Louis Armsrong 50 anni senza
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Musica

Louis Armstrong: 50 anni senza il padrino del jazz moderno

Il 6 luglio del 1971 un infarto ha messo fine alla vita di uno dei più grandi trombettisti e cantanti del Novecento

«Se hai bisogno di chiedere cos'è il jazz, non lo saprai mai». Parola di Louis Armstrong, uno dei padrini del jazz moderno, morto 50 anni fa, il 6 luglio del 1971. Nato a New Orleans il 4 agosto 1901, Louis Daniel Armstrong, conosciuto anche con i soprannomi di Satchmo o Pops, è stato uno dei jazzisti più influenti del XX secolo, sia come trombettista che come cantante. Tra le sue interpretazioni più memorabili ricordiamo What a Wonderful World, Stardust, When the Saints Go Marching In, Dream a Little Dream of Me, C'est si bon, Hello, Dolly!, Ain't Misbehavin', Bout Time e Stompin' at the Savoy, ma è davvero impossibile citarle tutte. Nato a New Orleans da una famiglia povera (i suoi nonni erano stati schiavi), Louis è cresciuto in un sobborgo residenziale, senza il padre, che aveva abbandonato la famiglia quando era ancora un neonato, e con la madre che fu costretta a prostituirsi per poterlo sfamare. Venne espulso da scuola a soli 11 anni, ma l'amore per il ragtime e per la cornetta (il suo primo strumento) lo salvarono da una vita di stenti. Il professore Peter Davis fu il primo a credere nel suo talento ancora acerbo, ma già notevole, che lo portò in pochi anni a suonare nella band di Fate Marable, una delle più importanti della città.

A vent'anni Louis era già capace di leggere la musica e iniziava a cimentarsi con i primi assolo di tromba, mettendo le basi nel suo inconfondibile modo di arricchire le note. Nel 1922 accade un evento che cambierà per sempre la sua carriera: Joe «King» Oliver, il Re dei cornettisti, lo chiama per esibirsi con lui a Chicago. Nella "città del vento", Louis entra per la prima volta in studio d'incisione, diventando nel giro di due anni uno dei musicisti più richiesti negli Usa. Per il definitivo salto di qualità, Satchmo si trasferisce a New York per suonare nella maggiore orchestra nera del periodo, quella di Fletcher Henderson, poi torna di nuovo a Chicago e inizia a incidere a proprio nome con un gruppo chiamato Hot Five. Louis si dedica anima e corpo allo studio della musica, trovando soluzioni musicali mai ascoltate prime. Il suo senso ritmico e il suo gusto armonico si sposano alla perfezione con uno straordinario intuito per la melodia e con un timbro inconfondibile. Il 6 aprile 1923 è il giorno che segna il primo assolo di Louis Armstrong, Chimes Blues, con la Creole Band di King Oliver, mentre il suo disco Weather Bird, in duetto con il pianista Earl Hines, contiene in nuce molte delle intuizioni che saranno sviluppate più tardi nel jazz di metà Novecento.

La sua versione del 1930 di Body And Soul diventa una pietra miliare del jazz, mentre negli anni Quaranta, quando inizia a imporsi la rivoluzione del bebop, Armstrong rilegge i classici del Great American Songbook con l'ausilio dell'orchestra, dividendosi equamente tra virtuoso della tromba, i cui registri si fanno sempre più alti, e cantante istintivo e ricco di ironia. Satchmo diventa l'ambasciatore del jazz nel mondo e uno dei primi artisti neri, insieme a Nat King Cole, ad abbattere le barriere razziali e di generi musicali, muovendosi con naturalezza tra jazz e popular song. Oltre ai concerti dal vivo e alle tournée (e ad una movimentata vita privata nella quale si alternano quattro mogli e innumerevoli flirt) il trombettista appare anche in alcune pellicole: indimenticabile la sua partecipazione ad Alta società di Charles Walters, con Grace Kelly, Bing Crosby e Frank Sinatra, in cui Armstrong introduce e conclude la prima e l'ultima scena del film. Uno dei sodalizi artistici più fortunati è quello con Ella Fitzgerald, con la quale incide nel 1956 Ella and Louis (entrato nella Grammy Hall of Fame Award 2016) e nel 1957Porgy & Bess, dando lustro ai magnifici brani composti da George e Ira Gershwin per l'eponima opera teatrale. Sono memorabili anche le sue esibizioni in Italia nel 1935, nel 1949 e nel 1952, quando partecipa anche al programma radiofonico Varietà internazionale, andato in onda dagli studi di Firenze della RAI, da cui è stato tratto l'album Satchmo Live in Florence '52. Armstrong partecipa al Festival di Sanremo del 1968 con la giocosa Mi va di cantare in abbinamento alla cantante Lara Saint Paul. La sua parabola umana e artistica si conclude improvvisamente il 6 luglio 1971 per un infarto mentre si trovava nella sua casa del Queens, a New York. Poco prima di morire, come se sentisse la sua fine ormai vicina, Satchmo ha dichiarato: «Penso di aver avuto una bella vita. Non ho pregato per ciò che non potevo avere e ho avuto all'incirca tutto ciò che desideravo, perché ci ho lavorato»....

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Gabriele Antonucci