Fase 2, quanto costa aprire un'attività, negozio, azienda
(Ansa)
Economia

Fase 2, quanto costa aprire un'attività, negozio, azienda

Disinfettante, mascherine, cartelli, gel. Quanto deve spendere un piccolo o grande imprenditore per riaprire rispettando le norme della Fase 2

Dalla bottega sotto casa, al grande cantiere edile; dalla pizzeria al centro commerciale, dall'ufficio alla palestra. Perché le attività possano riaprire in ottemperanza alle regole imposte dalla Fase 2 dell'emergenza Coronavirus ogni superficie e area del locale dovrà essere sanificata e dovrà garantire standard di sicurezza e distanziamento sociale .

Tutti, nello specifico, dovranno portare guanti e mascherine, la sanificazione dei locali dovrà essere periodica e scandita da tabelle che tengano in considerazione il livello di rischio del locale, la superficie e il numero di persone che entrano in contatto con tali luoghi. Inoltre tutti gli esercizi dovranno essere dotati di pannelli distanziatori, segnalatori di entrata e uscita, adesivi che indichino la distanza da mantenere, dispenser di igienizzanti e naturalmente igienizzanti per le mani.

Questo si traduce in spese e costi, costi che tutte le aziende - dalle più piccole e alle grandi - dovranno sostenere per poter riaprire. Considerando che il Governo concede un credito d'imposta pari alla metà della spesa sostenuta e comunque per un massimo di 20.000 euro tutti coloro che sono titolari di un esercizio pubblico, dopo due mesi a fatturato zero, dovranno mettere mano al portafogli prima ancora di emettere un solo scontrino.

Naturalmente fioccano le offerte di imprese di pulizia in grado di offrire il servizio di sanificazione da Covid 19 e il prezzo è determinato dal rapporto tra grandezza del locale, livello di rischio della zona in questione, numero di addetti alla pulizia che dovranno essere convolti nell'operazione e quantità di volte in cui l'area va sanificata.

Per un'area di rischio medio - dove per rischio "medio" si intende la maggior parte dei negozi e dei luoghi pubblici diariamente frequentati sia dai clienti sia dai dipendenti a contatto diretto - il canone mensile di sanificazione si aggira intorno ai 2,7 euro per metro quadrato. Questo significa che, per esempio, per sanificare un locale negozio da 40 metri quadri serviranno 108 euro e per un negozio di medie dimensioni, da circa 100 metri quadri ne serviranno 2.700.

Cifre ben diverse per grandi imprese dove, ad esempio, a fronte di una superficie calpestabile di 50.000 metri quadrati ogni mese bisognerà spendere 135.000 euro di sanificazione.

Per mettersi in regola, poi, sarà obbligatoria l'installazione di pannelli divisori in plexiglass in grado di proteggere sia i dipendenti (per esempio alle casse) sia i clienti (si pensi a bar o ristoranti). Il prezzo medio di un pannello divisore in plexiglass è di circa 100 euro (90 per 70 cm).

Poi ci sono gli adesivi segnaletici: servono per indicare le distanze da mantenere, segnalare l'entrata e l'uscita dei clienti e identificare l'elenco di cosa si possa fare all'interno del locale in questione. Anche in questo caso i prezzi variano dai 5 ai 50 euro a seconda delle esigenze dell'esercizio commerciale.

A queste spese bisogna aggiungere quelle di guanti e mascherine. Una confezione da 100 guanti monouso costa in media 20 euro mentre il prezzo calmierato dal governo delle mascherine riporta la cifra di un massimo di 50 centesimo per ogni mascherina. Ai dipendenti di aziende e cantieri, inoltre, dovrà essere misurata quotidianamente la febbre e anche in questo senso le aziende dovranno attrezzarsi con misuratori di temperatura a raggi e relativa disinfezione dei medesimi.

I locali, poi, dovranno essere attrezzati con colonnine porta dispenser dove collocare l'igienizzante. Una colonnina costa in media 130 euro cui va aggiunto l'igienizzante. I migliori sono quelli con una percentuale alcolica superiore al 60% e il prezzo medio per litro è di circa 52 euro.

I dipendenti, poi, dovranno essere dotati di visiera o occhiali protettivi il cui prezzo varia tra i 15 e i 20 euro cadauna.

Online sono disponibili numerose offerte emesse da società e aziende che offrono i cosiddetti "kit per la riapertura" che possono essere composti a seconda della necessità del negozio o dell'impresa. Ci sono quelli che includono 5 cartelli adesivi, 1 schermo in plexiglass e 3 distanziatori oppure quelli che garantiscono anche la fornitura di guanti e igienizzanti e quelli che mettono a disposizione il dispenser con prezzi che variano dai 200 ai 600 euro cui vanno aggiunti i costi della sanificazione e del mantenimento del locale.

Insomma, un commerciante, dopo non aver guadagnato per 2 mesi, deve mettere in preventivo una spesa che oscilla tra i 1000 e i 3000 euro solo per poter riaprire sapendo già che, a causa delle misure di distanziamento sociale, il suo fatturato potrebbe crollare anche del 70% (all'interno dei locali dalla superficie inferiore ai 40 metri quadrati potrà entrare un solo cliente per volta).

Per questo, secondo Confesercenti, saranno tanti i negozi che decideranno di non riaprire. Solo nel settore abbigliamento si parla già di 15.000 boutique destinate a rimanere con la saracinesca abbassata e lo stesso vale per bar e ristoranti che, a fronte di una maggiorazione dei costi vedranno ridotti i fatturati con scarse prospettive di sopravvivenza.

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Barbara Massaro