Donald Trump
Dan Kitwood/Getty Images
Tecnologia

Se cerchi "idiot" su Google escono le immagini di Trump: ecco perché

Dietro la manipolazione dell'algoritmo c'è lo zampino degli attivisti britannici. Che però non volevano raggiungere questo risultato

Prova a digitare su Google Immagini la parola inglese "idiot" (idiota). Quali sono i primi risultati della ricerca? Facce di Donald Trump in espressioni alquanto buffe (in pratica quelle consuete). 

Il risultato è abbastanza divertente. Forse a livello viscerale neanche così sorprendente. Nei primi risultati della ricerca campeggia il faccione del presidente statunitense. Compare qua e là anche nelle risultati successivi. Come mai? Dietro a questo scherzetto di Google c'è lo zampino indiretto degli attivisti britannici anti-Trump.

Ecco cosa è successo. 

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Perché Trump è tra i primi risultati della ricerca "idiot"

In occasione della visita dei giorni scorsi del presidente statunitense nel Regno Unito, si sono aizzate diverse manifestazioni contro Trump. A Londra, ad esempio, è stato fatto volare un grande pallone aerostatico che raffigurava il tycoon nudo neonato. Nei cortei il motto ricorrente è stato: "No Trump, no KKK, no Stati fascisti!".

Sull'onda di questa protesta, gli attivisti britannici hanno anche iniziato una campagna per spingere la canzone del 2004 American Idiotdei Green Day in cima alle classifiche, per averla al primo posto giusto in tempo per l'arrivo di Trump. Gli artefici non sono riusciti nel loro intento, però hanno raggiunto un obiettivo imprevisto ma - immaginiamo - ugualmente gradito: l'algoritmo di Google ora collega la parola "idiot" con l'immagine di Trump.

In verità i risultati della ricerca danno anche un'immagine del fisico Albert Einstein, che così idiota non era. C'è anche un'immagine di Robert De Niro ma se si clicca sul suo viso in un baleno si capisce il perché: l'attore al gala del National Board of Review 2018 aveva definito Trump... un idiota!

Quando Google "colpì" Bill Clinton

Anche se in questo caso la manipolazione non è stata volontaria, non è la prima volta che qualcuno prova a manipolare l'algoritmo di ricerca di Google.
Chi si occupa di marketing da anni ormai prova a sfruttare l'algoritmo in continua evoluzione di Google per classificare i propri prodotti in cima alle ricerche. 

In passato è già capitato qualcosa di simile al caso attuale, per mano di attivisti on line e troll che usano siti come Reddit, dove gli utenti possono pubblicare contenuti sotto forma di post testuali o link. 
Nel 2016, ad esempio, proprio in vista delle elezioni presidenziali che poi incoronarono Trump, la ricerca della parola "rapist" (stupratore) ha mostrato diverse immagini dell'ex presidente Bill Clinton, il marito di Hillary Clinton, la rivale democratica del tycoon. Dietro a questo risultato c'era la controversa community subreddit r/The_Donald sostenitrice di Trump che, usando nei propri contenuti parole chiave estreme, hanno drogato il sistema di ricerca di Google.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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