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2016, l’anno dei “climatarian”

2016, l’anno dei “climatarian”

Ecco le nuove tendenze e le parole d’ordine per chi ama mangiare e bere

C’era una volta il foodie. Oggi coloro che dettano tendenza in fatto di tavola si chiamano climatarian: all’amore per la buona tavola aggiungono anche l’attenzione all’ambiente e agli sprechi.

A spiegare quali sono le tendenze del 2016 in fatto di cibo (e bere) è il New York Times che, partendo proprio dall’analisi di questa nuova fetta della popolazione che si sta imponendo nel panorama dell’alimentazione trendy, ha fatto un vero e proprio elenco delle nuove parole d’ordine.

Si va da foodspo (la mania di fotografare tutto ciò che si mangia per poi postare gli scatti sui social come Instagram) a piecaken (una particolare tipo di dolce, piuttosto elaborato), passando per i cat cafe (ovvero i locali dove i gatti sono ammessi e graditi.

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Olycom

I climatarian sono coloro che non solo sono attenti alla qualità di ciò che mangiano e cercano di comprare e consumare prodotti a km zero, ma prestano particolare attenzione nei confronti dell’impatto ambientale che allevamenti e agricoltura hanno sull’ambiente, in termini di inquinamento

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Cosa sono i cat cafe? Sono locali dove i gatti non solo possono entrare, ma sono anche ben accetti. Si tratta di adeguare l’accoglienza ad una società che cambia e che prevede maggiore attenzione nei confronti degli amici a quattro zampe. Il Meow Parlour, aperto a Manhattan nel dicembre 2014, ne è un perfetto esempio e il termine è entrato nell’OxfordDictionaries.com del 2015

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Ecco i butter cookies, ovvero i tradizionali biscottini al burro, originari di Belgio e Olanda. Ormai proliferano anche negli Usa, prodotti da diverse grandi marche

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Se fino a poco tempo fa “foodie” indicava chi ama particolarmente la cucina, ora si deve usare il più originale “cuisinomane”, ovvero una forma derivata dal francese per indicare sostanzialmente la stessa cosa

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Un altro neologismo è poi “hangry”, che indica chi è così affamato da diventare persino rabbioso

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Si dice maionese o si può anche chiamare “mayo”, abbreviando l’originale americano? La questione è tutt’altro che risolta, ma intanto il termine viene usato per indicare la stessa cosa, a prescindere dalla multinazionale o meno che ha coniato il termine “mayo”

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Si chiama “piecaken” ed è un dolce particolarmente elaborato da realizzare, che deve le sue origini a molti anni fa. In passato si chiamava “cherpumple” ed era un mix tra torta di ciliegie, torta di zucca e torta di mele

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Wine o’clock, beer o’clock: è questo un nuovo termine, anch’esso inserito nel dizionario Oxford nel 2015, che indica l’ora esatta alla quale si dovrebbe iniziare a bere vino o birra

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Un altro vocabolo dell’era 2.0 è “foodspo”, che ha sostituito il vecchio “food porn”, ovvero la mania di fotografare ciò che si mangia, per poi postare gli scatti sui social e in particolare su Instagram

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