Luoghi della Grande Guerra, 100 anni dopo
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Luoghi della Grande Guerra, 100 anni dopo

L'urlo indifferente: le fotografie di Stefano Cioffi ci portano dove l'alpino G. B. De Gasperi, naturalista e geografo, scrisse il suo diario di battaglia

A 100 anni dall'ingresso dell'Italia nella Grande guerra, dal 13 maggio al 21 giugno il Museo di Roma in Trastevere ospita il progetto fotografico di Stefano Cioffi dal titolo L'urlo indifferente. La mostra raccoglie 22 fotografie scattate nei luoghi descritti nel suo diario di guerra dal naturalista e geografo Giovanni Battista De Gasperi, morto in battaglia nel 1916 da ufficiale alpino, sul Monte Maronia. 

«Se accadesse che, lasciando la buccia in qualche ricognizione o in qualche scontro, non mi fosse possibile riempire l’ultima pagina, prego chi trova questo diario di completarlo con quanto sa sul mio conto, e di mandarlo alla Fam. De Gasperi Via Marinoni 2 Udine.»

Nato a Udine il 18 aprile del 1892 da padre trentino e madre goriziana, De Gasperi diviene famoso da giovanissimo per un'avventurosa spedizione nella Terra del Fuoco. All'inizio della guerra viene arruolato come ufficiale degli alpini e schierato con le sue truppe sul passo di Monte Croce, tra Coltrondo e Padola, nella zona del Comelico, tra il Veneto e l’Alto Adige.

Nelle pagine dei quadernetti annotati dal fronte, descriverà con metodo meticoloso e grande lucidità le sue impressioni. Pagine che raccontano la vita quotidiana dei soldati della Prima Guerra Mondiale giunti in quei settori di confine da tutte le provincie del Paese, che a centinaia di migliaia trovarono la morte tra le montagne; ma che, accanto a scherzose vignette, contengono anche riflessioni sulla natura e sul paesaggio, scritte "con il fine di servirmene per ricordare di tanto in tanto questi giorni di vita così diversa dalla solita". 

«Mi piace guardare. Per questo ho iniziato a fotografare. Per rivedere il mio sguardo dentro un'inquadratura. Nelle mie corde c'è il paesaggio, è un'indagine nascosta, la mia, nelle aree dimenticate, nel vuoto che l'uomo crea e poi abbandona e la natura si riprende. Con le mie foto non cercate di comprendere meglio la realtà, quello che vedete è semplicemente lo stato di chi ha guardato».

Quasi interamente scattate tra metà maggio e metà luglio (2013 e 2014) negli stessi giorni dell’anno in cui, un secolo prima, De Gasperi scrisse il suo diario, le immagini di Stefano Cioffi immortalano sentieri che vanno verso il nulla, boschi fittissimi, aree isolate avvolte nella nebbia, trasmettendo il senso di alienazione e insensatezza vissuto dai soldati che un secolo fa combattevano in questi luoghi un nemico spesso invisibile, tra "trincee, fortificazioni, sentieri, pendii, foreste, altipiani pietrosi, radure improvvise".

L'esposizione è accompagnata da un libro, edito da Edizione Osiride, con testi critici dello stesso Stefano Cioffi, di Maurizio G. De Bonis e Paola Visentini. Il libro include la riproduzione integrale del Diario di Guerra di Giovanni De Gasperi, con i disegni dello stesso autore, pubblicato per volontà della famiglia. 

L'urlo indifferente
Fotografie di Stefano Cioffi
a cura di Maurizio G. De Bonis
Museo di Roma in Trastevere
Piazza S.Egidio 1B
13 maggio–21 giugno 2015


Stefano Cioffi
Pian di Mazzes, Sesto

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