Fana: More Than Ever nel segno della fusione tra elettronica e world music
Maurizio Anderlini
Musica

Fana: More Than Ever nel segno della fusione tra elettronica e world music

Esce il secondo album del progetto solista di Stefano Greco. Tra suoni e visioni. In anteprima per Panorama il long video

More Than Ever è il ritorno di Fana. Un viaggio visivo e sonoro in cui i timbri elettronici incontrano strumenti acustici come il monochord o la karimba elettrificata. Il tutto confluisce in un unico flusso coerente di musica e suoni, abbinati a immagini con un alto tasso di psichedelia e realizzate per il live show.

«Questo nuovo lavoro» racconta Stefano Greco «è il seguito del percorso musicale cominciato con Bias nel 2019, dopo un lungo periodo in cui mi sono dedicato principalmente all’attività di sound design in studio e al nuovo progetto Phase Duo con la violinista Eloisa Manera. More than ever é frutto di una creazione collettiva con Federico Mazza e Stefano De Felici di Lampo Tv, artisti multimediali con cui collaboro da circa 4 anni in modo continuativo per progetti legati a scienza, cosmo e ambito sociale. Insieme abbiamo creato un percorso visivo e sonoro di 28 minuti con riprese di immagini materiche e reali in laboratorio, realizzate con modellini e ricostruzioni naturali in miniatura o acquari riempiti di vernici, solventi, gas e sabbia.

In questo album, per la prima volta, campiono anche la mia voce rielaborata utilizzando vocoder e pitch shifter come strumenti a sé. Una delle mie più grandi soddisfazioni è quella poi di riascoltare i brani finiti e dimenticarmi come ho creato quei suoni o manipolato gli strumenti che li caratterizzano. In questo mi aiuta anche il processo di mix, durante il quale prendo spesso decisioni radicali e inaspettate, a volte indipendenti dalla melodia o dall’ armonia delbrano. Considero la musica elettronica come la “nuova” musica tradizionale del mondo e, da europeo, cerco sempre nuovi stimoli fuori dal continente. Alcune aree geografiche mi hanno influenzato più di altre come l’ Africa Sub-sahariana, il Mali, la Guinea, l’ Iran, la Turchia, Il Giappone, l’ India e l’Indonesia: tutti paesi nei quali l’ elemento poliritmico è predominante come nella maggior parte delle mie produzioni. Il titolo dell' album rappresenta il senso di urgenza che mi accompagna da sempre, come se il (mio) mondo potesse finire domani. Nel mio modo di vedere, questo si traduce nell’aprirsi all'ampio spettro di emozioni che possiamo sentire come esseri umani, nel prendersi cura di chi amiamo, in modo reciproco e condiviso e nel vivere ogni esperienza pienamente, ironizzando e togliendo significato al concetto di “fine”.

ANTEPRIMA VIDEO MORE THAN EVER

Alcuni titoli si ispirano alla nostra relazione con l’universo e alle trasformazioni che viviamo o subiamo, come Everything looking so small e Some more, oltre a temi delle opportunitá che esistono nella condivisione collettiva come Ergot e all’urgenza del ritorno a una simbiosi rispettosa con la natura, come Rebearth e Holy Moisture. La premiere del live a/v è a Novembre con Le Cannibale. Inoltre sono previsti 3 concerti inediti nei quali il mio repertorio diventa musica suonata in duo e in quintetto con musicisti provenienti dal rock, dal jazz e dalla musica classica contemporanea: Giovanni Venosta (piano e tastiere), Emilio Galante (flauti), Alberto Turra (chitarre) e Stefano Grasso (batteria). Per me la musica e More than ever in particolare rappresentano le mutazioni continue, le piú visibili e chiare, ma anche quelle nascoste e interiori del pianeta e di coloro che lo abitano. L'intenzione quindi di conservare la bellezza e l’unicitá di ogni istante che non vedo l’ora di condividere e di arricchire grazie alla magia dei live e all’ interazione con il pubblico».

I più letti

avatar-icon

Gianni Poglio