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Haruki Murakami e la musica nei suoi libri

La musica ha un ruolo molto profondo nelle opere di Murakami. Siamo forse di fronte a un nuovo genere letterario?

La musica ha un ruolo di prim'ordine nelle opere di Haruki Murakami. Non c'è romanzo o racconto del maestro giapponese che non contenga un accompagnamento musicale, frutto del grande amore che lo scrittore nutre per questa forma d'arte, in particolare per il jazz (di cui ha parlato anche nel libro Ritratti in jazz). Su Spotify è possibile trovare diverse playlist che raccolgono i brani citati nelle sue opere. Una in particolare, la più completa, ne contiene addirittura 3.350, decine di ore di musica.

Un particolare di copertina di Ritratti in Jazz

Einaudi

La musica in letteratura
Murakami non è certo il primo ad avere un particolare rapporto con la musica. Possiamo dire che una buona parte della letteratura dal Novecento a oggi può fornire esempi lampanti: James Joyce, Jack Kerouac, Thomas Pynchon, Nick Hornby, Irvine Welsh, solo per citarne qualcuno. Ma se di solito si tratta di citazioni sporadiche, cenni che hanno senso in qualità di omaggi o mere ispirazioni che toccano un libro in particolare, l'opera di Murakami sembra invece costruirsi con un approccio di necessità nei confronti della musica.

La letteratura musicale di Murakami
Numerosi sono gli indizi che consentono di definire l'intero compendio di opere di Murakami come una sorta di letteratura musicale, quasi un genere a sé. Il titolo di Norwegian Wood, per esempio, chiaro riferimento all'omonimo brano dei Beatles, che tra l'altro accompagna le primissime pagine del romanzo stesso dando il via alla narrazione. E come non citare lo struggente brano del compositore ungherese Franz Liszt intitolato Années de pèlerinage, che ha ispirato e fa da colonna sonora al romanzo L'incolore Tsukuru Tazaki e i suoi anni di pellegrinaggio. Nel 2013, dopo pochi giorni dall'uscita di questo libro, in Giappone sono letteralmente andati a ruba i cd di Franz Liszt.
È davvero molto importante il ruolo della musica nei libri di Murakami, a più livelli: nella costruzione narrativa, nella creazione di un'atmosfera specifica, nel determinare caratteri e tratti di luoghi, cose e personaggi.

Leggere e ascoltare Murakami
Un esercizio interessante e curioso, sia per gli appassionati dello scrittore giapponese che per gli studiosi o amanti di letteratura, potrebbe essere quello di leggere le sue opere ascoltando contemporaneamente le musiche in esse contenute. Per trovare una lista già completa si può andare sul sito haruki-music, in cui vi è l'elenco dei brani divisi per romanzo. Così, mentre si legge 1Q84, ci si può mettere in sottofondo Billie Jean di Michael Jackson, ma anche il Clavicembalo ben temperato di Bach. Oppure si può scoprire che Kafka sulla spiaggia ha tutto un altro sapore con Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles, My Favorite Things di John Coltrane o la Suonata per piano in re maggiore di Franz Schubert.

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Andrea Bressa