Niente Internet per un terzo delle famiglie italiane
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Tecnologia

Niente Internet per un terzo delle famiglie italiane

I dati Istat però indicano anche una costante diffusione della banda larga, grazie soprattutto alle tecnologie mobili

Nel 2015 è cresciuto il numero di famiglie che si connettono a Internet attraverso la banda larga.
Stabile e vicina alla saturazione, invece, la quota di imprese che la utilizzano.

In entrambi i casi aumenta la connessione in banda larga mobile: la quota di famiglie passa da 27,6% del 2014 a 30,1% di quest'anno, quella delle imprese con almeno 10 addetti da 60,0% a 63,3% (49,8% nel 2013).

I dati, articolati e completi di tavole, sono pubblicati oggi dall'Istat nel Report "Cittadini, imprese e ict", diffuso questa mattina.

Le famiglie
Un terzo delle famiglie italiane comunque non ha ancora accesso a Internet.

Tra il 2010 e il 2015 la quota di famiglie che dispone di un accesso alla rete da casa, è passata dal 52,4 % al 66,2%. Tale trend di crescita si registra anche 2015 (+ 2,2%) e si è più che dimezzata la percentuale di famiglie che si connettono mediante banda stretta.

La banda larga
Specularmente sono aumentate – da 41,0% a 64,4% - le famiglie con una connessione a banda larga.
Il contributo più rilevante alla diffusione della banda larga è fornito dalle tecnologie mobili; infatti, rimane stabile la quota di famiglie che accedono al web esclusivamente mediante banda larga fissa - circa una su tre – mentre crescono le quote di famiglie con solo banda larga mobile - da 6,6% a 18,6% - o che dispongono di entrambe le modalità di accesso – da 1,4% a 11,5%.

Nonostante ciò, la connessione fissa (DSL, ADSL ecc.) rimane la modalità di accesso più diffusa.

A livello europeo l’Italia si colloca tra gli ultimi 6 paesi nella graduatoria per diffusione della banda larga con un valore pari al 74%.
In questi anni il nostro Paese ha comunque fatto registrare un incremento medio annuo più elevato della media UE28 (+4%), riducendo così il divario.

Il 40%, tutti i giorni in rete
Il 60,2% delle persone di 6 anni e più (circa 34milioni 500mila persone) si è connesso alla Rete negli ultimi 12 mesi (contro il 57,5% del 2014), circa il 40% accede tutti i giorni, solo il 16,8% vi accede almeno una volta a settimana.
È ancora l’età il principale fattore discriminante nell’uso di Internet: sono i giovani ad utilizzare di più il web (oltre 91% tra i 15- 24enni).

Imprese poco attive
L’indicatore di digitalizzazione, basato sull’adozione di 12 attività in Rete, è basso o molto basso per circa nove imprese su 10 (otto su 10 a livello europeo). Le più piccole (10-49 addetti) presentano un minore grado di digitalizzazione rispetto alle altre.

Il 70,7% delle imprese con almeno 10 addetti dispone comunque di un sito web (69% nel 2014); il 37,3% utilizza un social media (32% nel 2014), soprattutto per finalità di marketing (29,6%). 
Sono in aumento le imprese che utilizzano la fatturazione elettronica in un formato adatto all’elaborazione automatica (da 5,4 del 2014 a 15,5% del 2015) e quelle che adottano software specifici per la condivisione interna di informazioni sulla clientela (da 28 a 30,2%).

E-commerce
Aumenta rispetto al 2014 la quota di internauti che hanno effettuato acquisti online (da 45,9 a 48,7%) e quella di imprese che vendono online (da 8,2 a 10%), in quest’ultimo caso rimane il divario tra piccole e grandi.

L’Italia è lontana dagli obiettivi europei 2015 che fissano al 33% la quota di PMI che hanno effettuato vendite online nell’anno precedente per almeno l’1% del fatturato totale e al 50% la quota di popolazione di 16-74 anni che ha fatto acquisti online negli ultimi 12 mesi; gli indicatori oggi sono rispettivamente a 6,5% e 26%.

(Fonte: Istat, Cittadini imprese e ICT)


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