Bryan Adams So happy it hurts
Bryan Adams
Musica

Bryan Adams: So happy it hurts è una lezione di pop-rock

Il quindicesimo album dell'artista candese spazia tra inni da stadio, romantiche ballad e influenze country e rockabilly

Per un curioso gioco della memoria, in molti associano l'elegante figura di Bryan Adams alle ballatone da accendino come (Everything I Do) I Do It for You, Please Forgive Me ed Heaven, mentre la cifra caratteristica di un suo live è un robusto e tiratissimo classic rock, suonato con l'energia di un esordiente e la perizia di un navigato professionista del palco.

Sono passati 40 anni dal suo eponimo album di debutto, eppure Adams, dopo 14 album in studio, 100 milioni di dischi venduti tra album e singoli, un Grammy Award, un American Music Awards, 3 Ivor Novello Awards e una stella sulla Walk of Fame di Hollywood, ha ancora molto da dare e da dire al pop-rock. Lo conferma il nuovo album So happy it hurts, il quindicesimo della sua carriera, da oggi disponibile in streaming, digitale, CD standard, CD deluxe con copertina lenticolare + libro con copertina rigida e vinile, vinile a colori e un cofanetto in edizione limitata che include CD deluxe, vinile, libro rilegato e foto autografata.

La title track So Happy It Hurts, il cui video è diretto dallo stesso rocker canadese, è un brano uptempo, sostenuto da energici riff di chitarra, con un ritornello arioso e catchy: un vero inno da stadio, sui temi della libertà, dell' autonomia, della spontaneità e del brivido della strada aperta, che rinverdisce i fasti di Reckless. Never Gonna Rain, con la sua melodia rock e la sua carica di positività, è un instant classic che conquisterà i suoi fan della prima ora: «Il più grande ottimista è colui che continua ad aspettarsi il meglio, anche di fronte al peggio», ha dichiarato Adams a proposito del messaggio del brano. «Vivere il momento, invece che vivere nella paura. Trasformare gli aspetti negativi in positivi. Prendere la pioggia e trasformarla in un regalo». Kick Ass, che si apre con un sermone introduttivo di John Cleese in cui afferma che non c'è abbastanza rock and roll nel mondo, è un brano tiratissimo che ci catapulta con nostalgia nel passato, con infuocati assoli di chitarra alla AC/DC e un testo che inneggia ad alzare il volume e a lasciarsi trascinare dal ritmo del rock. On The Road, il brano scritto per il Calendario Pirelli 2022 di cui Adams è stato scelto come fotografo, è la colonna sonora perfetta per un lungo percorso in auto o anche solo per viaggiare con la fantasia attraverso le infinite highway americane. I fan delle sue inconfondibili ballad ameranno la romantica Always have, always will, che farà scattare il momento accendini, pardon, cellulari accesi durante i concerti (il rocker si esibirà in inverno anche in Italia, il 5 dicembre a Conegliano Veneto, il 6 dicembre a Roma e l'8 dicembre a Firenze).

La sorprendente Just about gone rivela inedite sfumature country, I've been looking for you farà schioccare le dita con il suo andamento rockabilly, mentre l'intensa These are the moment that makes up my life è un caloroso omaggio al ruolo centrale della sua famiglia negli snodi più importanti della vita. In conclusione, So happy it hurts (realizzato con i collaboratori di lunga data Jim Vallance, Gretchen Peters e 'Mutt' Lange) è un album riuscito, variegato e ricco di positività, con 12 brani all'insegna di un robusto pop-rock ottimamente suonato e arrangiato, valorizzati dalla voce, graffiante, potente e comunicativa di Adams: una lezione per tanti cantanti pop di oggi, che non pubblicano neanche un brano senza l'ausilio dell'onnipresente auto-tune.

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Gabriele Antonucci