Il grande libro delle fobie
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Il grande libro illustrato delle fobie

Dalla sciofobia alla panfobia, passando per l'electrofobia, un elegante e ironico libro raccoglie tutte le paure che (non) immaginate si possano avere

È possibile avere paura di tutto? Per la verità sì, e se non di tutto-tutto sicuramente si possono temere molte cose, essere tra quelli, insomma, che hanno paura anche della loro ombra. A proposito, si chiama sciofobia, ed è solo la prima dei novanta timori più o meno ingiustificati raccolti nel Grande libro delle fobie (Baldini&Castoldi, 2017), frutto del lavoro a quattro mani di Gianluca Bavagnoli, che si è occupato delle parti scritte, e di Andrea Q, che si è occupato delle illustrazioni.

Terrori ancestrali

Le fobie, si sa, sono un sentimento ancestrale, difficile altrimenti capire come sia possibile che persone nate e cresciute in una grande città, ad esempio, abbiano paura dei serpenti (ofidiofobia) o degli animali selvatici (agrizoofobia). O forse il perché lo saprebbe spiegare uno psichiatra, ma Bavagnoli e Andrea Q, che psichiatri non sono, hanno provato lo stesso a raccontare alcune delle fobie più comuni e altre che l’ignaro lettore non sapeva neppure che esistessero (e, a lettura terminata, non potrà fare a meno di avere), dimostrando che si possono affrontare argomenti seri senza salire in cattedra, con un pizzico di ironia e una grafica raffinata.

Allontanate quel cucchiaio!

Di cosa parliamo, quindi, quando parliamo di fobie? Per esempio di koutaliafobia, la paura dei cucchiai, o di hadefobia, la paura delle campane. Insomma, per tutti quelli che almeno una volta nella vita si sono sentiti fuori luogo perché erano circondati, al massimo, da persone claustrofobiche o aracnofobiche, sarà un bel sollievo constatare che il mondo è popolato anche da octofobici che hanno paura della forma del numero otto, o da koumpounofobici che hanno paura dei bottoni.

Ci sono paure inquetanti, come la cronofobia, la paura del tempo, la tafofobia, quella di essere sepolti vivi, o l’ipnofobia, la paura di non risvegliarsi. E poi ce ne sono altre che – a meno di non averle – sono piuttosto divertenti, come la jangelafobia, la paura delle gelatine, o la scopulofobia, la paura degli scogli. L’importante, in ogni caso, è cercare di non diventare panfobici ed aver paura di tutto, e, nel malaugurato caso in cui dovesse accadere, riderci su.

Gianluca Bavagnoli, Andra Q
Il grande libro delle fobie
Baldini&Castoldi, 2017
157 pp., 18 euro

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Matilde Quarti