Justine Mattera: preferirei morire che perdere

Justine Mattera: preferirei morire che perdere

Io l’ho conosciuta di persona un po’ di anni fa, facevo la ballerina in una nota discoteca romagnola e Justine, che già era famosa sul piccolo schermo, salì a ballare con me, gentilissima e sorridente, e mi disse “Sei …Leggi tutto

Io l’ho conosciuta di persona un po’ di anni fa, facevo la ballerina in una nota discoteca romagnola e Justine, che già era famosa sul piccolo schermo, salì a ballare con me, gentilissima e sorridente, e mi disse “Sei brava, non mollare mai, anch’io sono partita da questo lavoro e piano piano ce la sto facendo”. Un gesto che mi ha lasciata di stucco e soprattutto un bellissimo ricordo, vi assicuro che solo lei e Laura Pausini nei 3 anni (dai 19 ai 21) che ho lavorato come ballerina (o cubista, come preferite) si sono degnate di salutare, augurare buon lavoro e mostrarsi simpatiche e gentili, tutte le altre (chiaramente non farò nomi, anche perché quasi tutte sono sparite dal mondo dello spettacolo) si permettevano atteggiamenti  di superiorità e maleducazione che a volte mi lasciavano sconcertata. Comunque, torniamo a lei, qui riprodurremo un famosissimo gioco americano (Lei è di N.Y.) dove dovrà rispondere a “solo” 21 domande sulla sua vita:

Quindi cominciamo con la prima:

1.Twitter: sei presente e scrivi, anzi twitti davvero tanto, per una persona che lavora nello spettacolo a volte può essere un’arma a doppio taglio, come per esempio il tw riferito alla scelta delle scarpe in occasione del terremoto di qualche mese fa. Ti hanno attaccata, e non poco, per quei 140 caratteri. Ora che si sono calmate le acque raccontiamo come vivi tu Twitter e come si dovrebbe leggere quello che scrivi? 

Ogni cosa che scrivo riferisce direttamente a me, alle mie esperienze personali… ora mi rendo conto che la gente può facilmente fraintendere quello che scrivi. Mi scuso ancora per quelli che sono stati offesi per il mio Tweet che in nessun modo voleva consigliare la moda alle vittime di un terremoto…

Trovo twitter un modo immediato per diffondere notizie e per cambiare preconcetti. Ogni mio tweet rivela una parte del puzzle che sono.

2. Il fenomeno Flavia Vento ormai impazza, ho letto che le hai scritto che è geniale…

Viene a chiedersi se ci fa o ci è. Certe sue Tweet sono inaspettatamente ingenuamente geniali, come quelli in inglese sbagliato a Tom Cruise, quelli sulle zucchette, Beppe Grillo, o quello sulle dieci dita delle mani. È una inconsapevole maestra di comunicazione di massa.

3. Un dj che è stato ospite di questo blog, Joe T Vannelli, ti ha notata mentre ballavi in discoteca e ti ha voluta come cantante in un suo pezzo, possiamo dire che la tua carriera in Italia è iniziata da lì?

Certamente sì. Ballavo sulla sua consolle durante un fuori orario alla Red Zone di Perugia, quando mi ha chiesto se sapessi cantare… io fra me e me ho pensato “ Quanto può essere difficile?” Così mi sono trovata a fare Festival Bar e una tournée in Italia con JT Company. Il pezzo “Feel It” ha venduto 24.000 copie e il Festival Bar è stata la mia prima apparizione in TV. Era il 1995.

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4. Ballare è una delle tue grandi passioni, anche quando facevi la cubista in discoteca eri famosa per la carica che ci mettevi, ore senza fermarti solo per la passione della danza (come forma d’espressione), i tuoi cambi preferiti, quelli che secondo te sono rimasti più impressi a chi ti ha visto?

Ero originale. I cappelli riccissimi i completi fetish american. Compravo le cose a NY da Patricia Field, mescolati con pezzi moda di Gaultier e Chanel presi da Luisa Via Roma (vivevo a Firenze).

I pezzi forti: una tuta trasparente di Jean Paul Gaultier giallo e viola (se la ricorda pure Coccoluto), un completo da Barbie, uno da cheerleader rosso bianco e blu con Pon pon, uno da Eva con serpente e mutanda fatta di foglie con parrucca attaccata al seno e uno da operaia con la tuta da lavoro sporca di grasso.

5. È vero che andavi avanti tutta la sera con un panino al prosciutto e un bicchiere di spumante?

No bevevo solo acqua quando ballavo e dopo ore per ricaricarmi mi facevo fare un panino al prosciutto crudo. Non bevevo mai alcolici non ho mai fatto uso di droghe, sai ero già fuori naturalmente.

6. Ti mancano gli anni 90? Dove eri una bomba a mano pericolosissima?

Mi manca la spenseriatezza, la lira e la libertà di partire quando volevo. Non mi manca la solitudine. Ho passato molto tempo da sola.

7.     “Se fai le cose con integrità e passione ti può portare solo del bene” sono parole tue. Non c’è nessun lavoro che non rifaresti se potessi tornare indietro?

No non ho rimpianti e pure ho fatto mille sbagli.  Ho sempre creduto in ogni cosa che ho fatto spesso prendendo batoste ma rialzandomi più consapevole di prima.

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8. Come mai hai scelto l’Italia?

Sono di origine Italiana nata a NY. I miei bisnonni sono arrivati in America come tanti italiani all’inizio del 900.  Chiamiamolo il richiamo del sangue. Poi appena arrivata a Firenze nel 1992 mi sono innamorata degli italiani, della cultura, della tradizione, e dell’atmosfera fiabesca (sono di NY abituata ai grattacieli)

9. Non tutti sanno che hai 2 lauree, che a scuola eri una secchiona e che ti intendi di politica Americana… come ci si sente a stupire la gente che si aspetta una bionda bella e svampita quando si toccano argomenti un po’ delicati?

A me piaceva studiare, lo vedevo come attrezzo per andare lontano. Sono andata alla Stanford University con una borsa di studio. Sono laureata in inglese e letteratura italiana. Non esageriamo a dire che me ne intendo di politica americana, sono americana e di conseguenza più qualificata di parlare di una politica compresa fra due partite. Certo ho le mie opinioni se a qualcuno interessino le racconto pure.

10.Mi hai raccontato che eri stata chiamata ospite in una trasmissione per parlare delle imminenti elezioni americane e una volta in studio ti hanno chiesto soltanto quale fosse il tuo piatto preferito italiano. Mi racconti la battuta che ti ha fatto il giornalista americano che era con te in studio?

Vedi Justine nessuno si aspetta che tu sia anche intelligente.

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11.Molte ragazze partite da dove sei partita tu non hanno resistito alle difficoltà che questo lavoro ti palesa, soprattutto agli inizi, quante volte hai pensato di mollare tutto? E perché?

Mille volte, ma spesso è intervenuto il destino offrendomi un lavoro interessante o facendomi innamorare ecc ecc. E per questo non ho mollato. Certo non è mai stato facile non mi è mai stato regalato nulla. Ho avuto delle botte di culo ma sempre seguite da momenti di duri contrasti.

12.La televisione americana, quando vai ospite in alcune trasmissioni del tuo paese, come ti presenta al pubblico?

Come un’americana che c’è l’ha fatta in un altro paese. Rimangono sopratutto impressionati a sapere dove ho studiato e il percorso che mi ha portato dove sono oggi. Riconoscono subito sempre la somiglianza a Marilyn Monroe.

13.Quanto ti ha aiutata o anche limitata la somiglianza con Marilyn ?

Marilyn? Ormai fa parte di me. La somiglianza ti rende subito riconoscibile al grande pubblico. Ti rende imitabile. Questo segna il tuo successo. Poi è a fare altro che diventa difficile.

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14.Bisogna sempre trovare qualcuno che possa darti la possibilità di dimostrare quello che tu sai fare e che non si fermi ai luoghi comuni… quali sono i cliché che più ti infastidiscono?

In televisione spesso ho avuto pochi minuti per fare delle cose belle: balletti, canzoni etc etc. Poi spesso volentieri ho fatto sempre le stesse cose. In Italia se fai TV è difficile che ti fanno fare cinema. L’unico posto in cui mi sono sentita giustamente apprezzata è stato al teatro.

15.Che progetto vorresti realizzare a breve termine e che cosa vorresti arrivare a fare in un periodo più lungo, in sostanza fra 10 anni cosa avresti voluto aver già conquistato?

Al breve termine vorrei far bene il mio prossimo spettacolo al teatro. Mi piacerebbe fare un altro programma in radio. Al lungo termine vorrei insegnare letteratura…

16.Il tuo matrimonio con Paolo Limiti è stato oggetto di illazioni e congetture soprattutto da chi non ti conosce personalmente, tu mi hai detto una frase che mi ha molto colpito “io mi innamoro della persona in se, potrebbe essere giovane, vecchio o anche una donna”, raccontami

Io mi innamoro dell’anima di un persona. Tutto il resto viene dopo.

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17.Hai ricevuto un premio prestigiosissimo dalla Fondazione Italia USA di recente

Ho vinto il premio “America” quest’anno insieme ad Andrea Bocelli, Carla Sozzani e Massimo Ferragamo.

18.Tuo marito non è geloso di tutte le attenzioni dei fan o anche solo del tuo modo così ironico di proporti al pubblico?

Un po’ è geloso, poi difficilmente capisce la mia ironia… foto-1.jpg

19.Parlando mi hai detto che forse, una delle motivazioni principali che non ti permettono d’abbandonare la carriera è la competitività.

Sono competitiva da morire. Pure quando facevo “La Fattoria” durante le sfide dicevo fra me e me “preferirei morire che perdere”.

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20.Fra poco sarai a teatro con “A qualcuno piace caldo”, sfatiamo un mito… tu a teatro non hai mai interpretato Marilyn, questa è la prima volta giusto?

Dicono che faccio sempre lei. In TV la faccio spesso con tanto piacere ed onestà. Diciamo che faccio un omaggio non una caricatura. Se domani mi chiamassero a saltare fuori da una torta cantando “Happy Birthday” facendo lei sono già li. Ma no, non l’ho mai fatta in teatro. L’occasione giusta è arrivata adesso, dopo tanti altri spettacoli da protagonista in teatro. Poi “A Qualcuno Piace Caldo” è un capolavoro.

21.Sei felice?

Quando guardo i miei figli si, sono felice.

È stato divertente a giocare a “21domande” con voi adesso posso tornare a fare il tip tap…

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Andrea Delogu

Disgrafica e di sinistra, abbiate pietà.

Nella mia biografia basterebbe scrivere che sono nata a Rimini per farvi capire che volente o nolente sono cresciuta con la musica da club o da discoteca.

Nei giorni in cui non andavo a ballare son riuscita a diventare cintura nera di Karate secondo Dan, scrivere e condurre un programma per Match Music dal titolo "A casa di Andrea", presentare il meglio di Sky, recitare in "Saturday Night Live" su Italia1, far parte di un gruppo musicale e cantare la colonna sonora dello spot Heineken USA, a recitare in alcuni cortometraggi, partecipare a diversi spot pubblicitari, ma soprattutto sono riuscita a convincere Panorama a darmi un Blog.

Chi è il matto tra i due? Prima che mi dimentichi: amante del rock, della buona e abbondante cucina, sostenitrice della piadina della Lella e degli strozzapreti del BarSole, malata di Twitter e tuttologa in pensione

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