esperienza sanremese, Will tornerà alla dimensione live con lo Stupido Tour Venti23,organizzato e prodotto da Magellano Concerti, con le prime date previste il 3 maggio a Milano (Magazzini Generali),il 4 maggio a Padova (Hall) e l'11 Maggio a Roma (Orion).

Abbiamo raggiunto telefonicamente Will, che si trova a Milano per prepararsi alla sfida del Festival: «Sono molto emozionato e speranzoso, sto lavorando tanto per prepararmi fisicamente e mentalmente per affrontare un'esperienza particolare, un'opportunità che capita una volta nella vita. Il mio obiettivo era arrivare a Sanremo, ma non sono nella posizione di pensare alla classifica finale, visti anche i nomi dei Big: già essere in gara, per me, è una bella vittoria, mi aspetto di migliorare e di imparare nuove cose, come ad esempio stare davanti a una telecamera». Alla domanda su chi si riferisse lo Stupido del titolo, Will non ha dubbi: «Stupido non è rivolto a nessuno in particolare, è un pezzo d'amore scritto per me, in cui racconto tutte le volte in cui mi sono sentito stupido durante una storia d'amore, nel tentativo di dimostarre qualcosa, soprattutto quando le parole non bastavano più. Penso che in molti, ascoltando la canzone, si potrebbero riconoscere nella situazione che racconto».

Poiché la sua Estate è diventata virale su TikTok, chiediamo a Will che rapporto ha con i social: «Ho un rapporto particolare, di odio e amore, che varia di giorno in giorno. Sono consapevole che è una parte del mio lavoro nel quale devo ancora crescere, per comunicare come sono a livello personale: per questo Sanremo può essere una bella opportunità». Il suo primo Ep si intitola Chi sono veramente: ma chi è oggi, veramente, Will? «Oggi, nonostante siano passati pochi mesi, sono diverso da quando è uscito il mio primo Ep: sono più consapevole, ma sono ancora un ragazzino che si diverte a fare musica ed emozionarmi, cercando di emozionare anche chi mi ascolta». La sua canzone alla quale è più legato è Capolavoro: «È il brano più autobiografico che abbia mai scritto, a cui sono molto legato, basato sulla storia triste del padre della mia ex fidanzata che è venuto a mancare in un modo assurdo, per una serie di tragiche coincidenze. Dopo la sua morte abbiamo vissuto una settimana surreale, sembrava di vivere dentro un incubo e dopo il funerale ho scritto questo pezzo di getto». Oltre a Lewis Capaldi, di cui ha ripreso la hit Someone you loved, i suoi punti di riferimento musicali sono «Harry Styles, il mio preferito, ma anche Marra, Guè e i cantautori classici come Dalla, Zucchero e De André. A Sanremo mi piacerebbe tanto conoscere Giorgia e Anna Oxa, che hanno tanti anni di carriera alle spalle: sono sicuro che da loro potrei imparare tantissimo"

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Gabriele Antonucci