Joni Mitchell ricoverata: i 5 album più belli
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Joni Mitchell ricoverata: i 5 album più belli

La cantautrice è affetta da anni dal morbo di Morgellons

L'artista è pienamente cosciente

Joni Mitchell, la cantautrice per antonomasia a cui dobbiamo album leggendari, è ricoverata all'ospedale UCLA Medical Center di Los Angeles. Lo riporta il sito TMZ, che in un primo momento aveva parlato addirittura di coma non vigile, specificando che la sua storica amica Leslie Morris aveva inoltrato i documenti legali per ottenere la sua custodia . La Mitchell, affetta da anni dalla sindrome di Morgellons che provoca pruriti in tutto il corpo, era stata ricoverata lo scorso 31 marzo a Los Angeles in seguito a un mancamento, ma le sue condizioni sembravano in costante ripresa fino al peggioramento di oggi. La cantante, specifica il suo sito ufficiale, non è in coma ed è pienamente cosciente.

Nella speranza di darvi presto buone notizie, rivediamo insieme, cliccando le frecce laterali, i 5 album che hanno reso la Mitchell un’icona della musica contemporanea.

1) Ladies of the Canyon (1970)

L’album fece conoscere in tutto il mondo l’ambientalismo attivista di Big Yellow Taxi(di cui i Counting Crows hanno realizzato un'eccellente cover nel 2002) e della leggendaria Woodstock, l’inno del più importante raduno rock di sempre, al quale, però, la Mitchell non ha partecipato.

2) Blue (1971)

Classificato dalla rivista Rolling Stone al numero 30 tra i 500 migliori album di sempre, Blue può essere considerato come il disco definitivo sulla fine di una storia d’amore e sul dolore legato a un rapporto importante che si dissolve. “Nelle parti vocali di Blue non c’è neanche una nota disonesta”, sottolineò Joni. My old man e A case of you sono due brani di straziante bellezza, compensati dalle più allegre(almeno musicalmente) California e Carey.

3) Court and spark (1974)

Un album più rilassato e solare rispetto al malinconico Blue, che contiene canzoni come Court and spark, Twisted e Car on the hill che sono la colonna sonora ideale di un viaggio in macchina nella Laurel Canyon.  In Raised on robbery è grande protagonista la chitarra elettrica di Robbie Robertson.

4) The hissing of summer lawns (1975)

Paul Simon e Peter Gabriel sono fortemente debitori a The hissing of summer lawns per aver anticipato di un decennio la fascinazione del pop per le sonorità della world music. Emblematici di questa nuova direzione musicale i brani The jungle line e Boho dance. L’ultima canzone, Shadows and light, è una delle preferite della Mitchell.

5) Hejira (1976)

Il nome dell’album deriva dal viaggio d’esilio del profeta Maometto dalla Mecca a Medina. Hejira è stato composto interamente per chitarra, mentre la cantante aveva appena iniziato la sua relazione con Jaco Pastorius, che diventerà in seguito l’iconico bassista dei Weather Report. Tra i brani più memorabili ricordiamo Coyote e Amelia.

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Gabriele Antonucci