Incognito, Chick Corea e Mauro Ottolini: tre modi di intendere il jazz
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Incognito, Chick Corea e Mauro Ottolini: tre modi di intendere il jazz

Il grande pianista ha inciso un triplo disco con il banjo di Béla Fleck

Incognito - In search for better days

E’ difficile immaginare l’acid jazz senza gli Incognito e viceversa. Questo genere musicale, che ha avuto un boom all’inizio degli anni Novanta, è una musica coinvolgente, ballabile ed emozionante, che mette d’accordo almeno due generazioni, specie chi ha amato il funky suonato negli anni Settanta dagli Earth, Wind & Fire, Kool & the Gang e Chic. Dal 1979, anno del loro debutto discografico con l’innovativo Jazz Funk, alla loro ultima fatica In search for better days,pubblicato oggi, sono trascorsi trentasette anni, nei quali più di cento artisti che si sono alternati nel gruppo.Non è mai cambiato il cervello, il cuore e l’anima degli Incognito: il chitarrista Jean-Paul Maunick, detto “Bluey”. Soprattutto non è mai cambiato il loro stile, che ha resistito alle mode musicali del momento.In search for better days è un felice incontro tra il calore del soul, l’energia del funky e il virtuosismo del jazz , in cui i fiati, il basso e la chitarra hanno un ruolo centrale. Energico

Chick Corea e Béla Fleck - Two

Con un abbinamento improbabile di pianoforte e banjo, nel 2006 Chick Corea e Béla Fleck hanno collaborato per esplorare nuove frontiere musicali. L'unione di uno degli strumenti più importanti del jazz con uno addirittura relegato nella sezione “varie” nei sondaggi dei critici, era sicuramente una sfida avventurosa. Ma Corea e Fleck non si sono certo intimoriti, anzi sono andati in studio con del materiale inedito scritto ad hoc per la registrazione. Il risultato è stato l’album The Enchantment, che non solo è stato considerato una delle migliori registrazioni del 2007, ma ha anche dato seguito a pluriennali tournée internazionali. Le migliori registrazioni tratte da quegli anni di tour hanno dato vita a Two. La track list include composizioni tratte da The Enchantment riarrangiate e arricchite da lunghe improvvisazioni, classici di Corea e Fleck e nuovi brani aggiunti dai due artisti nel corso del tour. In Two è evidente il rispetto reciproco tra i due musicisti e l'apprezzamento della musica dell’altro. «Ci piace essere spontanei - dice Fleck della sua collaborazione con Corea - Suonare con Chick è stato uno dei punti più alti della mia carriera musicale, e sono stupito e orgoglioso che sia successo». Corea restituisce i complimenti: «Béla è vulcano di creatività, mantiene sempre uno spirito di ricerca e la sua etica del lavoro è impeccabile: questo è sempre fonte di ispirazione per me». Pianoforte e banjo? Ci si potrebbe chiedere quanto futuro possa avere un simile accostamento, ma nelle mani di Fleck e Corea i due strumenti suonano come se fossero nati l’uno per l’altro. Languido

Mauro Ottolini - Buster Kluster

Molti l’hanno conosciuto come il trombonista di fiducia di Vinicio Capossela, ma Mauro Ottolini è anche un compositore e un arrangiatore con i fiocchi, oltre che un’enciclopedia vivente del jazz. Nel 2012 ha vinto il premio Top Jazz 2012 come Miglior musicista italiano dell'anno grazie all’originale progetto Bix factor, pubblicato dalla Parco della Musica Records. In occasione del 50°anniversario della scomparsa di Buster Keaton Mauro Ottolini ha pubblicato l’album Buster Klusterper l’etichetta Azzurra Music. Il disco è la registrazione del concerto tenuto al Torino Jazz Festival con Ottolini e i suoi Sousaphonix ad eseguire in diretta la colonna sonora durante la proiezione di Seven Chances, film inedito di Buster Keaton.Il concerto è stata una esplorazione della musica ragtime e delle sue ramificazioni storiche in tutte le possibili sfumature del genere, apportando un originale tocco inconfondibile grazie alla presenza di brani originali e agli arrangiamenti raffinati di Mauro Ottolini che fa brillare l'ensamble attraverso direction e spunti creativi coinvolgenti. "La partitura approntata da Ottolini -sottolinea nelle note il direttore artistico del TJF Stefano Zenni- allinea una serie di classici del jazz e della musica leggera degli anni Venti e Trenta come Deep Henderson, Lawd, You Made the Nite too Long, Loveless Love a pagine ragtime meno note. Su tutte, le composizioni di Kjeld Bonfils, uno dei padri del jazz danese, e una oscura canzone di Scott Joplin del 1907, When your Hair is like the Snow, il cui testo è attribuito a tale Owen Spendthrift, pseudonimo di Frederick Forrest Berry". Cinematico

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Chick Corea

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Gabriele Antonucci