LG G7
Tecnologia

Lg presenta G7, il suo smartphone più intelligente

La società coreana presenta il suo ultimo top di gamma: un telefonino a tutto schermo che sfrutta l'intelligenza artificiale per essere più utile

Da New York

Dopo quasi cinque mesi in sordina – interrotti solo da un paio di annunci minori relativi ad aggiornamenti software e modelli di fascia medio-bassaLg piazza il suo primo vero colpo del 2018. Si tratta del nuovo G7, lo smartphone che avrà il delicato compito di contendere quote di mercato ad Apple, Samsung e Huawei nel segmento più prestigioso del mercato, quello dei cosiddetti telefonini top di gamma.

Le intenzioni della società, che ha scelto la cornice di New York per l'annuncio ufficiale, sono chiare: mettere nelle mani dei consumatori un prodotto impeccabile, sotto tutti i punti di vista. Giustificando così un prezzo di listino – 849 euro – che seppure inferiore a molti altri concorrenti alto-locati, resta comunque importante.

In questo senso vanno lette tutte le piccole e grandi migliorie apportate rispetto al recente passato, soprattutto per quanto riguarda display, fotocamera e comparto audio. Nonché le iniezioni massicce di intelligenza artificiale, un elemento che - come vedremo - è ricorrente in tutte le principali funzioni del telefono, soprattutto per quanto riguarda la parte fotografica.

A tutto schermo

Sul piano stilistico, LG ha lavorato in modo mirato sulle finiture esterne - il bordo in metallo lucido e il vetro Gorilla Glass 5 su entrambi i lati del telefono confermano la tendenza di molti produttori Android a seguire la traccia stilistica tracciata da Apple con il suo iPhone X -  e sulla robustezza (il telefono è resistente alla polvere e all’acqua, massimo 30 minuti fino a 1,5 metri di profondità).

A bucare il video è però soprattutto il gigantesco display da 6,1 pollici, qui racchiuso in un corpo dalle dimensioni comunque contenute (153.2 x 71.9 x 7.9 millimetri per 162 grammi di peso), grazie al sapiente lavoro di riduzione delle cornici. Oltre l’81% dell’area frontale, in pratica, è occupato dal display, e questo lo si deve anche allo sfruttamento della parte superiore dello schermo, con i due angoli pieni a formare il cosiddetto notch (che può essere comunque nascosto).

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, la matrice dello schermo non è  Oled; per l'occasione Lg ha preferito optare per un pannello LCD, spinto però ai massimi livelli; per dimensione utile (il rapporto è 19,5:9), risoluzione (3120 x 1440 pixel) e luminosità (fino a 1.000 nit) siamo davvero al top. "Il G7 utilizza una nuova tecnologia LCD (Super Bright Display) che garantisce una luminosità fuori dalla media anche sotto la luce diretta del sole", ci spiegano i tecnici della casa Lg, che quantificano in circa il 50% l’incremento di luminosità rispetto alla concorrenza.

A seconda del tipo di contenuto, inoltre, il display può essere impostato su sei diverse modalità di visualizzazione (Eco, Cinema, Sports, Game e Expert) oppure essere lasciato in modalità Auto. In questo caso il telefono analizzerà automaticamente il contenuto - sia esso una foto, un video, un sito web o un gioco - ottimizzandone la qualità d’immagine e il consumo energetico.

LG G7 ThinQ

Processore top, ma le sorprese arrivano sul fronte audio

Buona parte della dotazione fisica del G7 ruota intorno al chipset Snapdragon 845, il nuovissimo system-on-chip di Qualcomm con intelligenza artificiale on-board. È da qui che partono tutti gli input verso le periferiche di un sistema, che per inciso si avvale di 4 GB di RAM, 64 GB di memoria interna (espandibili tramite MicroSD) e batteria da 3.000 mAh.

Non mancano le risorse per il blocco/sblocco rapido: oltre all’ormai collaudato sistema knock-code, troviamo un lettore di impronte digitali (sitauto sul retro) e un sistema di riconoscimento facciale, sulla cui sicurezza, però, è meglio non confidare troppo (mancando una vera scansione tridimensionale del volto).

Le vere sorprese arrivano però dal comparto audio del telefono, che oltre a supportare una serie di tecnologie ben conosciute dagli appassionati di alta fedeltà (citiamo fra le altre il DTS:X e il convertitore digitale-analogico Quad DAC Hi-Fi), sfrutta lo spazio interno come amplificatore di potenza. L'effetto è evidente quando il telefono è appoggiato su una superficie solida, ad esempio una scatola di cartone, che diventa una specie di cassa di risonanza capace di irrobustire naturalmente i bassi.

Luminosità, scene, ritratto: la fotocamera si fa evoluta

Il comparto fotografico consta di due fotocamere posteriori da 16 megapixel (una standard e una grandangolare) e una fotocamera anteriore da 8 megapixel. LG spiega di aver lavorato soprattutto sulla qualità dell’obiettivo grandangolare (che promette una minore distorsione ai bordi) e sulle regolazioni automatiche che sfruttano l'intervento dell’intelligenza artificiale. In modalità AI Cam, ad esempio, il G7 è in grado di riconoscere fino a 19 scene diverse, suggerendoci una serie di opzioni di colore preimpostate in grado di migliorare, o quanto meno enfatizzare il risultato.

Il contributo dell’intelligenza artificiale è per certi versi ancora più decisivo in condizioni di luce precaria: merito di una tecnologia di pixel binning (letteralmente "raggruppamento del pixel") che permette di quadruplicare la luminosità e di bilanciare in modo ottimale le altre regolazioni chiave quale chiarezza, risoluzione e colori.

Non mancano le opzioni creative, fra le quali vale la pena citare le cosiddette Live Photo (foto dinamiche che acquisiscono il secondo prima e quello successivo al momento dello scatto), gli stickers 2D e 3D basati sul riconoscimento facciale e soprattutto la nuova modalità Ritratto, che permette di ottenere scatti con sfondo sfocato, sia in modalità standard che grandangolare.

Da maggio con Google Assistant e Google Lens di serie

Lg G7 sarà disponibile nei negozi da fine maggio in due colorazioni (blu e nero) a un costo suggerito di 849 euro.

Il telefono arriverà con Android  8.0 Oreo già preinstallato, e con la possibilità di sfruttare tutte le funzionalità più recenti dell’esperienza Google. Oltre a Google Assistant, che qui può giovarsi di un tasto dedicato (situato proprio sotto i tasti del volume) e di un sistema di riconoscimento vocale a lungo raggio in grado di percepire i comandi vocali fino a cinque metri di distanza (e di isolarli dal rumore di fondo), vale la pena sottolineare l’integrazione nativa con Google Lens, l’applicazione che riconosce oggetti, luoghi di interesse, piante, animali e testi offrendo descrizioni contestuali in tempo reale [leggi come funziona su Pixel 2 XL].

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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