Musica

Christine and The Queens: "Vi presento il mio pop pansessuale"

"Non ho un'identità di genere stabile, a volte mi sento un uomo" dichiara la ventottenne di Nantes che sta mietendo successi con l'album Chaleur humaine

Christine, 28 anni da Nantes, sa esattamente quello che vuole: un minimalismo di impatto, pochi strumenti, groove contagiosi, ovviamente l’elemento naturale della voce, la ricerca di sapori contemporanei e la forza di arrangiamenti d’archi che diano supporto ai brani. Il risultato è Chaleur Humaine, un ritratto di Christine e delle sue sorelle bizarre. Tutto questo significa: lontani dalle costrizioni a dalle etichette.

L’album Chaleur humaine è un tributo all’imprevedibile, agli incontri che avvengono per caso, all’inventare se stessi e al corpo. Un album quasi interamente in francese con dei brani in inglese e cover sorprendenti come Les Paradis Perdus di Christophe.

Chi ha visto un suo show racconta che uno dei punti di forza di Christine è il live. Si prepara per il palco come un atleta utilizzando come riferimenti Pina Bausch, Bob Fosse, Chaz Buzan, e Maggy Marin perchè la musica live è una Performance. Uno show pop dove musica, teatro, danza a video si mescolano riflettendo la personalità di questa nuova eroina appena venuta alla luce.

Ma da dove viene Christine? Questa è la sua storia...

Inverno, 2010. Notte. Lei cammina per le strade di Londra. Totalmente persa. E’ ad un punto di svolta della sua vita. Spinge la porta di Madame Jojo, un bar underground di Soho. Si rende conto di aver trovato un posto che la fa stare bene. Passerà tante serate qui per diverse settimane, per la prima volta da sola ad un tavolo irresistibilmente attratta dalla libertà selvaggia dei travestiti che si esibiscono nel locale, fino a quando tre drag queen non notano la sua presenza silenziosa. Fino a quando qualcosa di forte si instaura tra di loro, un legame solido e profondo. Si, tutto si evolve velocemente. Non entri al Jojo’s per caso. Vieni qui per essere te stesso in fin dei conti.

Lei racconta alle drag queen che è francese e che studia letteratura e teatro (e che è anche molto frustrata). Lei scrive ( ma quello che realmente fa è riempire pagine), suona un po’ il piano (ma la musica classica le impedisce di respirare) e sembra che non riesca a venire fuori da una storia d’amore che l’ha quasi distrutta. Le risposte che riceverà dalle drag queen durante queste notti londinesi verranno da lei custodite come un bene prezioso, un talismano: le persone dovrebbero inventare se stesse. Anche se si tratta di vivere all’estremo, fuori dalle strade normalmente battute. E bisogna farlo velocemente, non vivi due volte.

Torna in Francia e lascia la scuola come se gli studi non la nutrissero più. Le opportunità di una vita che si è lasciata sfuggire a Londra , al Madame Jojo’s, le danno la forza. Diventa un tutt’uno col suo computer che si trasforma nel suo studio. Scrive, compone, canta, registra demo, con dei riferimenti musicali forti ed eclettici: dall’ Hip Hop (Kendrick Lamar, Drake) al pop esuberante di artisti come Kate Bush.

Da Gainsbourg aka Gainsbarre (“Libido au plus haut, décadence totale”) alla mitica coppia Lou Reed-Laurie Anderson. Dagli strumentali di Gavin Bryars e Michael Nyman al genio per eccellenza: Michael Jackson. Per tutto quello che lui ci ha donato da ascoltare e vedere. L’artista e il personaggio. Perché questo è anche quello di cui le è alla ricerca: creare un personaggio che in ultimo la libererà. Per perseguire questo obiettivo lei ha un armadio pieno di modelli a cui rifarsi: da American Bambi a Klaus Nomi, Andy Kaufman e Narcisse, in cui lei si identifica mentre scrive e che di volta in volta riporta in vita per trovare… Christine.


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Christine and The Queens: l'album è Chaleur Humaine

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Gianni Poglio