Google compra Nest e entra in casa
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Google compra Nest e entra in casa

Con 3,2 miliardi di dollari, Google ha rilevato Nest, azienda specializzata in termostati intelligenti e allarmi antifumo. Secondo alcuni vuole lanciare un nuovo sistema di gestione energetica. Secondo altri rincorre sempre la solita lepre: la pubblicità personalizzata

La notizia è questa: Google s’è comprato Nest, una società che produce smart-termostati e allarmi antifumo. Ciò che la rende interessante è questo: Google s’è comprato Nest sganciando sull’unghia 3,2 miliardi di dollari. Ciò che dovrebbe renderla inquietante, invece, è questo: Google s’è comprato un cavallo di troia per entrarti nel salotto e sapere quando sei a casa.

Ma una cosa per volta. La startup Nest Labs nasce nel 2012 fondata da due ex-ingegneri Apple, Matt Rogers e Tony Fadell , quest’ultimo considerato uno dei padri dell’iPod. Nel maggio del 2012, Nest mette il becco fuori dal guscio per la prima volta, e lo fa in pompa magna, piazzando il proprio termostato intelligente direttamente negli Apple Store

Alla luce di ciò, risulta ancora più strano che, a un anno e mezzo di distanza, la compagnia venga rilevata proprio da quello che è l’acerrimo rivale di Apple. Ufficialmente, Google ha rilevato Nest perché convinto della bontà dei suoi prodotti: un termostato (Nest) in grado di regolare la temperatura a seconda della tabella di marcia quotidiana dell’utente e uno smoke-detector (Protect) che ti avvisa a voce quando le batterie sono scariche o i livelli di monossido di carbonio sono troppo elevati.

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Producono prodotti formidabili” ha dichiarato il CEO di Google Larry Page “Siamo entusiasti all'idea di introdurre queste fenomenali funzionalità in altre case e altri paesi.

Per il momento, la mossa di Google si è rivelata azzeccata e il titolo in borsa è aumentato dello 0.53%, ma la vera domanda è: cosa intende realmente farci Google, con una compagnia come Nest?

Esistono 3 possibili risposte. Ve le elenco in ordine, a partire da quella più ottimistica alla più pessimistica.

1. Google da tempo ha mostrato un forte interesse per il settore energetico, e in particolare per i nuovi sistemi di gestione della distribuzione energetica. Nel 2009 l’azienda di Mountain View aveva già lanciato Power Meter, un sistema di gestione energetica basato sul web che però non era riuscito a decollare. A dicembre poi aveva cominciato a testare un proprio smart-termostato chiamato EnergySense. Secondo alcuni analisti, l’obiettivo a lungo termine di Google sarebbe quello di interconnettere le abitazioni di un vicinato o di un’intera area territoriale in modo che si scambino energia a seconda delle necessità, arrivando a risparmiare percentuali interessanti. Alla base di questa interconnessione ci potrebbero essere i termostati Nest.

2. Nest entrerebbe a far parte della scuderia di progetti che hanno a che fare con l’apprendimento automatico . Secondo questa teoria, Nest si aggiungerebbe ad altri progetti come le self-driving car e la recente divisione robotica, un altro passo verso un mondo in cui la tecnologia è ubiquitaria ed è in grado di imparare dal comportamento degli utenti e autoregolarsi di conseguenza.

3. Google ha trovato un altro, geniale modo per sedurre le compagnie di advertising. Poiché lo smart-termostato e lo smoke-detector basano il proprio funzionamento sulla presenza e sul comportamento degli inquilini, Google disporrà di un sistema imbattibile per sapere quandol’utente è in casa, in che parti della casa è, e quindi da dove accede ai servizi Google, in quali momenti della giornata lo fa, e quindi quando potrebbe essere un bersaglio più vulnerabile per gli ad personalizzati

Certo, va sottolineato come Nest abbia già messo le mani avanti assicurando che nessuno dei dati raccolti dai propri prodotti potranno essere utilizzati per altre finalità. Ma sulla questione privacyormai è davvero difficile accontentarsi di una semplice rassicurazione.

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Fabio Deotto