La voce di AleXa rimane nella testa come un «Tattoo»
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La voce di AleXa rimane nella testa come un «Tattoo»

Basta ascoltare Tattoo di AleXa una sola volta perché la sua melodia ti rimanga in testa. Nata da un padre russo-americano e da una madre coreana-americana, la giovane ragazza si è innamorata del k-pop quando aveva undici anni, e ha lavorato duramente per diventare un idol. Le ci sono voluti 11 anni per realizzare il suo sogno, ma oggi può dire col sorriso di essere diventata una cantante molto amata e rispettata in tutto il mondo.

AleXa racconta a Panorama il suo viaggio per diventare una cantante, i suoi modelli (da Hyuna a Doja Cat alla rock band italiana Maneskin) e il suo ruolo nel Metaverso, in continua evoluzione.

Congratulazioni per il rilascio di Tattoo. Puoi dirmi di più sul tuo ultimo singolo?

Tattoo è l'ultimo capitolo della mia discografia. Ha un ritmo mid tempo, facile da seguire. A prima vista, potrebbe sembrare una canzone sulla fine di una storia d’amore, ma ha elementi di coesione con il mio tema generale "A.I. Multiverse"; si tratta di emozioni umane che rimangono all'interno di una A.I. come un tatuaggio.

Sono rimasto colpita dal testo della tua canzone. È così facile immedesimarsi. Hai mai sperimentato una relazione tossica, in amore o in amicizia, che ti è rimasta attaccata come un tatuaggio per molto tempo?

Non lo facciamo tutti? Ci sono state alcune persone nella mia vita che sono state difficili da dimenticare, difficili da superare. Ma una volta che cancelli il loro "tatuaggio" e vai avanti, la cosa più importante che ti rimane è la crescita.

Citando la tua canzone: "'Cause he can't give me what I like, I just found another type, And it's me myself and I” (Perché non mi sa dare ciò che mi piace, ho trovato un altro tipo, E sono io e me stessa). Questo è un messaggio potente per tutte le persone che stanno lottando, e tu sei stata in grado di trasmetterlo in un modo così fresco e determinato. Chi è Alexa?

Per me, AleXa è tutte le parti sicure di me, Alex, sul palco. Ha determinazione e non si accontenta. Alla fine della giornata, uno deve dare la priorità a se stesso sopra ogni altra cosa, che sia la salute, la felicità o qualsiasi altra cosa importante.

Hai usato una versione animata di te stessa per Tattoo. E a novembre hai ospitato il primo incontro di fan k-pop nel Metaverso. Quanto è importante essere in grado di fuggire dalla realtà a volte? E cosa può diventare il Metaverso per la nostra generazione?

Credo davvero che in tempi come questi, tutti abbiamo bisogno di un po' di fuga dalla realtà, a volte. Va bene vagare in un universo fittizio, ignorare ciò che sta accadendo nel mondo reale, basta che non si dimentichi che è finto. Penso anche che sia fantastico che grazie alla tecnologia io possa incontrare i miei fan in una piattaforma così creativa, il Metaverso è un posto dove AleXa può andare all'avventura e anche divertirsi con i suoi fan.

Il 10 gennaio sei stata invitata al MIT per rappresentare l'industria k-pop. Come è stata l'esperienza?

Se tu avessi detto alla me adolescente al liceo che un giorno avrei tenuto una lezione a una classe del MIT, non ti avrei mai creduto. È stata un'esperienza incredibile, davvero un onore. È stato interessante parlare della mia vita personale e della mia crescita come artista k-pop, e ricevere domande e discutere di argomenti inerenti al tema.

Torniamo a te e alla tua carriera musicale. Hai debuttato nel 2019 con Bomb e da allora non ti sei mai fermata. Nonostante Covid, sei cresciuta fino a diventare un'artista k-pop riconosciuta in tutto il mondo. Come ci si sente?

Anche se ho debuttato prima che la pandemia colpisse, il Covid ha comunque avuto un impatto sulla mia carriera. Avevamo in programma di andare in tour, a livello internazionale, ma naturalmente a causa dello stato attuale del mondo, non siamo stati in grado di eseguire tali piani. È davvero surreale per me, sapere che milioni di persone hanno guardato i miei video musicali e consumato la mia musica in tutto il mondo. Mi sveglio grata ogni mattina.

Diventare un'artista k-pop è stata una strada accidentata per te. Se potessi parlare all'undicenne Alexa che si è innamorata di questo genere, che tipo di consiglio le daresti?

Se avessi un consiglio da dare alla me 11enne, sarebbe sicuramente: “La strada da percorrere non sarà tutta rose e fiori, ci saranno spine. Ti farai male. Ma è importante che tu esca trionfante dall'altra parte. Non lasciare mai che qualcosa o qualcuno ti abbatta".

Hai qualche modello di riferimento nell'industria? Qualcuno con cui ti piacerebbe collaborare/esibirti?

All'interno dell'industria k-pop, i miei modelli sono HyunA e Taemin degli SHINee. Nello spettro occidentale, amo molto Doja Cat. Se dovesse mai accadere una collaborazione tra me e uno di questi artisti, ne sarei molto onorata. Per quanto riguarda gli artisti italiani, mi piacciono molto Achille Lauro e i Måneskin. Ammiro il modo in cui stanno spingendo i confini e hanno performance eccezionali. Penso che sarebbe fantastico collaborare con loro un giorno.

Se potessi descriverti con una canzone, quale sarebbe e perché?

Forse Fighter di Christina Aguilera? Ho la mentalità di prendere qualsiasi cosa la vita ti lanci addosso, conquistarla e ributtarla nell'universo dieci volte tanto.

I tuoi fan sono in tutto il mondo e l'Italia non fa eccezione. Recentemente abbiamo visto il tuo video di reazione per aver ricevuto un regalo da un fan italiano e siamo stati così felici di vederti al settimo cielo. C'è qualcosa che vorresti dire ai tuoi fan italiani?

Grazie mille per tutto l'amore e il sostegno che mi avete mostrato durante la mia carriera finora! Sono così grata per i bei regali che ricevo dai miei fan italiani; li porto con orgoglio! Spero davvero che arrivi presto un giorno in cui potrò incontrarvi tutti di persona! Per favore, rimanete in salute!

Ho un'ultima domanda: cosa dobbiamo aspettarci da te nel 2022?

Tutto quello che posso dire è: aspettatevi l'inaspettato. Quest'anno è destinato a portare delle cose straordinarie.

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Marianna Baroli

Giornalista, autore

(Milano, 1986) La prima volta che ha detto «farò la giornalista» aveva solo 7 anni. Cresciuta tra i libri di Giurisprudenza, ha collaborato con il quotidiano Libero. Iperconnessa e ipersocial, è estremamente appassionata delle sfaccettature della cultura asiatica, di Giappone, dell'universo K-pop e di Hallyu wave. Dal 2020 è Honorary Reporter per il Ministero della Cultura Coreana. Si rilassa programmando viaggi, scoprendo hotel e ristoranti in giro per il mondo. Appena può salta da un parco Disney all'altro. Ha scritto un libro «La Corea dalla A alla Z», edito da Edizioni Nuova Cultura, e in collaborazione con il KOCIS (Ministero della Cultura Coreana) e l'Istituto Culturale Coreano in Italia.

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