Vasco Rossi
Vasco Rossi / Alessandro Pizzar
Musica

Siamo solo noi compie 40 anni: esce l'edizione speciale

Un videoclip inedito e un cofanetto per celebrare uno degli album più iconici di sempre della musica italiana

Non c'è tre senza quattro. Dopo il successo delle riedizioni rimasterizzate di Ma cosa vuoi che sia una canzone, Non Siamo Mica Gli Americani! e Colpa d'Alfredo, la collezione della serie R>PLAY di Sony Music / Legacy si arricchisce dal 18 giugno con la speciale edizione da collezione di Siamo solo noi, il quarto album di Vasco Rossi. Pubblicato per la prima volta il 9 aprile 1981 dall'etichetta Targa, Siamo solo noi segnò la svolta rock nella carriera di Vasco, in un periodo in cui nessuno in Italia faceva rock. «Per la critica o eri cantautore o eri pop», racconta Vasco. «Per questo pensavo a un rock popolare, anche se ero cresciuto con i cantautori. 'Siamo solo noi' non l'avrei scritta senza 'Quelli che' di Enzo Jannacci, che era un testo aperto, potevi cambiarlo ogni sera. Lo mettevo in radio già nel 1976-77. Io compravo i suoi dischi dai primi in dialetto milanese, El portava i scarp del tennis e L'Armando, lui era geniale. Uno dei grandi con Mogol e Battisti, De Gregori, Guccini, De André. Giorgio Gaber era uno dei pochi che andavo a vedere a teatro, non perdevo uno spettacolo. Era troppo avanti, nuovo e anche perfetto in tutto, io l'ho amato dentro. Sono cresciuto con loro, poi ho trovato il mio stile ma sono figlio loro».

Siamo solo noi, insieme ad Albachiara e Colpa d'Alfredo che erano già cult, diventò l'inno per le future generazioni, forse ancora più di Vita spericolata. Siamo solo noi è stato il primo testo identitario, ha trasformato in un popolo le persone che ascoltavano le canzoni di Vasco, compravano i suoi dischi e accorrevano ai concerti. Vasco racconta la genesi del brano: «Mi è venuta di getto in una notte in cui ero furioso con me stesso perché sul palco non era andata come volevo. Ero scivolato sulle spie, quelli davanti per fortuna non si sono accorti di nulla. Mi rialzai immediatamente e, nonostante sbucciature e bruciori, continuai a cantare come se niente fosse, lo spettacolo prima di tutto sempre. Ma io ero inferocito con me stesso e così quella notte mi sono sfogato scrivendo 'Siamo solo noi': una dichiarazione di indipendenza dalle regole imposte che non ci stavano più bene a noi della nuova generazione». Per la ricorrenza dei 40 anni, è stato girato anche il videoclip animato inedito di Siamo solo noi, che sarà disponibile online dal 24 giugno. Racconta il regista Arturo Bertusi: «Noi, è la prima persona plurale che definisce un gruppo, una comunità, un popolo. Per questo il protagonista non poteva essere un singolo personaggio, ma tutti Noi appunto, ripresi, attraverso gli anni, dai video di una telecamera di sicurezza di un negozio di dischi, sguardo su una piazza ideale».

Nel video di Siamo solo noi, prodotto da Chiaroscuro Creative e realizzato dallo stesso team dei video di Jenny è pazza e Anima fragile, sono presenti quasi tutti gli album di Vasco e molte canzoni, in forma di citazione più o meno esplicita, attraverso i manifesti affissi nella piazza, nei personaggi, nelle suggestioni e nelle copertine che in versione animata prendono vita. Siamo solo noi - R>PLAY Edition 40th è pubblicato in tre versioni: un cofanetto deluxe da collezione, in edizione limitata numerata, che include il 33 giri (180 gr), il CD versione vinyl replica, la musicassetta, il 45 giri di Voglio andare al mare / Brava, un libro cartonato di 128 pagine scritto dal giornalista e critico musicale Marco Mangiarotti, con foto inedite e con la storia dell'album raccontata dallo stesso Vasco e dai protagonisti, la locandina del tour che seguì l'uscita del disco; un CD Hardcoverbook di 32 pagine con contenuti esclusivi; un LP - Long Playing originale (180gr.) rimasterizzato. Come racconta Guido Elmi, che produsse l'intero lavoro, nel libro contenuto nel cofanetto: «L'album Siamo solo noi è l'essenzialità degli arrangiamenti, la potenza della base ritmica, il suono delle chitarre, l'intensità, la forza e la bellezza della voce di Vasco».

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Gabriele Antonucci