Sanremo terza serata
Ansa
Musica

Sanremo 2023: la maratona della terza serata stravolge la classifica

Dopo Mengoni e Ultimo, sale al terzo posto Mr.Rain, mentre Rosa Chemical è settimo. Troppe canzoni, troppi artisti "replicanti" e giovani troppo acerbi per competere con i Big

La terza serata del Festival di Sanremo, di una lunghezza estenuante, si è conclusa poco dopo le 2, dopo che tutti gli artisti in gara si sono esibiti. A differenza delle prime due puntate, caratterizzate dal solo voto della Sala Stampa, nella terza serata di Sanremo le 28 canzoni in gara sono state giudicate per il 50% dal televoto e per l’altro 50% dalla giuria demoscopica (nella quarta e nella quinta serata la votazione sarà tripartita: il 34% affidato al televoto, il 33% alla giuria sala stampa -tv-radio, web e il 33% alla giuria demoscopica).

La classifica, naturalmente, è stata stravolta, con Mister Rain che è salito a sorpresa al terzo posto e con Rosa Chemical che è arrivato al settimo. Marco Mengoni è stabilmente primo, tallonato al secondo posto da Ultimo, il suo rivale più agguerrito: Lazza al quarto posto e Tanani al quinto chiudono la Top Five della terza serata (la classifica completa la trovate alla fine dell'articolo).

Non c'è due senza tre (partecipazioni consecutive), e così i Maneskin, che hanno raggiunto l'incredibile risultato dei 7 miliardi di streaming, dei 18 dischi di diamante e dei 253 dischi di platino, hanno fatto la figura dei superospiti internazionali con un mini concerto al Teatro Ariston nel quale hanno alternato le adrenaliniche I wanna be your slave e Zitti e buoni, la power ballad The Loneliest e l'ultimo singolo Gossip insieme al leggendario chitarrista americano Tom Morello: grande energia e grandi applausi per un gruppo che, piaccia o meno, ha raggiunto risultati che nessun altro artista italiano aveva mai nemmeno sfiorato. Uno dei temi che è emerso dalla terza serata è che Sanremo 2023 è diventato il festival dei replicanti, o, se preferite, degli alias.

Rosa Chemical, nel suo divertente brano electroswing da giostra balcanica, Made in Italy, indossa i panni freak dell' Achille Lauro dance dell'album 1990 (ed è surreale che le sue trasgressioni da assemblea di istituto abbiano richiamato le attenzioni di un deputato della repubblica italiana). Levante, che sembra una Patty Pravo fine anni Sessanta vagamente survoltata, occupa la casella lasciata vacante da La Rappresentante di Lista in Vivo, un brano electropop anni Ottanta con un tema sociale sullo sfondo (la depressione post partum). Ariete fa la Madame di Voce, ovvero la ventenne fluida e problematica che ha come orizzonte la sua cameretta, mentre gli acerbi Olly e Sethu si ispirano fin troppo, nel loro pop-punk innocuo, martellante e zeppo di autotune, allo stile canoro di Blanco (senza prendere a calci le rose, però).

Gli Articolo 31 portano un brano interlocutorio anche per chi li ha amati negli anni Novanta, Un bel viaggio, che sembra una B-side poco ispirata degli 883, mentre LDA canta un brano tipicamente alla Ed Sheeran (sostituite la chitarra al pianoforte in Se poi domani e il gioco è fatto).

I Colla Zio, infine, rappresentano la band indie-pop giovane, simpatica e irriverente, un ruolo già ricoperto in precedenza da Lo Stato Sociale e dai Pinguini Tattici Nucleari.

Insomma Amadeus, sempre più autoreferenziale, da quattro anni celebra Amadeus, invitando i vincitori delle ultime edizioni come superospiti o i concorrenti degli anni passanti che si esibiscono nelle piazze di Sanremo, sfidando i rigori invernali con sciarpone & cappottoni o nella tamarrissima cornice della nave Costa Crociere, un mix lisergico tra la scena della festa kitsch de La grande bellezza e Vacanze di Natale 1995 (ma stasera Gué ha ben figurato con il brano Mollami Pt.2). Anche la scelta di unificare, per il secondo anno consecutivo, la gara dei Giovani a quella Big, appare del tutto errata: nessuno dei sei giovani è sembrato all'altezza di un palco così impegnativo, né dal punto di vista della canzone, né soprattutto dell'interpretazione: mettere insieme Sethu e gIANMARIA con Mengoni e Giorgia produce una macedonia senza senso, che rischia solo di evidenziare maggiormente i limiti dei giovani (Will e LDA ci sono sembrati, comunque, quelli che hanno delle qualità che possono essere sviluppate meglio nei prossimi anni). Negli ultimi tempi c'è un ritorno trionfale degli anni Novanta, sia nella moda che in televisione e nelle serate a tema nei locali.

Non fa eccezione la musica, così Amadeus ha pensato bene di portare sul palco dell'Ariston quattro artisti-simbolo di quel decennio: Giorgia (diretta da Big Fish dei Sottotono), Gianluca Grignani, Paola e Chiara e gli Articolo 31. Tutti e quattro, da esperti professionisti delle sette note, si sono difesi bene, anche se da J Ax e Dj Jad ci aspettavamo un brano più incisivo, mentre Paola e Chiara si sono rilanciate alla grande, in Furore, come seducenti dive italiane della disco dance: facile prevedere che i loro concerti saranno una grande festa per vecchi e nuovi fan. Grignani, che ha portato un brano importante e intenso dedicato al padre dagli echi "vaschiani", ha chiesto di cantare da capo il brano per un problema con l'auricolare e ha mostrato la scritta "No War" dietro la schiena, anche se la sua interpretazione vocale non è stata del tutto impeccabile, mentre Giorgia si è confermata un'interprete di caratura superiore, sebbene la canzone che ha presentato in gara, Parole dette male, non è immediata e ariosa come i suoi più grandi successi sanremesi, però cresce ascolto dopo ascolto.

Troppe, infine, le 28 canzoni in gara, che appesantiscono eccessivamente la serata, e troppa la differenza tra i 10 brani più forti e gli altri: è assai probabile che le prime cinque posizioni, che si giocheranno il tutto per tutto negli ultimi minuti della serata di sabato, saranno una competizione tra Mengoni (oggi salutato dalla standing ovation dell'Ariston), Ultimo, Giorgia, Colapesce Dimartino, Elodie, Coma Cose, Madame, Tananai, Lazza e Mr.Rain. Gli altri 18 concorrenti, pur con le dovute differenze, non sembrano in grado di risalire posizioni ed entrare nella cinquina finale. Amadeus ha sempre dichiarato urbi et orbi che le canzoni da lui scelte per Sanremo 2023 dovevano avere un forte appeal radiofonico, ma dubitiamo fortemente che sentiremo spesso in radio i brani sanremesi di Anna Oxa, Cugini di Campagna e Modà. Appuntamento a domani sera, con l'attesa competizione delle cover.



LA CLASSIFICA PROVVISORIA:



1) Mengoni



2) Ultimo



3) Mr. Rain



4) Lazza



5) Tananai



6) Madame



7) Rosa Chemical



8) Colapesce Dimartino



9) Elodie



10) Giorgia



11) Coma Cose



12) Gianluca Grignani



13) Modà



14) Paola & Chiara



15) LDA



16) Ariete



17) Articolo 31



18) Mara Sattei



19) Leo Gassman



20) Colla Zio



21) Levante



22) Cugini di campagna



23) gIANMARIA



24) Olly



25) Anna Oxa



26) Will



27) Shari



28) Sethu

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Gabriele Antonucci